Ragazza dell'adolescente che beve latte della prima colazione

“È provato che il latte in età adulta esponga a un maggior rischio tumorale. Il latte vaccino è un ottimo alimento… per i vitelli”. Questo frase abbastanza critica compare nel titolo e nel sommario di un articolo pubblicato sul sito de il Salvagente del 12 maggio 2025. L’articolo rispolvera una vecchia intervista a Franco Berrino (definito erroneamente medico oncologo, quando in realtà è medico epidemiologo che ha lavorato nell’ambito nutrizionale all’Istituto dei Tumori di Milano).

Berrino è una persona nota, le cui teorie sul latte e su altri temi hanno trovato in questi anni spazio presso il pubblico della rete attirato più dai titoli ad effetto che dalla realtà scientifica. Il Fatto Alimentare ha già riportato qualche anno fa una retromarcia di Berrino che affermava: “la farina bianca 00 era un veleno“. La bizzarra tesi era stata smentita ufficialmente anche dal suo responsabile Vittorio Krogh, direttore della Struttura complessa di epidemiologia e prevenzione dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano intervistato da Il Fatto Alimentare.

Non esistono ad oggi studi che evidenzino una pericolosità per la salute per il latte

Latte nocivo?

La questione “latte nocivo” va avanti da molti anni e, come tante fake news in ambito alimentare, trova ancora molti adepti. Otto anni fa proprio per cercare di contrastare questa tesi a Milano si è tenuto un processo simulato nell’ambito di un corso di aggiornamento per medici, odontoiatri e tecnologi alimentari, che ha visto come imputato Achille Lanzarini, direttore generale della Fondazione Sviluppo Ca’ Granda, costituita dal Policlinico di Milano, che produce il latte Ca’ Granda venduto nei supermercati di Milano. L’imputato era accusato di “aver messo in commercio un prodotto che, pur non adulterato, è nocivo per la salute dei consumatori secondo quanto previsto dall’art. 444 del codice penale”.

La pubblica ministera Luisa Ponti, presidente di sezione del Tribunale di Milano, ha indicato sei effetti dannosi che sono stati oggetto del dibattimento, con l’intervento di testimoni, consulenti di parte e periti. Franco Berrino, pur essendo stato chiamato come consulente dell’accusa, non ha voluto partecipare, e le sue tesi sono state ben illustrate da vari esperti. Alla fine del dibattimento che ha analizzato ben sei capi di accusa, il responso del tribunale è stata l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Nelle motivazioni dell’assoluzione, il presidente del tribunale nella persona di Fabio Roia, presidente di sezione del Tribunale penale di Milano, ha scritto di ritenere che “non esistono ad oggi studi accreditati presso le più autorevoli comunità scientifiche, che evidenzino una caratteristica di pericolosità per la salute per l’alimento latte”. 

Per chi volesse approfondire Il Fatto Alimentare ha riportato in una nota le varie fasi del dibattimento.

© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos.com

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Ezio
Ezio
13 Maggio 2025 19:48

Senza fare processi scientifici per una scienza statistica, vorrei segnalare senza usare i termini allarmistici di un ricercatore sul campo come Berrino, molto informato sulle relazioni cibo-alimentazione, che ha promosso seguito e divulgato uno studio chiamato Diana, che ha evidenziato le correlazioni dell’alimentazione nella prevenzione del cancro al seno, che lattosio nel latte e glutine nel frumento causano intolleranze ed infiammazioni croniche, che alla lunga possono sviluppare fenomeni degenerativi, come tutte le infiammazioni cronicizzate non curate in modo adeguato.
Meglio la prevenzione del colon irritabile e della celiachia… in attesa di studi scientifici ad alta conferma statistica.

Andrea
Andrea
15 Maggio 2025 07:59

Sinceramente dopo gli ultimi anni trascorsi in ambito medico/ oms credo più al dott. Berrino che ai “non studi”.

