
I frigoriferi degli italiani sono tarati male e non raffreddano come dovrebbero. Le aziende lo sanno ma non includono nella dotazione un termometro per misurare la temperatura interna. Dopo il nostro articolo di due settimane fa, Bosch ha inviato un appunto dicendo che “l’inclusione di un termometro esterno nella dotazione dei frigoriferi non costituisce un obbligo di legge. Tale scelta rientra altresì in valutazioni progettuali e commerciali complesse, effettuate tenendo conto di molteplici fattori”. Bosch conclude dicendo che l’azienda è “impegnata nel garantire la massima trasparenza…” e “a fornire elettrodomestici di alta qualità, progettati per garantire le migliori performance in termini di conservazione degli alimenti, nel rispetto delle normative vigenti”.
La lettera dimostra il totale disinteresse di Bosch verso i suoi frigoriferi che come quelli delle altre marche (Siemens, Candy, LG, Indesit, Zoppas, Ignis, Whirpool, Hotpoint-Ariston, Samsung…) non raffreddano in modo adeguato nelle condizioni d’uso reali.

Frigoriferi a +7°C? Manca il termometro
Abbiamo sollevato la questione chiedendo alle aziende di inserire nella dotazione dell’apparecchio un termometro dal costo di 1-2 euro, ma nessuno ha replicato. La difesa d’ufficio è che la legge non lo prevede e poco importa che la temperatura media dei loro apparecchi nel 30% dei casi registra un valore di +7,4°C (come ha evidenziato la ricerca del 2022 dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie).
Mozzarella acida e latte che scade prima
Poco importa che in alcuni Paesi sia obbligatorio aggiungere un termometro nella dotazione del frigorifero. Poco importa che i prodotti alimentari freschi quando sono conservati qualche giorno in frigorifero non arrivano alla scadenza in condizioni ottimali. Quando i lettori si lamentano perché in estate la mozzarella inacidisce prima della scadenza, la ricotta ha un gusto troppo accentuato e il latte è troppo acidulo di solito incolpano il frigorifero del supermercato. In realtà dovrebbero forse controllare anche la temperatura del frigorifero di casa.
Ai costruttori però tutto ciò non importa. Si tratta di un atteggiamento frutto di una mentalità imprenditoriale che considera i consumatori persone distratte e poco interessare. Non è proprio così.
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Da 15 anni, ho un termometro ausiliario in frigo, comprato alla Lidl. Si ovvia facilmente al problema e si aggira l’ostacolo.
L’articolo perfetto sono le ultime righe.
immagino che lo facciano per la valutazione del risparmio energetico: con una taratura errata risultano di una o due categorie superiori
Io ho un frigo congelatore Bosch, ho sempre avuto il termometro comperato da me, è impostato su 4 gradi e mantiene un range di temperatura da – 2 a +4; il latte dura 10gg dopo la scadenza…..
I frigoriferi, TUTTI i frigoriferi, un “termometro” ce l’hanno eccome, perché altrimenti non potrebbero funzionare.
Il problema è che questo “termometro” (che in realtà sarebbe un termostato, spesso è estremamente impreciso, per fargli un complimento.
E ancora attenzione: tutti i frigoriferi, ma proprio TUTTI, sono perfettamente in grado di raggiungere e mantenere una temperatura adeguata, basta che il termostato sia, appunto, sufficientemente preciso.
La soluzione quindi non è quella di “aggiungere un termometro”: a parte che un “termometro” c’è già, aggiungere un termometro richiederebbe che l’utilizzatore passasse le proprie giornate a guardare il termometro e regolare il frigorifero di conseguenza, ovvero che l’utilizzatore sostituisse la funzione del termostato; semplicemente assurdo.
La soluzione, semmai, sarebbe quella di dotare tutti i frigoriferi di termostati sufficientemente precisi, che per la aziende sarebbe un costo molto contenuto.
E quindi basterebbe che si regolamentasse la precisione richiesta ai termostati dei frigoriferi.
La soluzione del termometro è la più economica. Se il termostato fosse un corretto si potrebbe chiamare « termometro » e non ci sarebbero problemi. Ma non è così. I frigoriferi di lusso hanno quello che lei indica ovvero un termometro. Ribadisco il concetto le aziende se ne fregano e i prodotti freschi scadono prima.