
Non sempre i prezzi del supermercato online sono gli stessi che leggiamo sui cartellini nei punti vendita fisici. È capitato anche un nostro lettore, che ci ha scritto dopo aver notato delle differenze tra i prezzi online e in un ipermercato Carrefour. Di seguito la lettera giunta in redazione e la risposta della catena.
La lettera
Ho notato che i prezzi online dei prodotti venduti da Carrefour sono superiori rispetto al prezzo esposto nel supermercato fisico, nel mio caso il punto vendita Carrefour Iper di Pavia, sulla strada Vigentina. È normale e soprattutto legale?
Due esempi: l’olio extravergine Costa d’Oro L’Extra sul sito è a 10,30 euro, mentre nel negozio costa 9,95 euro; l’olio extravergine Monini GranFruttato costa 13,10 euro sul sito, 12,30 euro nel punto vendita.
Nicola
La risposta di Carrefour
Carrefour Italia adotta un approccio omnicanale cercando di offrire a tutti i suoi clienti un’esperienza coerente e di valore su tutti i canali. Tuttavia, in alcune situazioni, possono esserci delle differenze di prezzo legate a specifiche strategie promozionali e commerciali pensate per rispondere alle diverse caratteristiche e necessità dei vari canali.
L’online, ad esempio, prevede promozioni e politiche di prezzo dedicate, così come un assortimento che può essere differente rispetto agli altri canali, proprio per soddisfare le esigenze specifiche di chi acquista tramite e-commerce.
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Ma da sempre ci sono differenze di prezzo fra un punto vendita e un’ altro. Perché l’ on line dovrebbe fare differenza?
Per la verità in genere i volantini delle catene si riferiscono a vari loro punti vendita, ad esempio dove mi servo io sono 40 negozi in 3 diverse province, tutti gli stessi prezzi. Però certamente che prezzi diversi siano legali non c’è dubbio, il prezzo è quello indicato nel canale che si sceglie, negozio o online che sia
Ricordo che qualche anno fa il capo di Coop.fi, rispondendo ad una specifica domanda, affermò che i prezzi nella cooperativa da lui gestita erano ovunque uguali perché un socio è uguale ad ogni altro socio.
Quindi prezzi delle grandi dimensioni uguali a quelli delle superette.
Peccato che gli stessi prodotti si trovano in coop diverse a prezzi molto diversi, spesso molto più alti. Il brand è lo stesso ma chi guida ogni singola cooperativa ha soci diversi a cui rispondere.
Capita anche con l’attuale tendenza di associare marchi famosi (i.e.: PAM, CARREFOUR) con operatori locali in franchising che ovviamente seguono la politica di vendita della loro azienda.