Andrea da Modena
Andrea da Modena
15 Maggio 2025 12:19

Premesso che da molti anni (ne ho 73) non bevo latte se non in rarissime occasioni, c’è qualcosa che non mi convince.
Vedo migliaia di persone che evitano cibi tradizionali, che ci accompagnano da centinaia di migliaia di anni
I miei genitori negli anni 20 e 30 del novecento, ed i miei nonni a cavallo del 1900, iniziavano la giornata con la zuppa di latte e pane
La sera spesso un bicchiere di latte caldo prima di andare a letto. Talvolta latte e biscotti per merenda. E d’estate il “tropical” al bar, latte e menta
Eppure i tumori sono aumentati oggi e colpiscono molto più che cinquanta e più anni fa.
Come dicevo qualcosa non mi torna

Valeria Nardi
Reply to  Andrea da Modena
15 Maggio 2025 12:31

Qui ci sono alcuni dati sui tumori. https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/cose-il-cancro/numeri-del-cancro È un discorso molto complesso. https://www.epicentro.iss.it/tumori/mortalita70-99
Le quattro tendenze
Emerge un panorama incoraggiante poiché per quasi tutte le tipologie tumorali si riscontra una diminuzione del tasso standardizzato. In particolare possiamo individuare quattro tipi di tendenze nell’andamento della mortalità.
Ci sono tumori a diminuzione sistematica (stomaco, testicolo, malattia di Hodgkin, utero), per i quali è stata fondamentale un’attenta prevenzione primaria e secondaria.
La seconda categoria comprende la maggior parte dei tumori e presenta un andamento della mortalità in diminuzione negli ultimi anni dovuto sia alla prevenzione, sia a progressi diagnostici e terapeutici: cavo orale (maschi), esofago, intestino, fegato, laringe, polmone (maschi), mammella (femmine), ovaio, vescica, rene, encefalo, leucemie.
Ci sono poi due tipi di cancro (pancreas e prostata) che vedono l’inizio di una riduzione nel numero dei decessi tra i giovani.
L’ultima classe vede invece un aumento generalizzato della mortalità. Questi quattro tipi di tumore – melanoma maligno della pelle, linfomi non Hodgkin, cavo orale (femmine), polmoni (femmine) – sono associati a comportamenti a rischio, e risultano più frequenti tra le donne. A questi atteggiamenti si può e si deve quindi rispondere con indicazioni specifiche e prevenzione mirata.
Un altro aspetto rilevato dal rapporto è la tendenza all’omogeneità nella geografia della mortalità in Italia. Negli anni Settanta la frequenza dei tumori al Nord era doppia rispetto a quella del Sud; al momento della pubblicazione del rapporto, invece, le differenze sono quasi scomparse. Questa uniformità, dovuta sostanzialmente alla diffusione di stili di vita comuni, soprattutto alimentari, può essere letta come un’eliminazione delle differenze di salute tra aree, ma anche come nuova fonte di inequità causata dalla perdita di un vantaggio proprio delle regioni del Mezzogiorno.

Patrick
Patrick
Reply to  Valeria Nardi
15 Maggio 2025 19:50

Mah, io aggiungerei l’inquinamento atmosferico come causale, che al nord era ed è maggiore, ma anche al sud è decisamente aumentato, ed influisce anche sulle coltivazioni (non parliamo di Ilva e simili…).

Pier Danio
Pier Danio
Reply to  Andrea da Modena
17 Maggio 2025 11:11

Ha ragione, guardando al passato o alle esperienze personali certe somme non tornano. E’ ovviamnet accertano che le malattie sono notevolmente aumentate con il progresso delle diagnosi e degli strumenti diagnostici. C’è un solo dato che ci può dire se oggi si viva meglio e in salute più di ieri ed è l’attesa di vita. Se non ricordo male nel 1948 in Italia l’attesa di vita era 64 anni per le femmine e poco meno per i maschi, oggi siamo a 83 e 81, come mai? Sarà che oggi ci nutriamo meglio, ci curano meglio, l’igiene che ci circonda è migliore, i lavori usuranti sono inferiori, etc..

Daniela
Daniela
Reply to  Pier Danio
29 Maggio 2025 09:59

Nei calcoli sull’età media di vita, e quindi sull’aspettativa, sicuramente influivano l’altissima mortalità infantile entro i primi anni, poi le stragi generazionali dovute alla guerra del ’15 e a quella del ’40. Ad oggi abbiamo molti ultracentenari, la maggior parte dei quali non ha avuto un’ottima e bilanciata nutrizione nell’infanzia e nell’adolescenza e ha condotto una vita di lavori usuranti. Ad oggi non abbiamo ancora trovato l’elisir della salute e della longevità e spesso ci sentiamo dire “è genetica”… cioè, o si nasce fortunati…

giova
giova
Reply to  Pier Danio
29 Maggio 2025 16:53

L’attesa di vita è un indicatore, ma ne servono altri di tipo qualitativo per valutare il progresso. L’uso/abuso di farmaci in età avanzata, le patologie dell’apparato scheletrico e di quello cerebrovascolare non possono non essere considerati.

