
Almeno due volte al mese, a volte anche più spesso, arrivano in redazione richieste di agenzie o di privati che chiedono di pubblicare sul Fatto Alimentare finti articoli o altre comunicazioni a pagamento che parlano positivamente di un’azienda, un prodotto o un servizio (ne abbiamo già parlato in questo articolo). Ci sono anche quelle in inglese, che arrivano direttamente dal Regno Unito o da altri Paesi, e si differenziano pecche il compenso è indicato in sterline o in dollari.
È importante evidenziare nella email con la richiesta di conoscere il prezzo di articoli pubbliredazionali, si specifica sempre che questi debbano essere pubblicati senza la scritta ‘Promoredazionale’, ‘Inserzione’, ‘Sponsorizzato’, ‘Pubblicità’ e quant’altro in modo che non si distinguano dagli articoli veri. Si tratta di pratiche che violano lil Codice deontologico professionale dei giornalisti, che obbliga a distinguere sempre le comunicazioni commerciali dagli articoli.
La riposta del Fatto Alimentare è sempre era stessa: non siamo interessati a queste proposte. La sensazione, però, è che ci siano molti soggetti interessati a queste formule ibride, che nel gergo giornalistico si chiamano ‘marchette’. Vi proponiamo di seguito il testo di una delle tante e-mail arrivate in redazione.
La richiesta di pubblicare finti articoli
Buongiorno, mi chiamo Giovanna R. e lavoro per un’agenzia di comunicazione digitale che opera in Italia e anche nei paesi UE come può vedere dalla nostra brochure di presentazione. Ho avuto modo di visionare il vostro sito web ilfattoalimentare.it e mi sono resa conto di avere diversi clienti che potrebbero essere interessati a pubblicare un guest post (articolo a pagamento). Poiché disponiamo di una redazione interna che si occupa della stesura degli articoli, potremmo anche fornire noi il materiale se non avete necessità diverse. Si tratta di un servizio che fornite? Se sì, vi chiedo:
- Quale sarebbe il costo per una pubblicazione?
- Il link interno all’articolo verso il sito del cliente può essere dofollow?
- Appare una dicitura tipo “promoredazionale” o simile?
- Articolo e link restano in archivio a tempo indeterminato?
- Ci sono argomenti nello specifico che preferite non trattare?
- È possibile procedere con la pubblicazione di un Comunicato stampa? Se sì, è richiesto un sovrapprezzo?
- È possibile inserire più di un link al sito/cliente? Se sì, è richiesto un sovrapprezzo?
- Quale metodo di pagamento/fatturazione adottate?
In attesa di un gentile riscontro.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Richieste che sono arrivate anche a me che ho un semplice Blog personale, figuriamoci a siti di riferimento come il vostro. Basterebbe leggere la vs. sezione “Chi siamo” per capire che certe richieste saranno cestinate… come ho fatto io peraltro, ma ci sono soggetti che ritengono che tutti abbiano un prezzo.
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