Woman holding a bottle of milk

peperoncino piccanteOgni giorno sembra comparire una nuova bufala sul coronavirus: dalle teorie del complotto sulle sue origini, a strampalati metodi per la cura e la prevenzione dell’infezione. Tra questi ultimi non possono mancare i rimedi “fai da te” a base di cibi o bevande che tutti abbiamo in casa. Il ministero della Salute ci offre una carrellata delle ultime fake news salite alla ribalta.

1) Bere latte protegge e cura l’infezione da nuovo coronavirus. Come si può facilmente immaginare, in questo momento, non c’è alcuna prova scientifica che il latte si in grado di prevenire il contagio o curare l’infezione.

2) Mangiare peperoncino protegge dal nuovo coronavirus. Questo mito nasce probabilmente dalle note proprietà antibatteriche e antivirali della capsaicina, il principio attivo responsabile della piccantezza dei peperoncini. Sfortunatamente, non ci sono evidenze scientifiche che mangiare peperoncini o aggiungerlo al cibo sia un metodo efficace per prevenire il Covid-19.

3) Il nuovo coronavirus si cura con acqua e bicarbonato. Un “rimedio” popolare molto in voga per qualsiasi disturbo, quello dell’acqua e bicarbonato, non poteva che essere proposto anche per la cura del Covid-19. Ovviamente non ha alcuna azione curativa o protettiva nei confronti del coronavirus (o di qualsiasi altra infezione).

erbe
Le erbe aromatiche e i loro oli essenziali non proteggono dal coronavirus

4) Gli oli essenziali delle piante aromatiche come basilico, rosmarino, origano, proteggono dal nuovo coronavirus. Anche in questo caso non c’è alcuna prova che le erbe aromatiche o il loro oli essenziali possano prevenire il contagio. Tuttavia aggiungerle ai cibi è un ottimo modo per insaporire le pietanze e limitare il consumo di sale.

Ma le bufale alimentari non sono le uniche che il ministero della Salute ha smentito. Altre fake news riguardano il capitolo pulizie e disinfezione, sia delle mani che della casa.

1) È possibile disinfettare mani o aree della pelle con i raggi UVQui forse c’è lo zampino del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che in conferenza stampa ha chiesto se non fosse possibile curare l’infezione con i raggi UV. È vero che i raggi ultravioletti hanno un potere antibatterico e antivirale, ma non devono assolutamente essere utilizzati per disinfettare le mani o altre parti del corpo: le radiazioni UV possono irritare la pelle e danneggiare gli occhi, oltre ad essere cancerogene. Per le mani, come è stato ripetuto fino alla nausea, basta un lavaggio accurato con acqua e sapone o, in situazioni di necessità, con gel igienizzanti a base alcolica.

2) L’ozono sterilizza l’aria e gli ambienti e non mi fa infettare dal nuovo coronavirus. Anche l’ozono è molto di moda ultimamente. Ma secondo il ministero non ci sono prove che abbia un effetto sterilizzante sugli ambienti e di conseguenza permetta di evitare il contagio.

Reuniendo los materiales para la limpieza
Per disinfettare pavimenti e superfici è meglio usare soluzioni a base di cloro oppure, dove non è possibile, l’alcol

3) Se pulisco pavimenti e superfici con il vapore li sterilizzo dal nuovo coronavirus e mi proteggo dall’infezione. Anche in questo caso non ci sono prove che il vapore svolga un’azione sterilizzante nei confronti del coronavirus. Per le pulizie di casa, il ministero consiglia di lavare pavimenti e superfici con acqua e detersivo e poi disinfettarle con una soluzione a base di cloro attivo allo 0,1%. Per le superfici he vengono toccate più di frequente, come le maniglie, la percentuale di cloro attivo sale allo 0,5%. Per le superfici dove le soluzioni a base di cloro come la candeggina non vanno bene, è possibile utilizzare l’alcol.

Le ultime due bufale smontate dal ministero della Salute in questa rassegna riguardano un ipotetico rapporto tra diffusione del coronavirus e insetti o parassiti.

1) Le mosche possono diffondere l’infezione da coronavirus. Al momento non c’è nessuna prova che le mosche possano contribuire alla diffusione del coronavirus, dato che si tratta di un virus trasmesso direttamente tramite le goccioline respiratorie oppure toccando oggetti o superfici contaminati dalle suddette goccioline e poi occhi, naso e bocca senza aver prima lavato o disinfettato le mani.

2) Le zecche possono trasmettere il coronavirus. Come per le mosche, anche per le zecche (che non sono insetti, ma aracnidi) non ci sono prove di un coinvolgimento nella diffusione del virus. Questi parassiti sono però in grado di trasmettere altre malattie infettive, quindi è sempre importante fare attenzione.