Maria Cristina
Maria Cristina
Reply to  Andrea da Modena
19 Maggio 2025 23:16

Preferisco il latte di mandorle autoprodotto o una bella tisana di salvia del mio orto. Pensare da dove viene il latte mi fa un po’ senso

giova
giova
Reply to  Maria Cristina
29 Maggio 2025 16:42

Cosa intende per “da dove viene il latte”?

Anna
Anna
Reply to  Andrea da Modena
29 Maggio 2025 09:37

Una volta il cancro neanche esisteva… E certo! Non aveva nome, non c’era come diagnosticarlo, chi ne moriva era semplicemente deperito a morte e definizioni simili.

Serena
Serena
Reply to  Andrea da Modena
30 Maggio 2025 12:07

Il latte odierno è diverso dal latte di una volta, così come il glutine moderno è diverso rispetto al glutine dei grani antichi.
I trattamenti e l’enorme stress da allevamento intensivo ai quali sono sottoposte gli animali incide. Così come l’inquinamento, le sostanze tossiche che respiriamo e ingeriamo inconsapevolmente.

Roberto La Pira
Reply to  Serena
30 Maggio 2025 12:09

Ma tutto il cibo è diverso

Valeria Nardi
Reply to  Serena
30 Maggio 2025 12:44

Qui trova alcuni articoli sull’argomento “grani antichi”: https://ilfattoalimentare.it/?s=grani+antichi

Clay
Clay
15 Maggio 2025 17:04

Berrino è stato tra i più grandi medici epidemiologi italiani avendo gestito anche ottimi studi “osservazionali” in ambito della ricerca e prevenzione dei tumori.
La realtà come già detto è molto complessa e studiare la frequenza e la causa di malattie legate al cancro, nella popolazione sana, non è semplice perchè non sempre si riesce ad avere un campione rappresentativo, varie cause di confondimento, errori di bias…
Personalmente non ho mai avuto evidenza su siti scientifici e governativi autorevoli, di evidente e maggior frequenza di cancro consumando latte, oppure l’aumento di celiachia con i grani moderni, anche quì c’è un mondo da leggere, ma basta sapere cos’è successo alla fine degli anno ’60 per capire come andarono le cose.
Bisogna sempre trovare un colpevole, pensando che 50-60 anni fa era tutto meraviglioso, pulito e senza troppe schifezze in giro.

Ezio
Ezio
Reply to  Clay
16 Maggio 2025 13:44

Si chiama principio di precauzione e non dobbiamo sottovalutare che dal dopoguerra sono aumentati i consumi di alimenti ricchi di grassi, zuccheri e proteine con alcuni indubbi vantaggi, ma anche diversi danni collaterali come diabete ed obesità.

Pier Danio
Pier Danio
Reply to  Clay
17 Maggio 2025 11:17

A me non risulta che Berrino sia stato ciò che lei dice. Può darci delle prove certe, indichi gli studi fatti e pubblicati su riviste con impact factor decente.

Roberto La Pira
Reply to  Pier Danio
18 Maggio 2025 10:31

Se ha la pazienza di leggere gli articoli da noi linkati troverà le risposte

Patrick
Patrick
15 Maggio 2025 19:59

Anche il mio dottore di base si è lasciato influenzare da queste idee strampalate sul latte…
Tralasciando il fatto che il microbiota degli occidentali si è modificato e adattato nel tempo, e proprio ricerche recenti hanno trovato differenze tra occidente e oriente (dove il latte è generalmente mal tollerato, proprio per questioni culturali e di allevamento…), inoltre ci sono zone dell’occidente dove la tolleranza al lattosio è maggiore che in altre, di conseguenza è tutta una questione genetica da ricercare in millenni di abitudini.
Io, avendo origini centro nordest Europa, come i miei avi prima di me, non ho mai avuto problemi con il latte, anzi, tutto il contrario.

