Il Giappone ha iniziato a svuotare in mare le acque reflue contenute nei serbatoi della centrale nucleare di Fukushima sfidando l’opposizione delle comunità di pescatori, della Cina di altri Paesi. Lo smaltimento di più di 1 milione di tonnellate di acqua immagazzinate nel sito è una parte essenziale del processo di disattivazione dell’impianto. Il problema è che l’acqua contiene trizio, un isotopo radioattivo che non può essere rimosso dalla tecnologia di filtrazione utilizzata. Il Guardian scrive che “Hong Kong, un importante mercato per le esportazioni di pesce giapponese, ha minacciato restrizioni. Il leader John Lee ha detto martedì di essersi fortemente opposto al piano idrico, aggiungendo di aver incaricato il governo della città di “attivare immediatamente” i controlli sulle importazioni di frutti di mare giapponesi.”
La Corea del Sud e la Cina hanno vietato le importazioni di frutti di mare da alcune aree del Giappone. La Cina rimane fortemente contraria e accusa il Giappone di trattare l’oceano come una ‘fogna’. Il governo sudcoreano ha recentemente abbandonato le sue obiezioni, ma alcuni partiti di opposizione e molti cittadini sono preoccupati per l’impatto che l’operazione avrà sulla sicurezza alimentare. La decisione arriva settimane dopo che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) delle Nazioni Unite, ha approvato l’operazione, dicendo che l’impatto sulle persone e sull’ambiente sarebbe ‘trascurabile’. Alcuni esperti sottolineano che le centrali nucleari di tutto il mondo utilizzano un processo simile per smaltire le acque reflue contenenti basse concentrazioni di trizio e altri radionuclidi. Greenpeace, tuttavia, considera in modo critico il processo di filtrazione e ha avvertito che una ‘immensa‘ quantità di materiale radioattivo sarà dispersa in mare nei prossimi decenni.
Il governo giapponese e la società Tepco che gestisce l’operazione di smaltimento devono affrontare anche l’opposizione dei pescatori locali, secondo cui pompare acqua nell’Oceano Pacifico potrebbe distruggere la loro industria. Il governo ha istituito fondi per un valore di 30 miliardi di yen (206 milioni di dollari) per risarcire i pescatori locali per danni alla reputazione e 50 miliardi di yen per affrontare qualsiasi impatto finanziario sulla loro attività.
Circa 1,3 milioni di tonnellate di acqua trattata – abbastanza per riempire 500 piscine olimpioniche – sono trattenute in più di 1.000 serbatoi di acciaio sul sito, ma Tepco ha avvertito che lo spazio di stoccaggio si sta esaurendo. L’avanzato sistema di lavorazione del liquido adottato da Tepco rimuove la maggior parte degli elementi radioattivi ad eccezione del trizio, un isotopo dell’idrogeno che è difficile da separare dall’acqua. L’acqua sarà diluita a un 40esimo della concentrazione consentita dagli standard di sicurezza giapponesi prima di essere pompata nell’oceano nei prossimi 30-40 anni attraverso un tunnel sottomarino a 1 km dalla costa.
L’acqua verrà rilasciata a una velocità massima di 500mila litri al giorno. Un funzionario giapponese ha detto che i primi risultati dei test sull’acqua di mare scaricata potrebbero essere disponibili all’inizio del mese prossimo. Il Giappone testerà anche il pesce nelle acque vicine e renderà disponibili i risultati sul sito web del ministero dell’Agricoltura.
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Curiosamente i giapponesi comprano da anni il tonno allevato nel Mediterraneo pagandolo un occhio della testa invece di approfittare dell’approvvigionamento dallo sterminato oceano Pacifico che gli arriva sotto casa……..
Anche ammessa l’ipotesi meno grave la propria spazzatura devono smaltirsela in casa propria e non nel cortile di tanti altri.
Questo comportamento è indegno.
I noccioli fusi dei reattori di Fukushima sono stati raffreddati con acqua di mare fin dal marzo 2011: a contatto col corium l’acqua si contamina e quindi non si può ributtare in mare subito. Giusto e sacrosanto.
Vengono quindi predisposti due diversi sistemi di filtraggio e purificazione: uno dedicato al solo Cesio (elemento che viene prodotto in quantità significative dalla fissione dell’Uranio e che presenta diversi isotopi radioattivi, i più importanti dei quali sono 134-Cs e 137-Cs) e l’altro molto più complesso in grado di rimuovere sostanzialmente tutti gli altri nuclidi (radioattivi o meno) dall’acqua.
L’unico elemento a sopravvivere in quantità rilevanti è il Trizio, che è un isotopo radioattivo dell’idrogeno: visto che chimicamente È idrogeno non si può separare dall’acqua, perché ne fa parte. Si creano proprio delle molecole di acqua triziata, indicate con HTO.
