Bottiglie di passata di pomodoro fatta in casa

Glass jar of sauce in the hands of the buyer. Sauce in the hands of the buyer at the grocery storeOltre 4 mila tonnellate di conserve e semilavorati di pomodoro sequestrate. È questo l’esito dell’Operazione Scarlatto condotta dai Carabinieri per la Tutela Agroalimentare nello stabilimento produttivo e nel deposito dell’azienda conserviera Italian Food Spa – Gruppo Petti nell’ambito di un’indagine per frode in commercio coordinata dalla Procura di Livorno. Secondo gli inquirenti l’azienda commercializzava prodotti etichettati come “100% italiani” o “100% toscani”, quando in realtà erano realizzati miscelando materia prima locale con pomodoro straniero.

L’intervento dei militari è arrivato dopo alcune settimane di indagini che hanno portato al sequestro di circa 3.500 tonnellate di conserve di pomodoro in bottiglia, vasi di vetro, barattoli, pacchi e brick etichettate come “pomodoro 100% italiano” e/o “pomodoro 100% toscano” e di poco meno di mille tonnellate di semilavorati e concentrati di origine extra europea in fusti e bidoni. Il totale dei prodotti sequestrati è di circa 4.500 tonnellate, per un valore commerciale di 3 milioni di euro.

Passata di pomodoro
I Carabinieri per la Tutela Agroalimentare hanno sequestrato oltre 4 milioni di tonnellate di conserve di pomodoro e semilavorati in un’indagine per frode in commercio

Le indagini, svolte con il supporto dell’Agenzia delle Dogane, hanno documentato come gli indagati abbiano messo in atto una “sistematica produzione e fraudolenta commercializzazione di conserve di pomodoro – principalmente passata di pomodoro di vario tipo e formato con il marchio della nota azienda – falsamente etichettate quale “pomodoro 100% italiano” e/o “pomodoro 100% toscano”, destinate poi alla Grande Distribuzione Organizzata (GDO)”, spiegano i Carabinieri per la Tutela Agroalimentare in un comunicato.

Nel corso dell’operazione nell’area di lavorazione dello stabilimento, si legge nel comunicato, gli addetti sarebbero stati colti in flagranza nel corso dell’operazione di miscelazione di percentuali variabili di concentrato di pomodoro di origine estera con semilavorati di provenienza italiana per realizzare il prodotto finito. Prodotto che sarebbe stato poi venduto come 100% italiano, secondo gli inquirenti.

Oltre al pomodoro, è stata sequestrata anche la documentazione contabile, amministrativa e di laboratorio di rilevanza investigativa, “in particolare schede di produzione ufficiose e manoscritte, – precisano i militari – dalle quali si evince chiaramente il disegno fraudolento, cioè l’attribuzione al prodotto di caratteristiche di origine e composizione diverse da quelle reali”.

Bottle of tomato juice and fresh tomatoes, organic healthy food concept
Secondo gli inquirenti, l’azienda coinvolta avrebbe venduto come italiane conserve di pomodoro realizzate con l’aggiunta di materia prima extra-UE

In una nota pubblicata da LivornoTodayPetti si difende spiegando che “la società Italian Food Spa presenterà nei prossimi giorni tutta la documentazione più dettagliata e completa per dimostrare la tracciabilità del prodotto semilavorato oggetto delle indagini e la conseguente richiesta di dissequestro merce.” L’azienda, prosegue il comunicato, intende chiarire tutti gli aspetti della vicenda con le autorità “in quanto la merce semilavorata industriale di provenienza estera, rinvenuta tra lo stock di prodotto toscano e italiano stivati nei magazzini, viene regolarmente utilizzata come da altre aziende del settore conserviero per il confezionamento di prodotti a marchi terzi, destinati all’esportazione fuori dall’Italia”.

