Le etichette a semaforo sono in uso in Gran Bretagna e  in Francia,ma si trovano anche in Italia

Le etichette a semaforo che attraverso i colori  sintetizzano la valutazione della composizione nutrizionale, sono usate in Gran Bretagna su base volontaria dal 2013, e sono appena state approvate anche in Francia. In Italia, invece, diverse associazioni di consumatori e lo stesso ministro dell’agricoltura Maurizio Martina sono contrari. Qualcuno però la pensa diversamente.

La catena di supermercati Il Gigante ha da tempo introdotto il semaforo nelle etichette dei prodotti con il proprio marchio. La tabella con la composizione nutrizionale, prevista per legge, è arricchita da una colonna con l’indicazione della percentuale del fabbisogno giornaliero, dei vari nutrienti (per un adulto), relativa a una porzione. La novità è che queste diciture nutrizionali nei prodotti firmati il Gigante sono “colorate” di verde, giallo o rosso,  in relazione al fabbisogno fornito da una porzione. La foto che riportiamo sotto evidenzia la tabella nutrizionale di un sacchetto di  patatine sfogliate, dove sono “colorate” le percentuali di grassi totali, grassi saturi e sale fornite da una porzione.

Sulle etichette dei prodotti a marchio Il Gigante, le percentuali di assunzione dei principali nutrienti sono “colorate” di verde, giallo o rosso

L’aspetto scientifico è stato curato da Amelia Fiorilli e Anita Ferraretto dell’Università di Milano. “Abbiamo fatto riferimento a una porzione piuttosto che a 100 grammi – spiega Fiorilli – perché è importante considerare ciò che effettivamente si consuma. Non è significativo dare un giudizio nutrizionale riferito, per esempio, a 100 grammi di olio, perché nessuno ne consuma questa quantità. L’etichettatura nutrizionale non deve distinguere tra alimenti buoni e meno buoni, ma deve piuttosto aiutare i consumatori a comporre una dieta corretta, tenendo conto del fabbisogno dei diversi nutrienti.”

“In un giorno – continua Fiorilli – si fanno tre pasti principali. Abbiamo attribuito il colore verde agli alimenti che con una porzione forniscono meno di un terzo del fabbisogno di una categoria nutritiva”. Così, per esempio, se una porzione di mortadella fornisce meno di un terzo dei grassi o del sale del fabbisogno giornaliero di un adulto, l’etichetta avrà avrà il colore verde, se si colloca fra un terzo e due terzi avrà il giallo, altrimenti rosso. “Il colore rosso non significa che un  alimento non deve essere consumato. Se scegliamo un ciboi troppo ricco di grassi o zuccheri, dovremo limitare questi nutrienti negli altri pasti della giornata.”

Le etichette sono “colorate” di verde se i nutrienti sono fino al 33% del fabbisogno, un sistema un po’ troppo permissivo (clicca per ingrandire)

Inoltre, l’etichetta di ogni alimento riporta una sigla che permette di collocarlo facilmente in uno di cinque grandi gruppi: C per carboidrati complessi e zuccheri semplici, P per proteine (carne, pesce, uova e legumi), L per latte e derivati, G per grassi da condimento, V per vegetali (frutta e verdura). Queste sigle aiutano a comporre i pasti nella giornata, tenendo conto che non bisogna eccedere con una o due categorie, ma devono comparire tutte  in modo equilibrato. I colori e le sigle sono pensati per aiutare i consumatori a fare scelte bilanciate senza rinunciare agli alimenti preferiti.

A nostro parere il criterio adottato dalla catena di supermercati Il Gigante è troppo blando, tanto che su quasi tutti gli alimenti che abbiamo visto prevale il colore verde, giallo se ne vede poco, mentre il rosso è quasi assente. È verde il colore riferito agli 8,3 g di grassi forniti da una porzione di patatine da 25 g  (12% del fabbisogno), anche se poi nella realtà pochi si fermano ai 25 g e il consumo avviene soprattutto fuori dai pasti principali. Colore verde anche per i 5,3 g di grassi saturi (27% del fabbisogno giornaliero) presenti in una porzione da 50 grammi di pancetta, che riceve invece il giallo per il contenuto di sale, pari al 28% del fabbisogno. Il problema è che quelli della pancetta, molto probabilmente, non sono gli unici grassi saturi presenti in quel pasto.

Due cucchiai di maionese contengono quasi un quarto (23%) del fabbisogno quotidiano di grassi (clicca per ingrandire)

Una porzione di maionese da 20 g contiene 16 grammi di grassi (prevalentemente insaturi), pari al 23% del fabbisogno: anche qui colore verde. Se due cucchiai di maionese forniscono un quarto dei grassi che dovremmo consumare in un giorno, piuttosto che un semaforo verde forse servirebbe un segnale di “attenzione”.