Di Trizio ce n’è relativamente poco: circa 3-4 grammi (20 g di acqua triziata) diluiti in 1,3 milioni di tonnellate di acqua, il che si traduce in una radioattività di 700 kBq/litro (ricordiamo che 1 Bq = 1 decadimento/secondo).
Questi numeri sono pubblici: https://www.meti.go.jp/…/decommiss…/pdf/20160915_01a.pdf.
Il Trizio si dimezza in 12 anni e decade con una radiazione beta a bassissima energia: metà delle volte quella radiazione non ha neanche potere ionizzante, perché l’elettrone emesso perde energia per Brehmstrahlung. Per questo il coefficiente di conversione tra attività radiologica e dose equivalente per l’acqua triziata è RIDICOLMENTE basso: 0,000018 mSv/kBq (https://radioactivity.eu.com/site/pages/Dose_Factors.htm). Quindi un litro di acqua di Fukushima bevuta direttamente dalle cisterne sono circa 12 µSv (micro-Sievert): una dose equivalente a quella di una radiografia al braccio.
Ricordiamo che sotto i 100 mSv gli effetti misurabili sulla salute umana sono un interessante ZERO STATISTICO, come riporta la Health Physics Society: https://hps.org/documents/radiationrisk.pdf.
Ne consegue che per avere effetti sulla propria salute una persona dovrebbe bere IN UN ANNO circa 8300 litri di acqua di Fukushima DIRETTAMENTE DALLE CISTERNE. Fanno 22 litri al giorno tutti i giorni: con quella quantità, prima di esperire le conseguenze della radioattività, si muore per OVERDOSE DA ACQUA (https://it.wikipedia.org/wiki/Intossicazione_acuta_da_acqua).
Ora, con i numeri in questione, l’unica cosa razionale da fare sarebbe stato sversare l’acqua in mare anni fa senza farsi troppe paranoie.
E quindi:
1. lo sversamento è stato posticipato fino a oggi cioè 12 anni e mezzo dopo l’incidente, così da dare al Trizio il tempo di ridursi di un fattore due, decadendo in Elio-3, stabile e chimicamente inerte;
2. TEPCO impiegherà 40 anni a portare a termine il tutto, così da favorire la diluizione ad opera delle correnti (l’Oceano Pacifico contiene 720 milioni di km cubi di acqua);
3. prima dello sversamento verrà effettuata una ULTERIORE diluizione di un fattore 500 con acqua marina, che poterà la radioattività da Trizio a 1500 Bq/litro. Cioè un valore SETTE VOLTE INFERIORE a quella che per l’OMS è la soglia PER L’ACQUA POTABILE (https://www.nrc.gov/docs/ML1029/ML102990104.pdf). Se non fosse che la diluizione avviene con acqua salata, l’acqua di Fukushima, al momento dello sversamento, sarebbe quindi tranquillamente bevibile (per l’OMS, non per il regolatore italiano, che ha fissato i limiti a 100 Bq/litro).
“Eh, ma la bioaccumulazione…”
NO! Posto che una diluizione di un fattore 500 seguita da una diluizione di un fattore 720 miliardi cancellerebbe COMUNQUE qualsiasi effetto di bioaccumulazione, IL TRIZIO NON SI BIOACCUMULA. E il perché è qualcosa a cui può arrivare chiunque: il trizio si trova nella molecola d’acqua. Gli organismi viventi non accumulano acqua: la riciclano in continuazione. Quindi, il pericolo bioaccumulazione NON ESISTE.
È bastato tutto questo? Ovviamente NO, e quindi adesso i giornali italiani ci deliziano pure con le guide per assicurarsi che il pesce acquistato in Italia non sia stato pescato nella zona di Fukushima.
E questa è anche l’unica cosa che terrorizza i pescatori locali, e per questo il primo ministro Giapponese ha detto che prenderà tutte le misure necessarie per proteggere l’industria della pesca giapponese.
Il piano di rilascio delle acque è stato ovviamente approvato da TUTTI gli enti scientifici consultati. TUTTI. Non c’è un solo esperto nel mondo che abbia studiato il tema e abbia espresso perplessità sul fatto che dell’acqua con concentrazioni di 3-H (trizio) inferiori ai limiti per l’acqua potabile sia sversata nell’oceano più grande al mondo – qui trovate un commento di alcuni dei maggiori esperti mondiali alla notizia che l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica ha approvato il piano di rilascio delle acque, notizia di qualche mese fa: https://www.sciencemediacentre.org/expert-reaction-to…/.