La notizia del sequestro è stata commentata anche da Anicav, l’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali, che in una nota ha dichiarato “siamo assolutamente certi che gli Inquirenti potranno chiarire nel più breve tempo possibile quanto effettivamente accaduto in questa vicenda, anche per evitare speculazioni che troppo spesso hanno messo a repentaglio l’immagine di un comparto fondamentale per la filiera agroalimentare italiana. Nel frattempo, non possiamo che riporre la stessa fiducia anche nell’azienda coinvolta augurandoci che possa, dal canto suo, chiarire la propria posizione e dissipare ogni dubbio sul proprio lavoro.

© Riproduzione riservata Foto: stock.adobe.com

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Claudio
Claudio
28 Aprile 2021 16:19

Diverse migliaia di fusti e cassoni di semilavorato e concentrato di pomodoro estero extra-UE erano stoccate principalmente su un piazzale esterno nell’ area dello stabilimento.

E poi c’era la Linea 100% pomodoro Toscano poco più in là, ma chiaramente le due linee produttive restano distinte.

E poi ci sono “reiterate violazioni di natura ambientale” e per non farsi mancare nulla anche un abuso edilizio di appena 4000mq.

Andrea Zanchi
Andrea Zanchi
Reply to  Claudio
29 Aprile 2021 10:10

Beh, a meno che gli inquirenti non dichiarino il falso…”gli addetti sarebbero stati colti in flagranza nel corso dell’operazione di miscelazione di percentuali variabili di concentrato di pomodoro di origine estera con semilavorati di provenienza italiana per realizzare il prodotto finito”

Gabriele
Gabriele
Reply to  Claudio
29 Aprile 2021 12:30

Dopo quello che era successo per l’olio d’oliva, per il vino, per il prosciutto… Purtroppo non c’è più da stupirsi di niente… Sicuramente la cosa si sistemerà con una sanzione amministrativa, e poi tutto torna come prima.

Giova
Giova
Reply to  Claudio
29 Aprile 2021 16:50

da qualche tempo si era lanciata anche in una linea di prodotti biologici che al gusto mi era sembrato un buon prodotto salvo ricredermi qualche tempo dopo …

Ettore Placucci
Ettore Placucci
Reply to  Claudio
19 Maggio 2021 12:38

Il problema è che abbiamo visto documentari in cui ditte italiane acquistano concentrato dalla Cina in bidoni blu che da rilievi risulta di colore scuro e che viene poi ravvivato con coloranti e parti di pomodoro italiano. Uno schifo. Gli stessi cinesi dicono in quel documentario che dovrebbe essere ancora presente on-line , che alcuni i commercianti ” cercano” il prezzo inferiore anche a scapito delle scadenze. Chi vuole verificare dovrebbe cercare quei video. Evidentemente i carabinieri li hanno visti

Raffaele Cangiano
Raffaele Cangiano
28 Aprile 2021 21:02

E adesso come comportarsi per un acquisto di pomodori Petti 100% italiano acquistato regolarmente qualche settimana fa e non consumato?
Grazie

Michele
Michele
29 Aprile 2021 09:20

SEMBRA DI ESSERE NEL VENTENNIO FASCISTA CON LA DIFESA DEL PRODOTTO DELLA PATRIA.
SI TRATTA AL MASSIMO DI UNA FRODE IN COMMERCIO CHE SI POTEVA SANARE CON UN SANZIONE AMMINISTRATIVA.
NON SI BUTTANO AL MACERO DEI PRODOTTI SANI.

marcello
marcello
Reply to  Michele
4 Maggio 2021 01:19

scusa, eh… ma se in etichetta mi mettono pomodoro 100% italiano, io PRETENDO che ci sia pomodoro 100% italiano. Se vogliono vendere un prodotto che sia (tanto per fare un esempio) 50% pomodoro italiano e 50% pomodoro sanissimo ma non italiano, ma chi glielo vieta??? Sarà il consumatore a scegliere se vuole un prodotto che sia 100% italiano, magari pagando anche di più, rispetto ad un prodotto che è italiano solo al 50%. L’importante è che quello che viene riportato in etichetta corrisponda alla realtà. A casa mia altrimenti, se dichiari una cosa e poi ne fai un’altra, questo si chiama truffa.

