Ragazza dell'adolescente che beve latte della prima colazione

Una lettrice ci ha chiesto perché nel suo supermercato non trova più il “latte fresco Granarolo” che comprava fino poche settimane fa. Adesso trova solo il “Latte pastorizzato a temperatura elevata”, sempre di Granarolo. La confezione ha gli stessi colori, la stessa grafica e anche la bottiglia è pressoché simile. In cosa si differenziano questi due tipi di latte? Se si tratta di prodotti diversi,  perché non sono stati differenziati meglio?

A seguire la risposta di Granarolo

Come giustamente ha rivelato la lettrice, Granarolo ha avviato un grande progetto a livello nazionale di conversione delle proprie linee passando da “latte fresco pastorizzato” a “latte con trattamento di pastorizzazione a temperatura elevata” di nuova tecnologia. La cosa importante da sottolineare è che la materia prima è la stessa di sempre, il latte crudo per l’Alta Qualità della filiera Granarolo 100% italiana e certificata, mentre la lavorazione è differente. Nella fase di pastorizzazione la temperatura aumenta di qualche grado rispetto al trattamento precedente previsto per il latte fresco. Questa modifica viene fatta per preservare maggiormente la qualità garantendo il giusto compromesso tra il gusto e una durata in frigorifero leggermente più lunga (dieci giorni sigillato, mentre una volta aperto, come tutte le referenze, va consumato entro 3 – 4 giorni). Con questo trattamento sono mantenuti i valori nutrizionali e la quantità di proteine non cambia rispetto al latte crudo di partenza. Il risultato è che si prolunga la durata del latte e si riducono in modo significativo gli sprechi. Diversi test alla cieca hanno confermato la validità di questa scelta. Per quanto attiene gli sprechi, sono un fattore economico ed etico. Tutta Europa si sta muovendo in questa direzione.

latte
Il “latte fresco Granarolo” che scadeva dopo 6 giorni adesso è diventato “Latte pastorizzato a temperatura elevata” e scade dopo 10 giorni

Abbiamo provato negli anni passati a chiedere un’abrogazione della legge relativa al latte fresco di Alta Qualità, senza successo. Per legge in Italia la durata prevista attualmente è di 6 giorni + 1, mentre nel resto del mondo è il produttore a determinare quanti giorni dura il latte fresco. Secondo Granarolo l’estensione del periodo di durabilità del latte fresco pastorizzato rappresenta un atto di civiltà soprattutto per evitare alla fonte sprechi alimentari. Il legislatore non ha ritenuto opportuno accogliere la richiesta e per questo abbiamo deciso di abbracciare comunque la causa della sostenibilità combattendo gli sprechi. Il latte Granarolo che adesso si trova nei banchi frigorifero e che ha sostituito il latte fresco dura ben più di 6 giorni. Non è stata una scelta facile, ma siamo convinti che sia una scelta giusta per noi e anche per il pianeta. Molti consumatori hanno condiviso questa scelta. Sull’etichetta del latte abbiamo segnalato la modifica indicando chiaramente sul frontespizio della confezione che si tratta di “Latte intero pastorizzato a temperatura elevata”. Questo latte non va invece confuso con il latte intero Più Giorni che ha un’etichetta gialla, va tenuto in frigorifero e dura (sigillato) circa 30 giorni.

© Riproduzione riservata Foto: Granarolo.com, Depositphotos.com

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Paolo Ferranti
Paolo Ferranti
6 Aprile 2023 11:35

Le grandi filiere alimentari si inventano di tutto per fare solo i propri interessi, ma il problema non esiste, compreremo latte fresco di un’altra ditta. Per quanto riguarda lo spreco, basta comperare solo il necessario, piuttosto sono le aziende che non dovrebbero immettere sul mercato più alimenti del dovuto.

Roberto La Pira
Reply to  Paolo Ferranti
6 Aprile 2023 11:50

Lo sprecano dipende dalle aziende e riguarda soprattutto il latte fresco che scade dopo 6 giorni ritirato prima dagli scaffali dei supermercati

Antonio Fierro
Antonio Fierro
7 Aprile 2023 11:47

Scrivo a titolo personale una risposta tecnica e non di tipo nutrizionale perchè non sono un medico nutrizionista e non esprimo pareri di tipo commerciale.
I pareri sullo spreco alimentare dovrebbero essere espressi dati alla mano per capire effettivamente l’impatto dei due prodotti
La frase “sono mantenuti i valori nutrizionali” è una frase generica non specifica
Se ci riferiamo al danno termico e ai relativi marker esiste un danno termico ben preciso quantificabile.
In relazione a quanto sopra i valori dei marker del danno termico del latte alta qualità sono diversi dal latte alto pastorizzato. Ovvero risulta un minor danno termico per il latte fresco pastorizzato Alta Qualità.
La frase “la quantità di proteine non cambia rispetto al latte crudo di partenza” non ha alcun significato perché è generica e vale per tutti

Gabriele
Gabriele
12 Aprile 2023 13:09

Ovvio che la lavorazione sia diversa e che i parametri siano effettivamente differenti, la pastorizzazione alta, evidentemente H.T.S.T. è nota da tempo, e soprattutto è vero che garantisce una più lunga conservabilità o meglio ancora Shelf-life, utilizzando temperature di 72-75°C per 10-20 secondi, ovviamente dipende dalla derrate di partenza, tuttavia, le due foto a confronto mostrano in ogni caso una differenza sostanziale sul piano qualitativo: il PRIMA è determinata comunque la dicitura “FRESCO”, quindi pastorizzato entro le 48 ore, il “DOPO” non mostra la dicitura “FRESCO” il che potrebbe significare che il latte venga lavorato una volta superate le 48 ore, e di conseguenza perdendo la dicitura “fresco”.
Dal punto di vista tecnico è anche questo da chiarire, e che probabilmente la scrivente della lettera chiedeva, il latte, avendo una pastorizzazione alta, probabilmente H.T.S.T., ha perso la dicItura “fresco”?
Le due immagini non lo esplicitano chiaramente e la risposta è in parte esaustiva…

Serena
Serena
29 Aprile 2023 09:00

Mi dispiace, ma anche nel gusto il latte fresco è diverso.

Alessandra
Alessandra
29 Aprile 2023 20:11

Menomale che in Italia le industrie che vogliono fare come pare a loro hanno incontrato la resistenza delle istituzioni. Mi sento più tutelata dopo aver letto questo articolo. E continuerò a comprare latte fresco e biologico. Purtroppo ho constatato che molte persone, fra cui anche addetti alle vendite nei supermercati, non conoscono la differenza fra latte fresco e latte tenuto in frigo, come accade per quello “più giorni”. Per cui credo che alla fine in molti seguiranno l’esempio della Granarolo e il latte fresco diventerà un prodotto di nicchia. Nostro malgrado, perderemo un’altra eccellenza nutrizionale.