Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, continua imperterrito a fare dichiarazioni che denotano impreparazione, improvvisazione e contribuiscono alla diffusione di fake news che molti giornalisti rilanciano senza verificarne la correttezza. L’ultima chicca riguarda l’intervento al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione diffuso dall’Agenzia Vista. Lollobrigida ha detto: “Quando si parla della differenza tra allevamenti, intensivi ed estensivi, si deve chiedere al cittadino se è disposto a pagare il prodotto 10, 20, 30 volte di più di quanto lo paga adesso e se la risposta è no, quel cittadino deve sapere che non comprerà più il prodotto a basso costo o a costo equo, proveniente dai nostri allevamenti, ma lo comprerà da allevamenti di altri continenti che impattano sull’ambiente e sul benessere animale 10, 20, 30 volte più di quanto fa un nostro allevamento”.
Gli errori di Lollobrigida sugli allevamenti
Lollobrigida ha le idee confuse sul tema allevamenti e il suo staff dovrebbe aiutarlo per evitare scivoloni che ne ridicolizzano la posizione. Sostenere che la carne di pollo o di bovino proveniente da allevamenti estensivi costa 10, 20, 30 volte di più di quella da allevamenti intensivi è pura fantasia. Lollobrigida ha sbagliato l’ordine di grandezza di almeno dieci volte. Per i polli la differenza di prezzo fra gli animali cresciuti in allevamenti intensivi ed estensivi è al massimo il doppio, come abbiamo scritto qualche giorno fa. Per la carne di manzo la differenza è simile e, solo in alcun rari casi, arriva al triplo.
Forse Lollobrigida non frequenta spesso i supermercati, ma il suo staff potrebbe fare un minimo di controlli per evitare errori e fake news che giornalisti altrettanto improvvidi e pressappochisti regolarmente riprendono, trasformandole così ‘verità’. Forse ci è sfuggito ma non abbiano ancora letto editoriali che evidenziano l’infelice uscita del Ministro, a parte qualche commento sui social.
Le fake news del Ministro sul Nutri-Score
Purtroppo non si tratta di una caso isolato. Lollobrigida si è reso ridicolo a livello internazionale quando ha pubblicato un post sull’etichetta a semaforo Nutri-Score, adottata da sette Paesi europei, inventandosi colori e giudizi in modo arbitrario. Il Ministro ha diffuso anche un manifesto in cui ribadisce il concetto e dice: “La tabella del Nutri-Score infatti vede indicato con il colore rosso alcuni alimenti cardine della dieta mediterranea, come la pasta, parmigiano e l’olio d’oliva”. Questa frase è stata detta, secondo quanto riportato dall’Ansa, durante la giornata conclusiva della prima Conferenza nazionale sulla nutrizione, al Ministero della Salute nel marzo 2023.
Premesso che l’etichetta a semaforo Nutri-Score è molto semplice da capire, essendo basata su cinque lettere e cinque colori, c’è da chiedersi come sia possibile che un Ministro e i membri del suo staff non sappiano riconoscere i colori.
Anche un bambino, guardando i prodotti con Nutri-Score si accorge che pasta, olio extravergine, Parmigiano Reggiano e Grana Padano non hanno il bollino rosso. La pasta ha un bollino verde, per l’olio extravergine di oliva il colore è verde chiaro, mentre per il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano è arancione. Lollobrigida dovrebbe sapere che a questi prodotti non è mai stato attribuito un bollino rosso.
Purtroppo la fake news del bollino rosso sui prodotti principe del made in Italy va avanti da anni e pochi hanno il coraggio e l’onestà intellettuale di smentire il Ministro e di correggere il tiro.
© Riproduzione riservata Foto: Agenzia Vista, Francesco Lollobrigida via X
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Non c’è da meravigliarsi. Basta far presente chi l’ha detto. Il cosiddetto cognato ministro coldiretto.