giampaolo
giampaolo
29 Aprile 2021 09:48

come se a garantire la qualità di un prodotto alimentare, sia sufficiente la dichiarazione di origine; e con questa dichiarazione attribuire solo al prodotto italiano la vera qualità…..
che vengano messi dei paletti di qualità alla dogana….come in giappone se il tuo prodotto supera certi limiti micorbiologici o chimico-fisici (indici della qualità dell materia prima e del processo di lavorazione indipendentemente dall’origine) il prodotto viene rifiutato…..e’ inutile tenere aperte le importazioni alla faccia del mercato libero se non ci sono paletti e regole da rispettare sulla qualità e poi buttare la concentrazione sull’effetto e non sulle cause del problema

Antonella
Antonella
29 Aprile 2021 11:50

Che si fa con i prodotti acquistati? Si buttano? Sono pericolosi? Tossici? Vorrei saperlo, visto che sono una cliente che ne ha acquistato e consumato varie bottiglie…

Roberto La Pira
Reply to  Antonella
29 Aprile 2021 12:40

I prodotti acquistati non sono pericolosi

Claudio
Claudio
Reply to  Antonella
29 Aprile 2021 15:49

Sei stata truffata.

Tieni le bottiglie per ottenere il rimborso dalla class action.

roberto
roberto
29 Aprile 2021 20:15

E’ sicuramente una forde in commercio se vendi un prodotto che vanta caratteristiche particolari (100% italiano) che non ha.
L’etichettatura è importante ma non può essere la sola garanzia del prodotto commercializzato. I controlli ormai sono affidati alle stesse ditte produttrici (autocontrollo haccp) che a seconda della categorizzazione del rischio dell’attività fatta dalla ASL vengono sottoposte a verifica con un piano concordato con l’azienda che se va bene ha una frequenza annuale. A questi controlli, per fortuna si sovrappongono quelli a sorpresa eseguiti dai NAS e dagli Ispettorati dell’Agricoltura (piu’ rari). Le sanzioni anche se penali oltre che economiche, per le grandi aziende che possono permettersi contenziosi miliardari, non sono un deterrente sufficiente a far evitare le truffe economiche ma a volte anche sanitarie ai danni dei consumatori. forse bisognerebbe prendere esempio, oltre che per l’haccp, anche per le sanzioni dall’america che se vieni beccato e condannato finisci in galera per qualche annetto. In italia invece pagano solo i poveretti mentre quelli che si possono permettere gli avvocati vanno in prescrizione.
Cordialmente.
un ex vigile sanitario

Giova
Giova
Reply to  roberto
3 Maggio 2021 09:48

ecco perchè è urgente metter mano alla giustizia, bisogna permettere un maggior egualitarismo anche con la brevità dei processi

Rosaria
Rosaria
30 Aprile 2021 10:50

L’inchiesta parla di 2 linee di produzione. In ogni caso ”l’italianità” non è sempre sinonimo di qualità, vedi terra dei fuochi, area Marghera, Lazio… Ci ergiamo a paladini dei bambini che raccolgono pomodori in Cina mentre facciamo finta di non essere a conoscenza che i pomodori, arance, barbabietole ecc in Italia vengono raccolti da extra comunitari che vivono in baracche fatiscenti.
I prodotti a marchio Petti sono da sempre di altissima qualità.
Prima di mettere alla gogna mediatica un’azienda, un’impresa o una singola persona bisogna avere certezza di elementi, ascoltare le 2 campane e non limitarsi ad sollevare un polverone per fare uno scoop.
Quando si legge sulle etichette: legumi o pasta o sughi provenienza UE e non UE qualcuno si pone problemi?