Questi margini “permissivi” non permettono di fare con facilità il confronto fra prodotti simili ma con grosse diversità nutrizionali, come invece risulta possibile con il modello di etichetta semaforo scelto in Francia. I biscotti secchi tipo Petit, per esempio, hanno il bollino verde per i grassi saturi, perché una porzione da 30 g fornisce solo l’8% del fabbisogno, stessa cosa per gli zuccheri, che si fermano al 7%.  Il verde si trova però anche sui wafer, che però sono molto diversi: una porzione da 25 g (tre wafer) fornisce il 33% dei grassi saturi e il 10% degli zuccheri.

Il sistema permissivo non permette di distinguere tra prodotti della stessa categoria, ma con caratteristiche diverse (clicca per ingrandire)

Lo stesso accade confrontando due yogurt: un vasetto di yogurt al cocco fornisce il 18% dei grassi saturi e il 20% degli zuccheri del fabbisogno giornaliero, mentre la stessa quantità di yogurt magro naturale fornisce lo 0,6% dei grassi saturi e il 6% degli zuccheri. Entrambi ricevono il verde per gli zuccheri, mentre in questo caso ai grassi non è attribuito il codice-colore.

Anche la catena di supermercati Despar adotta un sistema di valutazione nutrizionale a semaforo caratterizzato da un disco suddiviso in spicchi, simile a quello in uso in Gran Bretagna. Peccato però che il disco colorato si trovi solo sui prodotti della linea “Vital”, presentati come alimenti “funzionali”, particolarmente ricchi di vitamine, minerali e fibre. Le “torte” nutrizionali sono quindi sempre completamente verdi! È chiaro che un’indicazione di questo tipo, posizionata solo su prodotti di questo genere non ha molto valore per i consumatori.

Despar ha introdotto un sistema a semaforo analogo a quello britannico, usato  solo sulla linea di functional food: tutte le etichette sono verdi.

Coop ha scelto un altro sistema per i prodotti destinati ai bambini da consumare con moderazione. Nel caso delle merendine (vedi foto sotto) sulla confezione compare il disegno colorato di rosso di un’altalena con un bambino obeso  che “vince” il confronto con due bambini magri e la scritta “consumo moderato”.

Il codice-colore potrebbe essere un mezzo interessante per facilitare le scelte dei consumatori, ma serve un modello unico, altrimenti si corre il rischio che l’impiego arbitrario del colore possa essere utilizzato come strumento di marketing. In questo senso pare sempre più necessaria e urgente una regolamentazione, possibilmente a livello europeo ispirandosi al modello francese che sembra quello più chiaro.

Coop ha introdotto l’altalena sui cibi destinati ai bambini per indicare il consumo moderato (clicca per ingrandire)

Aggiornamento del 11/05/2017.

Riceviamo e pubblichiamo la precisazione di Amelia Fiorilli e Anita Ferraretto dell’Università degli Studi di Milano, che hanno sviluppato il sistema di etichettatura “a semaforo” usato da Il Gigante sui prodotti a marchio insegna.

L’interesse da parte dei consumatori, ma anche da parte delle aziende produttrici, richiede una spiegazione più precisa della proposta, in ogni caso del tutto migliorabile, del sistema di etichette a “semaforo” da noi ideato e utilizzato da Il Gigante supermercati. Innanzitutto, lo scopo di queste etichette non si riduce a fare conoscere di quali macronutrienti l’alimento è composto, ma – seppure consapevoli che dire che un’etichetta nutrizionale debba supplire all’educazione alimentare è forse un po’ temerario – cerca di fornire al consumatore informazioni che lo aiutino nel seguire un’alimentazione equilibrata, ovviamente sulla base delle caratteristiche nutrizionali dell’alimento. Per questo motivo abbiamo ritenuto di indicare le porzioni fornite dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) e pubblicate nei LARN 2014, quindi, scelte su base scientifica.

