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Lo spot del cibo per cani Miglior Cane e per gatto Miglior Gatto di Morando, in onda su La 7, evidenzia la presenza fra gli ingredienti della carne, degli ortaggi, dei cereali e anche dell’olio di oliva. Leggendo però l’elenco degli ingredienti riportato sulla confezione dei croccantini si scopre che l’olio d’oliva italiano rappresenta lo 0,04% del prodotto per i gatti, mentre per il cibo destinato ai cani si usa solo lo 0,03% di olio di oliva non italiano.
Sottolineare la presenza di un ingrediente di pregio come l’olio di oliva in uno spot per cibo per animali, quando la quantità è pari a poco più di una goccia per chilo di crocchette rispetta la normativa di etichettatura, ma sembra ridicolo.
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L’altra domanda legittima riguarda l’utilità di impiegare un condimento pregiato come l’olio di oliva in una ricetta di cibo per animali. Si tratta di una domanda ingenua, viste le numerose forzature che esistono nel settore. Basta ricordare solo Almo Nature che dichiara di usare nelle scatolette “ingredienti in origine idonei al consumo umano”. Una dichiarazione che può suscitare qualche perplessità.
Aberrazioni del marketing
Si tratta in entrambi i casi di aberrazioni del marketing che applica strategie molto aggressive nei confronti dei proprietari di cani e gatti, con il preciso scopo di fare lievitare i prezzi a dismisura. Non è raro trovare sugli scaffali dei supermercati scatolette di cibo per cani e gatti che costano più della carne in scatola.
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Non tutto però è così lineare. Pochi sanno che al supermercato ci sono prodotti alimentari preparati con ingredienti che da sempre sono utilizzati per preparare crocchette e scatolette di cibo per animali. Stiamo parlando della carne separata meccanicamente. Si tratta di una poltiglia ottenuta dalla spremitura delle carcasse di pollo dopo che sono state separate da: ali, cosce, petto, collo e interiora.
Cibo spazzatura
Le carcasse di pollo una volta venivano tritate e destinate a cibo per animali. Adesso il processo di lavorazione è più raffinato. Vengono trasformate in poltiglia e usate come materia prima dei würstel di pollo venduti a meno di 3 €/kg. La differenza sostanziale è che nelle crocchette la poltiglia è mischiata a cereali, verdure, ortaggi, grassi e altri sottoprodotti carnei. Nei würstel più economici la poltiglia rappresenta il 95% ed è arricchita con sale, aromi, esaltatori di sapidità e additivi per migliorare il colore e ingolosire i consumatori.
© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos.com, spot Morando
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Finalmente! Grazie davvero. Spesso le materie prime utilizzate per il pet food sono solo scarti di pessima qualità. Possono certamente derivare da materie prime destinate al consumo umano, ma in origine.
A 2,90 kg si comprano alette di pollo in macelleria. Io parlo da Nepi. Ottime. Soltanto che ci vuole un po’ di tempo. Sembra che le persone siano tutti top manager senza neanche un minuto. Non capisco.
La mancanza di cultura alimentare dei consumatori è nei fatti quindi direi niente di nuovo se poi ci ritroviamo claim che magnificano il nulla, semmai il problema è quanto si può spingere su prodotti che di fatto sono quando va bene mediocri e questo vale non solo per il petfood ora funzionali al microbiota dei nostri amici a 4 zampe ma anche per il consumo umano troppi alimenti vengono trattati o “migliorati” con processi tecnologici
Buongiorno.
Per chi sa leggere e interpretare i dati riportati sulle confezioni di alimenti per cani e per gatti, si rende immediatamente conto che il contenuto proteico è decisamente esiguo, per animali che sono fondamentalmente carnivori.
Si trova un massimo di 8% di carni e pesci (poi non meglio dichiarati).
Altri additivi sono in quantità irrisoria.
Prevalgono cereali e alimenti che i nostri amici non mangerebbero mai.
Il prezzo è decisamente stratosferico.
Un eccellente alimento di una nota marca, in Francia è venduto per meno di 3 ( confezione da 1 kg).
In Italia non è commercializzato lo stesso prodotto, ma un equivalente a 9€ al kg.
Io uso carne acquistata dal macellaio, così so cosa mangia il mio pelosetto, vario da vitello, manzo, tacchino, fegato, unite a riso e verdure. Solo di tanto in tanto uso crocchette o scatolette.
Buongiorno sig. La Pira, grazie dell’interessante articolo.
So di esprimere grave pessimismo e mi si perdoni per questo. Credo che ci sia poco da fare: o si torna a cucinare in casa per tutti, cani e gatti compresi, o anche per i nostri “pets”, il cibo sarà sempre più industrializzato e processato. Del resto, in famiglia, è necessario avere due stipendi; il cibo da supermercato è di grande aiuto e l’industria alimentare lo sa perciò pur di alzare il prezzo ci mette anche una goccia di olio d’oliva. Che ci sia l’olio di oliva nelle crocchette per cani e gatti sembrerà uno spreco, ma ormai cambia poco: la dipendenza da crocchette c’è già e noi? Sempre più piegati alla legge del mercato consumistico e sprecone.
Cordiali saluti!