© Riproduzione riservata

0 0 voti
Vota
8 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Beppe
Beppe
19 Maggio 2020 10:45

Secondo me alcune affermazioni andrebbero leggermente corrette, ad esempio a proposito del latte: latte (intero) e yoghurt contengono alcuni tipi di vitamina D ed è dimostrato che la vitamina D aiuta a prevenire il rischio di infezione da CoronaVirus come riportato qui:
https://it.businessinsider.com/e-ufficiale-la-vitamina-d-aiuta-a-prevenire-il-rischio-di-contrarre-il-covid/
Ovviamente anche l’esposizione al sole aiuta!

mat
mat
Reply to  Beppe
19 Maggio 2020 18:02

dimostrato da chi? ahahahahha

Beppe
Beppe
Reply to  Beppe
20 Maggio 2020 15:53

@mat ahahaha? ….ho messo apposta il link, basta leggere, prima di scrivere.

gianni
gianni
20 Maggio 2020 15:34

Sono d’accordo che businessinsider non sia un granchè come fonte ma queste lo sono forse?
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30675873/
Vitamin D Supplementation to Prevent Acute Respiratory Infections: Individual Participant Data Meta-Analysis ecc.ecc.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3829945/
Vitamin D Status and Community-Acquired Pneumonia: Results from the Third National Health and Nutrition Examination Survey
https://www.airc.it/cancro/prevenzione-tumore/il-sole/vitamina-d
La vitamina D non serve solo a fissare il calcio nelle ossa, una funzione che pure è fondamentale per prevenire il rachitismo nei bambini e l’osteoporosi negli anziani. Nella sua forma attivata, la vitamina agisce in realtà come un ormone che regola vari organi e sistemi e ha un’azione modulante nei confronti dell’infiammazione e del sistema immunitario. Una sua carenza è stata associata a diversi tipi di malattie, dal diabete all’infarto, dall’Alzheimer all’asma o alla sclerosi multipla ecc.ecc. se non bastano questi ne ho altre decine……
E a detta di diverse indagini su larga scala risulta che una marea di persone è affetta da carenza di vitamina D , la dieta è una delle concause ma l’alcool , le sostanze stupefacenti e un gran numero di medicine , alcune a vendita libera , possono creare facilmente questa carenza.

Ora non meniamo il can per l’aia dicendo che nessuna dimostrazione scientifica dice che Vit.D cura questo Covid.19 , ovunque si dichiata tutto e il contrario di tutto ” da fonti scientifiche ” e francamente dal numero di morti per ora “attribuiti” credo che troppa gente abbia respirato troppo nella mascherina.

Joker
Joker
Reply to  gianni
22 Maggio 2020 14:39

Grazie per il tuo contributo! Se hai altri link a studi scientifici mettili pure!

Beppe
Beppe
Reply to  gianni
30 Maggio 2020 15:24

caro Gianni, Businessinsider non sarà il N.E.J.M. ma riporta i risultati di uno studio (che mi sembra serio) dell’Università di Torino. Tu ne hai riportati altri, e va benissimo! Quindi siamo d’accordo, no?

gianni
gianni
22 Maggio 2020 21:23

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21731036/
An Estimate of the Global Reduction in Mortality Rates Through Doubling Vitamin D Levels
Background/objectives: The goal of this work is to estimate the reduction in mortality rates for six geopolitical regions of the world under the assumption that serum 25-hydroxyvitamin D (25(OH)D) levels increase from 54 to 110 nmol/l.
Subjects/methods: This study is based on interpretation of the journal literature relating to the effects of solar ultraviolet-B (UVB) and vitamin D in reducing the risk of disease and estimates of the serum 25(OH)D level-disease risk relations for cancer, cardiovascular disease (CVD) and respiratory infections.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21899806/
Low Concentrations of Serum 25-hydroxyvitamin D Associated With Increased Risk for Chronic Bronchitis Among US Adults

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23326099/
Vitamin D for Prevention of Respiratory Tract Infections: A Systematic Review and Meta-Analysis

Consultando il portale pubmed si possono ottenere molti risultati, su un sito che visito io trovo 1136 studi diversi sulle proprieta della vitamina/ormone D nel migliorare le condizioni di molte patologie , per carità intendiamoci , sono il più delle volte studi non conclusivi ma appunto indagini scientifiche su effetti per ottenere maggiori conferme, studi che meritano rispetto.
Il punto che mi preme specificare è questo: il mondo scientifico lavora in ordine sparso ma lavora e i risultati in questo caso sono a disposizione di tutti ( spesso sono segreti e questo porta male) però di aspetti chiari e limpidi ce ne sono ben pochi…..ma la vita va avanti lo stesso a dispetto del fatto che non ci sono ancora “evidenze”, in sintesi una cosa non ancora pienamente dimostrata non è una bufala.
Forse tra cent’anni se non ci saremo estinti prima altri potranno avere idee più chiare, al momento si sventola la parola “bufala” in ogni dove , serve solo a divertirsi prendendo in giro qualche pesce piccolo , a sentirsi intelligenti e furbi in confronto ad incauti creduloni.

gianni
gianni
1 Giugno 2020 15:27

Signor Beppe , per spiegare il mio commento , vorrei dire che le testate giornalistiche che riportano un articolo aggiungono spesso un titolo o lo inseriscono in un contesto che a volte ne amplifica o addirittura distorce il senso.
Tra l’altro gli articoli scientifici stessi vanno letti per intero perché spesso contengono passaggi in contraddizione parziale nelle conclusioni con la premessa ( abstract) iniziale.
Comunque ritengo che siamo dalla stessa parte in questo caso.