Partendo dal presupposto che nessun alimento è dannoso se consumato nelle quantità indicate, le etichette a semaforo de Il Gigante cercano di indicare restando nei limiti della porzione suggerita e se gli altri pasti sono consumati in maniera analoga, l’alimentazione risulta equilibrata. Pur non essendo stata concepita con lo scopo primario di permettere un rapido confronto tra i vari alimenti, l’etichetta a semaforo de Il Gigante, in quanto riporta per tutti i nutrienti e l’energia, non solo quindi per quelli colorati, la percentuale rispetto al nostro fabbisogno, fornisce comunque indirettamente lo strumento per confrontare, sulla base della porzione indicata, gli apporti dei diversi nutrienti. Il sistema francese Nutri-Score al contrario è più diretto e facilmente comprensibile per il confronto tra diversi alimenti, ma purtroppo proprio per avvalersi di queste caratteristiche, si basa su 100 g di ogni alimento e quindi ricade nel problema ampiamente da noi sottolineato della mancanza di significato per il consumatore.

Per concludere, quello che possiamo auspicare per il consumatore, che ha tutto il diritto di conoscere le caratteristiche nutrizionali degli alimenti che consuma, ma che ha anche bisogno di supporti per la scelta verso un’alimentazione equilibrata, è la collaborazione tra le aziende produttrici italiane e gli organi scientifici ufficiali, SINU, ANDID e professionisti della ricerca universitaria in ambito nutrizionale, in modo da giungere alla formulazione di una etichetta condivisa, chiara ma soprattutto funzionale a un duplice scopo: informativo ed educativo.

Le etichette a semaforo adottate in Francia, chiamate Nutri-Score, sono il miglior sistema per aiutare il consumatore a capire le caratteristiche nutrizionali di un prodotto. Lo schema è molto semplice: il rosso indica un alimento da assumere con moderazione, il verde un cibo sano mentre il giallo invita a consumare il prodotto senza esagerare, per mantenere una dieta equilibrata. Le etichette sono state accolte con entusiasmo dall’OMS e dalle associazioni dei consumatori. In questo dossier di 19 pagine spieghiamo come funziona il Nutri-Score e perché nutrizionisti e società scientifiche che si occupano di alimentazione non possono che essere favorevoli all’adozione anche in Italia.

I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf  “Etichette a semaforo”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

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Roberto La Pira
11 Maggio 2017 16:36

Amelia Fiorilli e Anita Ferraretto dell’Università degli Studi di Milano, che hanno sviluppato il sistema di etichettatura “a semaforo” usato da Il Gigante sui prodotti a marchio insegna precisano che:

L’interesse da parte dei consumatori, ma anche da parte delle aziende produttrici, richiede una spiegazione più precisa della proposta, in ogni caso del tutto migliorabile, del sistema di etichette a “semaforo” da noi ideato e utilizzato da Il Gigante supermercati. Innanzitutto, lo scopo di queste etichette non si riduce a fare conoscere di quali macronutrienti l’alimento è composto, ma – seppure consapevoli che dire che un’etichetta nutrizionale debba supplire all’educazione alimentare è forse un po’ temerario – cerca di fornire al consumatore informazioni che lo aiutino nel seguire un’alimentazione equilibrata, ovviamente sulla base delle caratteristiche nutrizionali dell’alimento. Per questo motivo abbiamo ritenuto di indicare le porzioni fornite dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) e pubblicate nei LARN 2014, quindi, scelte su base scientifica.

Partendo dal presupposto che nessun alimento è dannoso se consumato nelle quantità indicate, le etichette a semaforo de Il Gigante cercano di indicare restando nei limiti della porzione suggerita e se gli altri pasti sono consumati in maniera analoga, l’alimentazione risulta equilibrata. Pur non essendo stata concepita con lo scopo primario di permettere un rapido confronto tra i vari alimenti, l’etichetta a semaforo de Il Gigante, in quanto riporta per tutti i nutrienti e l’energia, non solo quindi per quelli colorati, la percentuale rispetto al nostro fabbisogno, fornisce comunque indirettamente lo strumento per confrontare, sulla base della porzione indicata, gli apporti dei diversi nutrienti. Il sistema francese Nutri-Score al contrario è più diretto e facilmente comprensibile per il confronto tra diversi alimenti, ma purtroppo proprio per avvalersi di queste caratteristiche, si basa su 100 g di ogni alimento e quindi ricade nel problema ampiamente da noi sottolineato della mancanza di significato per il consumatore.

Per concludere, quello che possiamo auspicare per il consumatore, che ha tutto il diritto di conoscere le caratteristiche nutrizionali degli alimenti che consuma, ma che ha anche bisogno di supporti per la scelta verso un’alimentazione equilibrata, è la collaborazione tra le aziende produttrici italiane e gli organi scientifici ufficiali, SINU, ANDID e professionisti della ricerca universitaria in ambito nutrizionale, in modo da giungere alla formulazione di una etichetta condivisa, chiara ma soprattutto funzionale a un duplice scopo: informativo ed educativo.