Rosaria

Gabriele
Gabriele
Reply to  Rosaria
1 Maggio 2021 10:19

Se vedo UE non compro, specialmente l’olio…

marcello
marcello
Reply to  Rosaria
4 Maggio 2021 01:31

assolutamente SI.
E lo faccio sia per contribuire ad aiutare le aziende italiane che per mangiare qualcosa che molto probabilmente è cresciuto sotto il sole e non in una serra.

marco
marco
Reply to  Rosaria
7 Maggio 2021 08:35

se pago per un prodotto mi aspetto quel prodotto. Se vuoi pubblicizzare 100% italiano, allora deve essere così. nessuno ti vieta di dire prodotto non Italiano. Se l’azienda avesse fatto tutto secondo le regole, non credo che ci sarebbe stato bisogno di un’indagine.

Luca CODELUPPI
30 Aprile 2021 13:44

Con la tracciabilità solo un suicida prova a truffare, non è che uno possa sbarcare migliaia di tonnellate di merce e fare finta che non esistano, non sono state sbarcate dai contrabbandieri di sigarette.
Quindi sono anche io propeso a credere più ad un equivoco dovuto ad una gestione di linee di prodotti separate alla produzione ma fisicamente non in stabilimenti distinti.
Il frantoio dove porto le olive produce olio bio, ma ci trovi anche olive non bio per chi le porta a lavorare. chiaro ch ele due lavorazioni vengono tenute distinte e gli impianti vengono anche lavati. Dopo la sanificazione ricominciano con le olive bio e poi passano alle olive non bio. Non credo proprio che un’azienda con un marchio che vende alle GDO di elevato livello si bruci facendo ca..te.
E’ uno dei possibili errori che possono accedere nell’operato dei NAS.

Spero che chiariscano in fretta, perché se come consumatori siete preoccupati, potete immaginarvi come sono loro se sono effettivamente come spero innocenti?

Rosaria
Rosaria
Reply to  Luca CODELUPPI
30 Aprile 2021 15:17

Sono d’accordo. Inoltre hanno creato un brand talmente importante che non avrebbero ‘sporcato’ per quattro bottiglie. Si chiarirà tutto e saranno porte le scuse.

Riccardo
Riccardo
Reply to  Luca CODELUPPI
30 Aprile 2021 23:09

Per far uscire una notizia del genere hanno trovato prove inoppugnabili altrimenti avrebbero parlato di un’industria conservatoriera non identificabile.

Giova
Giova
30 Aprile 2021 18:34

può essere, cioè, è possibile … in ogni caso, mi sembra di ricordare che anni fa un marchio famoso di riso fu coinvolto in una vicenda di riso “bio” che non lo era … bisogna attendere e aver fiducia nelle indagini. E pure nel sistema dell’informazione (perchè ricordo bene come di alcuni grandi scandali in campo alimentare, e non solo a esser sinceri, non se n’è saputo più nulla; nè delle indagini nè dei processi)

Valeria Nardi
Reply to  Giova
3 Maggio 2021 09:31

Gentilissimo, avevamo seguito la vicenda qui: https://ilfattoalimentare.it/riso-biologico-truffa-report-rai.html

Mi
Mi
30 Aprile 2021 20:24

A me è l’unico pomodoro che non fa venire i bruciori di stomaco, assieme a mutti.

Peccato perché la peferivo alla mutti vista la presunta italianità e località toscana. Pensandoci bene, ma quante distese di pomodori ci sono in toscana?

Speriamo sia come dicono loro perché nel caso sono 3 anni che ci hanno fregato.

Marco
Marco
1 Maggio 2021 10:16

Nn c’è nessuna truffa sicuramente
Tutte le aziende conserviere fanno prodotti a marchio terzi oltre la propria linea brend principale …bisogna sempre chiarire bene prima di sciacallare o diffondere notizie che potrebbero nn essere vere …c’è tanta gente che vive pure onestamente…. i sistemi di tracciabilità delle moderne aziende nn permettono adulterazioni

Gabriele
Gabriele
Reply to  Marco
3 Maggio 2021 10:22

La domanda allora è: perché l’Agenzia delle Dogane e i Carabinieri diffondono la notizia se non è documentabile, cioè “vera”? Non dovrebbero prima fare le indagini e poi passare all’azione? Mah?…

