“Se hai la pressione alta, usa meno sale!” perché il sodio presente nei cristalli di sale aumenta il rischio di ipertensione arteriosa e di malattie cardiovascolari. La cosa è nota a tutti, o quasi, eppure gli italiani continuano ad assumere circa il doppio dei 5 grammi al giorno stabili dall’Oms come limite quotidiano. Per questo motivo da anni è in corso il la campagna “Meno sale, più salute” all’interno del Progetto Cuore per la prevenzione e l’epidemiologia delle malattie cardiovascolari, curato da Istituto superiore di sanità, dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie e a Guadagnare Salute.
Per essere precisi è il consumo eccessivo di sodio a fare aumentare il rischio di ipertensione e di malattie cardiovascolari. Il sale da cucina è però la principale fonte di sodio nella dieta e quindi è importane intervenire su questo ingrediente. Secondo gli ultimi dati disponibili, frutto di un monitoraggio eseguito fra la popolazione adulta nell’intervallo l 2008 – 2012, gli uomini italiani consumano in media 10,6 grammi di sale al giorno, mentre le donne se la cavano con 8,2 grammi. In totale solo il 5% degli uomini e il 15% delle donne rispetta le quantità raccomandate dall’Oms.
Secondo stime fatte sulla base di dati clinici ed epidemiologiche, realizzando gli obiettivi di riduzione del sodio, in Italia si potrebbero evitare fino a 26 mila morti per infarto o ictus ogni anno. Più della metà del sale che consumiamo si trova nei prodotti conservati e nei cibi pronti (54%), e solo il 10% proviene dagli alimenti freschi come frutta e verdura. Il restante 36% viene aggiunto in cucina e a tavola.
Come fare per ridurre il consumo? Ecco i consigli del Progetto Cuore:
- Sceglere prodotti freschi e non in scatola o precotti. Limita il consumo di salumi.Gli alimenti trasformati contengono più sodio.
- Preferire pane sciapo e consuma solo occasionalmente snack e patatine in sacchetto preferendo quelli meno salati. Basta una pizza per raggiungere i 5 grammi di sale!
- Leggere le etichette con attenzione e scegliere alimenti il cui sale non supera 0,3 grammi (equivalenti a 0,12 grammi di sodio) in 100 grammi di prodotto. Alcuni cibi, come i cereali per la prima colazione o i biscotti, ne contengono discrete quantità anche se non sembra.
- Usare sempre meno sale quando si cucina ed eliminare la saliera da tavola.Una riduzione progressiva del sale aggiunto aiuta ad abituare il palato.
- Insaporire il cibo con le spezie e limitare i condimenti contenti sale. Erbe aromatiche, spezie, limone e aceto permettono di insaporire i cibi senza aggiungere sale. Fare attenzione a prodotti come: ketchup, maionese, dadi da brodo, salsa di soia e senape, perché possono essere molto salati.
© Progetto Cuore
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articoli come questi sono senz’altro preziosi per ogni consumatore, ma quanti ne potranno trarre vantaggio se non i (relativamente) pochi che gia’ sono sensibili a simili argomenti? il guaio di non poter organicamente affrontare tali problemi deriva dall’assenza di una posizione autorevole delle istituzioni, che sono assolutamente subordinate alle corporazioni che rappresentano i produttori dei cibi processati, ragion per cui la promozione di queste attivita’ informative, a fini preventivi per la sanita’ generale, e’ finora sempre caduta in secondo piano rispetto agli interessi affaristici di certe categorie presenti sul mercato.