Basta solo vedere il comportamento che ha su tante cose; un unico esempio: ha concionato straparlando di “carne sintetica” per mesi e mesi, sparando una serie di castronerie e nulla ha fatto – proprio nulla – contro la peste suina, se non straparlare di abbattimenti che praticamente non servono a nulla.
Il problema sono quelli che gli credono; e anche quelli che gli dicono di sparare quelle dichiarazioni.
Bella retorica da opposizione direi,
ll Ministro cerca di difendere le produzioni italiane e mi sembra doveroso visto che in Italia sono concentrati i prodotti migliori.
In merito ai costi maggiori degli allevamenti estensivi occorre mettere in conto la minor disponibilità di prodotti se tutti cambiassero registro.
La sensazione è che il ministro non conosca affatto l’argomento e spari dei numeri a caso. La questione grave è che solo pochi segnalano la cosa
Potrebbe essere una sensazione o forse visto precedenti affermazioni avventate si ripone poca fiducia in ciò che dice a prescindere.
In generale ho sempre visto bene i tecnici per occupare certe posizioni.
Vedremo
Tutti facciamo errori e qualche svista può succedere. Nel caso specifico però non si tratta di distrazioni o di errori casuali ma sistematici. Forse c’è un problema.
…eviterei il “forse”…
Ma perché nessuno, nemmeno dall’opposizione, lo smentisce portando prove e dati? Questo articolo sicuramente è molto ben fatto, ma ci vuole molto di più per contrastare queste sparate sbagliatissime…
Forse perché a Coldiretti la situazione sta bene così e nessuno vuol mettersela contro?
Bella domanda. Anche quando la Meloni ha fatto la conferenza di fine anno nessun giornalista ha ribattuto alle sue affermazioni e ai dati “imprecisi”.
Come sempre Lollobrigida e’ impreparato sull’argomento!!!
Perché nessuno fa critiche ?
Perché questo mondo, queste filiere funzionano così.
C’è una posizione ufficiale (il pensiero dominante) che è quella di Coldiretti, del Consorzio di Tutela di turno, di Assica (Confindustria), della Tale Multinazionale ecc.
Se qualcuno del settore solleva critiche sul pensiero dominante viene messo nella situazione di non nuocere.
Perde il lavoro, si fanno pressioni su futuri datori di lavoro, si porta avanti una sottile politica di “damnatio memoriae” nei suoi confronti.
Ergo, per quieto vivere, nessuno solleva dubbi, perplessità, critiche.
Solamente chi è veramente libero da legacci (è brutto da dire ma soprattutto da un punto di vista economico) può provare a dire la sua, sempre ricordando che i poteri forti di cui sopra hanno nutrite schiere di legulei pronti a querelare…
Sicuramente le cifre date non sono esatte né da una parte né dall’altra e soprattutto si sta facendo molta ideologia sbagliata sugli allevamenti intensivi e il tutto promosso da animalisti e ambientalisti che sbaglia a colpire soprattutto gli allevamenti italiani . Se tutti volessero carne da allevamenti estensivi penso sia inutile dire che la carne costerebbe anche 3/4 volte di più e questo perché il terreno costa molto e la carne sarebbe poca visto lo spazio necessario, arrivando a essere un cibo per soli ricchi. Il resto o lo comprate da paesi esteri dove antibiotici aumento di abbattimento delle foreste e benessere animale controllo degli escrementi non c’è . E poi gli intensivi che vi piaccia o meno inquinano un terzo o anche meno di quelli estensivi
Perché tutto esatto controllo compresa l’alimentazione volta anche a far produrre meno inquinamento degli stessi. Inoltre nei prossimi anni ci sarà una crescita degli impianti di biometano riducendo ancora del 50% gli inquinanti destinati al terreno e diventando economia circolare.