Davide
Davide
Reply to  Marco
4 Maggio 2021 06:42

Sono stupito da tante voci convinte dell’innocenza e buona fede dell’azienda addirittura qualcuno parla di scuse…
Ho 50 anni e da quando ne ho 15 ho sempre lavorato nel settore alimentare in svariate aziende da alcune importanti a livello nazionale del settore catering a produttori di vino e olio alla ristorazione ecc. Bene vi assicuro che quello che viene fuori ogni tanto in TV è solo la punta dell’iceberg.
Qualche anno fa trovarono un’ azienda che cambiava le date di scadenza degli omogenizzati per neonati: ( se arrivano a questo) falsificare etichette, date di scadenza fare magheggi con prodotti di scarsa qualità è all’ordine del giorno ed è molto più diffuso di quello che pensate olio mozzarella vino pasta pane prosciutto pesce la lista è infinita.
Il problema è che al di là dei luoghi comuni anche noi non siamo brava gente e i nostri imprenditori ( non tutti ma molti) se possono arricchirsi più velocemente o usando qualche trucchetto lo fanno, vale per tutti i settori credo che in quello alimentare visto che ne va anche della salute ci vorrebbero più controlli e soprattutto più severità nelle sanzioni.
La punizione non può essere inferiore al vantaggio ottenuto da azioni scorrette e fraudolente.
A tutti gli innocentisti ad oltranza e davanti ad ogni evidenza dico: tranquilli non cambierà nulla. Contenti voi…..

marcello
marcello
4 Maggio 2021 01:29

Grazie per le informazioni, però credo che è anche vero che, a livello legislativo, in Italia abbiamo delle legislazioni che, ovviamente se rispettate, tutelano molto il consumatore per quello che riguarda la salubrità degli alimenti che vengono messi in commercio. Lo stesso non credo possa dirsi degli Stati Uniti dove sicuramente c’è un sistema sanzionatorio più efficace del nostro (e in effetti ci vuole poco) ma dove è anche vero che a livello produttivo e commerciale viene lasciata ampia libertà alle aziende, quindi uno rischia di mangiare le peggiori schifezze (basti ricordare il discorso relativo agli OGM).

Claudio
Claudio
Reply to  marcello
7 Maggio 2021 11:27

“ovviamente se rispettate”.

L’Italia è al 20° posto su 27 paesi europei nella classifica dell’indice di percezione della corruzione (CPI).

Peggio solo Slovacchia, Grecia, Ungheria, Croazia, Romania, Bulgaria

Domenico D'Amico
Domenico D'Amico
7 Maggio 2021 22:49

La difesa della qualità del prodotto alimentare italiano è una urgente necessità economica e culturale e trovo strano che ci sia chi difende la libertà di imbrogliare i consumatori.
Consumare italiano innanzitutto e pretendere chiarezza e trasparenza sui prodotti e la loro etichettatura.
Far passare per italiano un prodotto estero prima ancora che una truffa è un oltraggio alla cultura e alla storia gastronomica del nostro Paese.
Ma vi pare normale che ci sia una nota azienda italiana(!) che vende nei nostri supermercati “Lasagna con ragù alla bolognese”, “parmigiana di melanzane” ed altri piatti della tradizione italiana realizzati in Belgio con prodotti belgi?
Forse il caso di avviare una campagna di boicottaggio contro tutte quelle aziende che “tradiscono” i nostri prodotti e la nostra economia.

Gabriele
Gabriele
Reply to  Domenico D'Amico
10 Maggio 2021 10:36

Condivido totalmente, qualche mese fa si era parlato di queste “lasagne”
https://ilfattoalimentare.it/lasagne-alla-bolognese-belgio.html
Non ho mai comprato niente da Giovanni, però vedo che al supermercato ha un assortimento mica da ridere: ci sarà chi compra ed è contento…
Per il “pretendere chiarezza e trasparenza” la vedo dura, dopo la faccenda di Prosciuttopoli chi si fida più di chi? 🙁