Luisa
Luisa
Reply to  Patrick
29 Maggio 2025 09:54

In realtà le popolazioni al di sopra del Tropico del Cancro hanno presentato, circa 7000 anni fa, una mutazione genica che consente il mantenimento delle lattasi intestinali anche nella vita adulta, a differenza di quanto accade nelle popolazioni asiatiche e delle zone tropicali e subtropicali. Questa mutazione ha costituito un vantaggio evolutivo, perché al di sopra di una certa latitudine l’irraggiamento solare è più debole e non consente la trasformazione cutanea del carotene in vitamina D, che a sua volta consente l’assorbimento di calcio. Poter bere latte per tutta la durata della vita consente di introdurre in modo costante un po’ di viamina e parecchio calcio, utili per evitare/minimizzare rachitismo e osteoporosi. Avere ossa più robuste in un ambiente ostile quale quello primitivo era un vantaggio evolutivo indiscutibile, per cui questa caratteristica di è trasmessa a tutte le popolazioni europee fino a noi. E c’è un esame ematico che consente di vedere se siamo portatori del gene (e quindi tolleranti; se non lo tolleriamo è magari perchéabbiamo smesso di berlo, per cui va reintrodotto a piccole dosi progresivamente crescenti per ripristnare la produzione di lattasi enterica) oppure se non lo siamo, per incroci genetici vari.

Maria Luisa Gariboldi
Maria Luisa Gariboldi
Reply to  Luisa
31 Maggio 2025 07:49

Finalmente un discorso sensato!

Rossana
Rossana
16 Maggio 2025 11:55

Non sono una scienziata o una studiosa. Ma studio alimentazione da molti anni. Con una figlia intollerante al lattosio e un altra con colon irritabile sono convinta che nn esiste nessun cibo incolpabile, ma solo la maniera con la quale viene prodotto o coltivato. Abbiamo fatto talmente tanti danni alla natura e all’ambiente che adesso è tutto molto più complesso

Ezio
Ezio
Reply to  Rossana
16 Maggio 2025 13:34

Anche questo è un buon argomento condivisibile per aprire gli occhi sulla prevenzione.

Pier Danio
Pier Danio
17 Maggio 2025 11:01

La berrinite colpisce molti utenti di YouTube, in particolare le persone sempre pronte ad accusare e complottare chiunque faccia parte dello status sociale. Il punto è sempre lo stesso: quello che dice Berrino è consentito per il diritto di parola? La risposta è si, perché Berrino esprime una opinione. Occorre però analizzare se le “istituzioni” che Berrino utilizza come credenziali si debbano ritenere lese dalle esternazioni delle opinioni di Berrino. Berrino è un medico, secondo i codici dell’ordine dei medici è lecito il comportamento di Berrino? Secondo l’Istituto dei Tumori di Milano le affermazioni di Berrino sono riconducibile all’istituto che lui cita come “garanzia” personale? L’ordine dei medici è molto “prudente” nell’espellere un loro membro, e probabilmente l’ufficio RP dell’Istituto non ha voglia o interesse a comunicare una dissociazione con le opinioni di Berrino. Morale, Berrino come altre migliaia di persone continua la sua attività, perché comunque un reddito da YouTube lo ricava, e sapendo che gli ascolti si fanno con “cose forti” che piacciano ai complottisti, la sua comunicazione è volutamente ambigua, come è ambiguo il posizionamento della sua figura, lui crea una immagine di se che provoca convinzioni: alcune persone lo ritengano un oncologo, altri uno scienziato, altri una specie di Medico contro la malefica industria alimentare. Ma ciò che dice è credibile? La credibilità ha a che fare con l’autorevolezza, cosa si considera autorevole? Trattando il tema salute, come faccio io da 40 anni, credo si debba fare una scelta di campo e da che parte stare. Stai con la scienza “ufficiale” e consideri attendibile le soluzioni proposte dai protocolli della scienza “ufficiale”, o stai con quello che si sente dire, quello che a volte anche frequentemente accade ma non è accertato? Io sto dalla parte della scienza “ufficiale”, Berrino dalla parte del sentito dire, o qualcuno lo fa o lo pensa, o è accaduto molte volte, ed anche ve lo dico io credetemi anche se non pubblico una bibliografia attendibile. Berrino esprime le sue opinioni anche se vanno contro la scienza ufficiale, vere, false, ognuno crede ciò che vuole, ma probabilmente non viola la legge vigente. Per me il fatto che Berrino continui a fare ciò che fa, e nessuno lo denuncia o lo ha condannato, é un effetto collaterale della democrazia.