Lo vada a dire a chi abita nei pressi (e volutamente non ho scritto vicino) agli allevamenti…
Comunque un ministro che spara numeri ovviamente sballati a questo livello è indifendibile, forse è un danno per la sua stessa maggioranza. Aspettiamo il rientro delle parodie di Crozza…
Lollobrigida non andrà al supermercato ma lei che scrive non ha i calli alle mani di chi lavora la terra e alleva bestiame ,ma con le regole sempre.piu pressanti ,e la grande distribuzione che gestisce il tutto i costi aumentano sempre di più già oggi , stanno chiudendo sempre più allevamenti per sempre più restrizioni che fanno passare la voglia di lavorare e di conseguenza tutto costerà di più , PS. Siamo Europa e le regole comunitarie sarebbero appunto Europee , moltissime delle quali convengono imposte come alle aziende italiane , ma in Germania si può ancora allevare nelle stalle come qui 40 anni fa anche in mezzo ai paesi .Dove qui è stato totalmente vietato passato per regole imposte dalla comunità E.
E ricordarsi che l Italia è il paese che ha i migliori e più restringenti controlli di qualità sull allevamento .
Le regole Europee sono uguali per tutti i paesi. Detto ciònoi abbiamo posto dei dubbi sulle considerazioni del ministro che ci sembrano “imprecise”.
Non sono imprecise. Sono ridicole e basta. Tra l’altro se avesse dei dati reali, non direbbe 10 20 30 o 40 volte, tra i 4 numeri ci sono delle belle differenze!
Grazie delle informazioni che date.
La cosa fondamentale che caratterizza la nostra agricoltura e’ che questa non e’ mai stata in grado di soddisfare in pieno i fabbisogni alimentari degli italiani, che sono circa 60 milioni, a cui vanno sommati i turisti ,ecc.Per questo bisogna importare circa il 50 di quello che consumiamo, es grano, latte lattici, formaggi, cereali per la zootecnia, animali e carni per tutti gli usi, oli, soprattutto olio di oliva il nostro a e stento arriva al 40% delle richieste di mercato, per non dire dei prodotti ittici, i nostri sono in modesta quantità e molto costosi.Il miele, molta frutta ed ortaggi, noi che custodiamo la dieta Mediterranea !Ci siamo salvati per adesso solo con le uova ed il pollame oltre che con il vino. Dobbiamo aggiungere anche che il nostro paese e’ il maggior produttore ed esportatore di pasta alimentare, olio italiano, formaggi insaccati, ecc le famose eccellenze italiane. Cose spesso inspiegabili se pensiamo che tutte le paste sono ormai prodotte con grano italiano.Ultima cosa i consumatori italiani a causa dei prezzi elevati delle eccellenze italiane piano piano stanno sostituendo i prodotti italiani con quelli UE ed extra UE, che vengono da lontano e costano di meno, oppure sostituiscono l’ olio di oliva con altri oli, soprattutto di semi. Il nostro beneamato Ministro che non conosce nulla di tutto cio, o fa finta, sostenuto falla Coldiretti, che ha perseguito la linea di politica alimentare delle eccellenze, continua a far credere che l’ Italia sia una grande fattoria felice, con il benessere animale, buon olio e buon vino, cibi sani, siamo ancora fra i maggiori consumatori di fitofarmaci. E la nostra Dieta Mediterranea dovrà essere esportata ed imposta in tutto il mondo, assieme al buon vino, olio, pasta, formaggi, insaccati italiani. Per ultimo ricordo solo un piccolo particolare che sta sfuggendo a tutti. Nel nostro piccolo mondo rappresentiamo a stento neanche l’ 1% della popolazione mondiale, circa 60 milioni su 6 miliardi. Ed abbiamo la piu grande mente Agro economica del Mondo
La cultura generale del popolo italiano è a un livello bassissimo come l’obbiettività di taluni giornalisti. Gli Italiani vogliono sentirsi dire cose che non li turbino e non li inducano a pensar e prendere posizione, se no come potrebbero stare a sentire Lollobrigida che dice molte frasi colorite?