Microplastiche che galleggiano in acqua

microplastiche plastica inquinamento contaminazione nanoplastichePrima che la pandemia di coronavirus sconvolgesse le nostre vite, a dominare la discussione pubblica – tra una sterile polemica politica e l’altra – erano i temi ambientali, come l’inquinamento da microplastiche dei nostri mari. Il problema rimane anche se la nostra attenzione è rivolta altrove. Per esempio, mentre noi affrontiamo l’emergenza Covid-19, nei fondali del Mar Tirreno sono stati trovati fino a 2 milioni di frammenti di plastica per metro quadro. La concentrazione più alta mai misurata in profondità.

A scoprirlo sono stati i ricercatori delle Università di Manchester, Durham e Brema, insieme al National Oceanography Centre (Noc) e all’Istituto francese di ricerca per lo sfruttamento del mare (Ifremer), che hanno pubblicato i risultati sulla rivista Science. L’obiettivo degli scienziati era capire dove, esattamente, va a finire tutta la plastica che non resta in superficie. Si stima che solo l’1% rimanga a galla, formando talvolta  le ormai famigerate “isole di plastica”. Il restante 99% affonda. Una percentuale pari a circa il 13,5%, è costituita da frammenti di dimensioni inferiori a 1 mm, cioè microplastiche.

Come riporta Galileo, i ricercatori hanno utilizzato campionamenti di sedimenti, modelli delle correnti marine e le mappature dei fondali scoprendo che nelle profondità del Mar Tirreno si trovano alcune zone dove le microplastiche si accumulano raggiungendo concentrazioni mai registrate prima, fino a 1,9 milioni al metro quadro. Secondo gli scienziati, la formazione di questi hotspot è dovuta alle correnti profonde, che trasportano le microplastiche verso i canyon sottomarini, concentrando i frammenti insieme ai sedimenti.

Secondo i ricercatori la maggior parte delle microplastiche presenti nei campioni non si è originata dalla frammentazione di rifiuti plastici di dimensioni maggiori. Si tratta di microfibre tessili, che non vengono filtrate dagli impianti di depurazione e quindi arrivano indisturbate ai fondali marini direttamente dalle nostre lavatrici.

© Riproduzione riservata

0 0 voti
Vota
7 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Marta Buscioni
Marta Buscioni
16 Maggio 2020 09:17

Ma non si potrebbero dotare le lavatrici di filtri efficaci per trattenere le microfibre dei tessuti sintetici?

Gigio
Gigio
Reply to  Marta Buscioni
22 Maggio 2020 13:34

ottima idea, manca la legge

Diego Martelletto
19 Maggio 2020 14:43

Non è che forse si intendeva non un “metro quadro” ma bensì un “metro cubo”?

Valeria Nardi
Reply to  Diego Martelletto
20 Maggio 2020 11:26

Lo studio fa riferimento ai metri quadri dei fondali. “nei fondali del Mar Tirreno sono stati trovati fino a 2 milioni di frammenti di plastica per metro quadro.”

Diego Martelletto
Reply to  Diego Martelletto
29 Maggio 2020 09:33

La ringrazio

Roberto
Roberto
21 Maggio 2020 10:36

Al metro quadro o a metro cubo, dipende dal metodo di analisi e di studio adottato. L’importante, come al solito, è conoscere) ‘unità di misura scelta.

Roberto Renzoni
Roberto Renzoni
21 Maggio 2020 14:15

….. sapessi quanta plastica mi ritrovo tra i piedi, io che cammino e non in riva al mare. ai margini delle strade, nei fossi, nei campi, negli orti (degli altri) ed altro….. e la pulizia? e dov’é? qui la più in voga è quella fatta con i tagliaerbe automatici ed i “diffusori” automatici che sparpagliano il tagliato in faccia alla gente e nelle case…..