Ezio
Ezio
Reply to  Pier Danio
19 Maggio 2025 13:23

Nossignore la ricerca non e né “ufficiale” né alternativa, ma è una sola in tutti gli ambiti della scienza, perché si ricerca quello che non si sconosce ancora.
Berrino è un ricercatore a tutto campo e pubblica le sue ricerce che hanno una logica scientifica e soprattutto statistica, perché la sanità non è la matematica ma solo una statistica approssimata all’individuo e se lei si occupa del tema salute a qualsiasi livello lo faccia, sa benissimo che purtroppo e per fortuna siamo tutti diversi e la migliore medicina di oggi è quella soggettiva, soprattutto con farmaci personalizzati per le patologie più gravi.
Poi non dobbiamo confodere la terapia assodata dei principi guida con riscontri e risultati statistici, che rappresentano lo stato dell’arte medica, con la la ricerca e la prevenzione, campo in cui Berrino si è dedicato e concentra tutta la sua attività sin da quando era incaricato all’Istituto Tumori del Dott. Veronesi, dove aveva condotto un’interessante ricerca (Diana, che lei dovrebbe conoscere), sulla prevenzione del tumore al seno in rapporto all’alimentazione.

giova
giova
Reply to  Ezio
29 Maggio 2025 17:30

Condivido pienamente.
Aggiungo anche che la medicina di genere è un altro piccolo passo della lenta ma inesorabile tendenza della medicina di affrancarsi dalle malattie per occuparsi dei pazienti. Perché ogni paziente è diverso dall’altro.
E questo per me è un principio valido anche nella prevenzione.
In questa nuova direzione, a concentrarsi su soggetto piuttosto che sulla malattia, fu elaborato un nuovo modello oapplicativo dell’educazione sanitaria (che, ricordo, è lo strumento precipuo della prevenzione) definito “promozione della salute”. Sono ambiti disciplinari, questi, che trovano oggi molta difficoltà a farsi conoscere; anche se in Italia vantavamo uno dei più importanti (a livello internazionale) centri universitari sull’educazione sanitaria e la promozione della salute, il famoso C.S.E.S. di Perugia.

giova
giova
Reply to  Pier Danio
29 Maggio 2025 17:06

Rispetto la sua scelta di aderire alla scienza, ma ciò che Berrino propone nel suo stile alimentare è quanto una parte di esperti/studiosi/specialisti/medici condivide. Magari con qualche divergenza – sul latte o sulle proteine animali – o personalizzazione (sul paziente intendo).

mario
mario
19 Maggio 2025 10:33

Buongiorno,
da una semplice osservazione si evince che madre natura impiega il latte quale alimento dei mammiferi solo nei primi giorni/mesi di vita degli stessi. Credo che madre natura sia molto saggia e che per noi umani sia sufficiente seguirla

Osvaldo F
Osvaldo F
Reply to  mario
20 Maggio 2025 20:57

Quindi la carne va mangiata cruda, perché non mi risulta che in natura la cuociono. Potremmo anche seguire alcune diete naturali, ad esempio curiosi cibi delle mosche?
Immagino che la natura utilizza il latte solo nei primi mesi perché in quel periodo il sistema digerente dei piccolini non sia ancora pronto ad alimenti più complicati, poi interrompe perché è logico che poi gli animali si distacchino dalle madri e quindi non hanno chi gli potrebbe fornire il latte. Però il fatto che venga usato nei primi periodi di vita mi suggerisce che sia un ottimo prodotto

mario
mario
Reply to  mario
4 Giugno 2025 17:41

Madre Natura crea anche danni, come geni difettosi, organi malformati e altro, da quando esiste la vita sulla Terra. Piantamola con queste parole vuote e stereotipi, per cortesia. Se si sente più sicuro a non mangiare o bere qualcosa, lo faccia, ma non giustifichi questo con MADRE NATURA, una parola che detta in questo modo e su questi argomenti non significa nulla.

Carlo
Carlo
21 Maggio 2025 16:45

Seguo Berrino nei suoi lunghi interventi ufficiali sulla rete e sulla questione del latte ha sempre detto che le indicazioni europee (alle quali ha lavorato) non lo considerano nocivo. Se poi in una intervista di 1 minuto dove lui sta facendo la spesa la supermercato dice che la farina 00 è inutile o il riso non integrale è nullo o battute del genere bisogna capire il contesto di battute. Ma sul latte trovo l’articolo non informato sulle sue affermazioni. Mi dispiace da una sito come questo che considero molto serio e informato.