Dopo che la IAEA si è espressa in maniera così netta a favore dello sversamento (dichiarando tra l’altro che la radioattività da Trizio è INFERIORE ai target operativi delle centrali nucleari durante il loro normale funzionamento, cioè in pratica Fukushima sversava acqua più radioattiva PRIMA dell’incidente, e lo stesso fanno, in perfetta sicurezza, tutti gli impianti del pianeta), anche il governo Coreano, dopo anni di proteste e lamentele, ha dovuto ammettere che l’operazione è sicura: https://www.reuters.com/…/south-korea-sees-no…/.
“Ma ho letto che non c’è solo Trizio!”
No, certo: il sistema ALPS è il più avanzato sistema di purificazione delle acque al mondo, ma non arriva a rimuovere ogni singolo atomo. Tuttavia la concentrazione degli altri radionuclidi all’interno dell’acqua trattata è INFERIORE A QUELLA DEL CORPO UMANO. In pratica, se bevi acqua di Fukushima, la concentrazione di elementi come Carbonio 14 o Stronzio 90 all’interno del tuo corpo DIMINUISCE.
“Perché non la fanno evaporare?”
Perché dove minchia pensi che finisca l’acqua che evapora, appena piove? Mai sentito parlare di “ciclo dell’acqua”?
“Ma come facciamo a fidarci che i numeri siano quelli?”
La IAEA – che agisce su mandato del consiglio di sicurezza ONU- si è presa l’incarico di monitorare lo sversamento per i prossimi decenni, verificando che venga attuato secondo i piani che la stessa IAEA ha vagliato e approvato (https://www.iaea.org/…/iaea-finds-japans-plans-to…).
Qui una pagina riassuntiva con tutti i dati e le FAQ: https://www.iaea.org/…/fukushima-daiichi-alps-treated….
“Ma io ho letto che…”
NO. Solo il Potassio-40 nel Pacifico ha un’attività radiologica decine di milioni di volte maggiore di quella del Trizio, se anche venisse sversato tutto assieme e senza diluizione.
Il piano di rilascio delle acque è sicuro, anche troppo (nella misura in cui le precauzioni aggiuntive hanno avuto un costo economico che non è stato compensato da un effetto tranquillizzante sull’opinione pubblica mondiale), e doveva essere messo in atto anni fa, invece di perdere tempo a parlare e a certificare procedure e a richiedere seconde, terze, quarte, quinte, seste opinioni, del tutto inutili ai fini della sicurezza e purtroppo anche ai fini della rassicurazione.
Abbiamo dedicato a questo argomento molto più tempo e spazio di quanto sia giustificabile alla luce del rischio radiologico CHE È ZERO.
– dalla pagina FB de L’Avvocato dell’Atomo
Tutto giusto, sottoscrivo, il rischio totale è pari a zero .
Purtroppo ai giornalsit/giornalai non interessa la tecnica e non interessano i numeri , interessa solo lo scandalo.
Solo per farti i complimenti , speriamo serva a qualcuno.
Un Paese che non ha saputo tesaurizzare il significato e i problemi della tragedia di Hiroshima …
“Risarcire i pescatori locali per danni alla reputazione e 50 miliardi di yen per affrontare qualsiasi impatto finanziario sulla loro attività” : non si parla del danno alla salute di chi vive nell’area e non solo e di chi consumerà il pescato .. L’interesse va a “reputazione” e “impatto finanziario” !
“Il Giappone testerà anche il pesce nelle acque vicine e renderà disponibili i risultati sul sito web del ministero dell’Agricoltura” : non dovrebbe essere un organismo “neutrale” (ne esistono ? vorrei credere di sì…) a testare e dare i risultati ? Sono perplessa e preoccupata ma l’opinione pubblica sembra estraniarsi dall’argomento come se ciò non riguardasse tutti noi in questo pianeta globalizzato.
Signor Alfredo, poteva risparmiare un sacco di tempo e scritture, i venditori dell’atomo sono molto prolissità ma il risultato è che ci sono nel mondo posti che saranno invivibili per centinaia di anni grazie a mistificazioni come queste. Senza contare che si sta vendendo tecnologia pulita che ancora non esiste …..ma lo sponsor occulto ( leggere armi nucleari ) dirige dal retro del palcoscenico allestito per i presunti istruiti fautori della dose che fa il veleno……
Le parole vuote progressiste degli intelligenti vorrebbero attenuare la forza del sole, gratuita e utilizzabile con tecnologie esistenti per venderci energie costosissime e pericolose, ripeto costosissime e pericolose, nessuna esclusa.
Auguri a tutti.
Caro Gianni, lei dà del mistificatore ad Alfredo senza però portare un numero o un dato a sostegno delle sue ipotesi. E’ il suo approccio ad essere pericoloso per tutti, non quello di Alfredo.