Valeria Nardi
Reply to  Carlo
22 Maggio 2025 10:01

L’articolo a cui facciamo riferimento è de Il Salvagente e loro pubblicano la risposta di Berrino a una lettera di un lettore.

melania
melania
29 Maggio 2025 10:13

Sinceramente anche senza dare troppi giudizi scientifici non credo che l’essere umano abbia bisogno del latte dopo i primi anni vita visto che lo svezzamento di un bambino o di altro mammifero serve proprio ad “abbandonare” il periodo neonatale per entrare nel momento della crescita in cui non serve il latte ogni giorno per far crescere un mammifero. Basta vedere la natura . Cosa fa un cane un gatto lo stesso vitello, non è che a vita bevono latte e comunque siamo nati erbivori ed è risaputo che il nostro stomaco non è nè adatto a mangiare carne e nè a bere latte a vita. E poi l’industria della carne/latte è veramente qualcosa contro natura.. Gli allevamenti intensivi da latte e carne sono uno scempio.. Le mucche non possono partorire se non come dice la natura, solo perchè c’è richiesta e le industrie pur di “accontentarci” ci danno latte a go-go. E’ una questione solo finanziaria a scapito sempre dei soliti.. Gli animali sfruttati fino alla morte. Io l’ho vista in un santuario una mucca salvata dall’industria.. non dico in che stato era..

Francesco
Francesco
29 Maggio 2025 10:52

Il dott. Berrino è la stessa persona che qualche tempo fa ha detto in una trasmissione televisiva (mi sembra fosse “indovina chi viene a cena”, dove è ospite fisso, che erano “bei tempi quelli quando c’erano le carestie”, perchè si mangiava meno ed erano tutti in salute. Io apprezzo molto la trasmissione in questione ma non capisco perchè continuano ad invitare ius personaggio come il dott. Berrino che può dire qualsiasi castroneria offensiva come questa. Lo vada a dire ai bambini di Gaza che la carestia è bella…

giova
giova
Reply to  Francesco
29 Maggio 2025 17:42

Beh, ma penso che lei avrà colto il senso – effettivamente non trasmesso con proprietà di linguaggio – di quello che voleva dire Berrino …mi spiace che lei accosti uno studioso come Berrino al genocidio in corso che sta addolorando il mondo intero

Carla
Carla
Reply to  Francesco
29 Maggio 2025 19:36

Ben detto, concordo pienamente !!!

Marina
Marina
29 Maggio 2025 11:58

Anche noti oncologi e nutrizionisti sostengono questa tesi, Maria Rosa De Fazio ad esempio. Io non bevo latte. Evito caseina.

giova
giova
Reply to  Marina
29 Maggio 2025 17:44

Forse lo stesso Umberto Veronesi …che, son certo, era vegetariano

mario
mario
Reply to  giova
4 Giugno 2025 17:42

Il vegetariano beve latte e consuma derivati animali.

giova
giova
Reply to  mario
5 Giugno 2025 10:11

Quantità, frequenza e qualità potrebbero essere dei criteri che segue …

Roberto La Pira
Reply to  Marina
30 Maggio 2025 09:50

La scienza dice un’altra cosa

Erika
Erika
30 Maggio 2025 07:52

In realtà se si leggono bene i consigli del Dott. Berlino, dice che il latte fieno bio di montagna fa bene. Il problema del latte derivante dagli allevamenti intensivi è che non è certo il prodotto che bevevano i nostri nonni date le condizioni di vita degli animali, mangimi, sfruttamento. Tutto possiamo mangiare, nelle giuste quantità e facendo attenzione a provenienza e metodo di allevamento, coltivazione, produzione.

giova
giova
Reply to  Erika
30 Maggio 2025 14:46

Condivido; e sottolineo “nelle giuste quantità”: aspetto quasi sempre sottovalutato (e non considero solo i fanatici delle proteine).

marco
marco
2 Giugno 2025 17:21

veramente Berrino, nei video che ho sentito, dice che i risultati sul latte sono contrastanti e che per prudenza è meglio evitarlo.
Invece sì, la farina 00 è un alimento povero, l’ha sempre detto e con ragione. Personalmente sono anni che non ne uso più, solo tipo 1 e 2

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