L’aggiunta di olio di oliva in percentuale davvero minima è uno specchietto per attirare i padroni degli animali e fare lievitare un prezzo già esageratamente elevato
Stratosfericamente elevato: è sufficiente ad esempio verificare il prezzo di una scatoletta di umido per gatti di marca rinomata (leggi: ultrareclamizzata) e si scoprirà che superano facilmente i 20 euro / kg, il costo di un ottimo taglio di carne bovina fresca. Tradotto: facendo leva sull’affetto verso gli amici pelosi ci vendono gli scarti dell’industria alimentare (non si butta via niente) con ricarichi colossali, e infatti i punti vendita delle catene di cibo per animali spuntano a vista d’occhio. Magie del marketing.
Per gli animali dovrebbe valere lo stesso principio che vale per gli umani: non consumare cibi processati industrialmente. Perché non dovremmo dare ai nostri animali cibo destinato agli umani? Il prezzo è sicuramente inferiore, si ha il controllo della filiera e un cucchiaio di olio EVO non crea certo danni all’economia famigliare. Credo che si debba essere più obiettivi, gli animali non sono inferiori solo diversi da noi e, la loro salute come la nostra, dipende dall’alimentazione.
Non voglio banalizzare ma trattare gli animali come una persona che si siede con noi a tavola è forse esagerato.
Tolga pure il forse. Un buon veterinario suggerisce sempre che qualsiasi animale è molto più felice se viene trattato da animale. Con tutto il rispetto che ci vuole. Ma un cane col cappotto soffre molto. Lo ha già. I proprietari dovrebbero provare a guidare l’auto con due cappotti. Poi GIUSTAMENTE se uno porta il suo animale dal veterinario perché gli sembra che lo sguardo sia “incerto” lo stesso veterinario fa BENISSIMO a “curarlo”
Sig. Riccardi anche io la pensavo come lei per il cappotto e sono fermamente convinta, pur amando i miei cani e gatti, che ne vada rispettata la natura, però qualche anno fa , in un giorno nemmeno troppo freddo, la mia cagnolina, con tanto di pelo lungo, che tenevo a terra pur essendo di taglia piccola, inizió a tremare in maniera importante ; ovviamente chiunque abbia avuto cani sa che il tremore è sintomo di dolore e fu proprio a qualche patologia che pensai, ma il veterinario mi spiegò poi che a causa della sua stazza e del suo tipo di pelo avrei dovuto coprirla e che per fortuna si era trattato solo di freddo e non di altro.
Rilegga le ultime 3 righe del mio post.
L’ho letto prima di risponderle, lei rilegga il mio. Non tutti gli animali sono uguali e adatti ai diversi climi, poi nella scelta dei professionisti ai quali ci rivolgiamo, in qualsiasi campo, è bene circondarsi di chi è onesto intellettualmente ; non si tratta di fortuna , ma di scelte oculate.
Allora bisogna prendere animali adatti al clima dove si abita e non egoisticamente quello che ci piace ❗
Milano -3 gradi d’inverno e 38 d’estate.
Cosa faccio, prendo 2 cani, uno per l’inverno e uno per l’estate?
ottima risposta, complimenti !
non è esagerato, anzi è utile mantenere i nostri amici 4 zampe in buona salute facendo molta attenzione a come si cibano perché sono esseri viventi e come tali vanno trattati bene con una sana ed equilibrata dieta, così da farli stare in salute il più possibile evitando costose spese veterinarie visto che non esiste un sistema sanitario che ci sostiene nelle cure dei nostri pelosetti.
Certo ma non bisogna dimenticare che sono animali e invece oggi sempre di più sono trattati come bambini per via delle campagne di marketing delle aziende del settore che spingono verso traguardi e modelli assurdi.
vero sono animali però migliori del genere umano, e si meritano amorevoli attenzioni, certo qualcuno esagera ma il più delle volte sono atteggiamenti dettati dalla solitudine in cui l’individuo vive, e di solitudine ce n’è tanta…
Le campagne pubblicitare spesso sono divertenti e stimolanti nel porre l’attenzione verso la cura dei nostri pelosetti, per quanto riguarda le loro pappe credo ci siano veterinari specializzati nella preparazione del cibo con adeguati ingredienti che diano il giusto nutrimento per ossa, pelo, cuore ecc. La ricerca si è evoluta anche per I nostri cari 4 zampe !
I pubblicitari si divertono a creare simpatiche campagne commerciali e fanno lavorare tanta gente, sta a noi dare il giusto peso alle cose visto che il genere umano a differenza dell’animale è in grado di ragionare oppure no…
Per quanto mi riguarda, cucina casalinga per il mio cagnolino alternata ai croccantini più completi per la sua salute.
Concordo pienamente, l’alimentazione è fondamentale per tutti, se l’essere umano si prende la responsabilità di avere con sé un animale deve anche prendersi la responsabilità di ciò che gli da da mangiare… non dvrebbe essere qualche venditore a ricordarlo…quindi Dott. La Pira “trattare gli animali come una persona che si siede con noi a tavola è forse esagerato” è invece proprio quello che un buon padrone dovrebbe fare per la salute del suo animale, senza farsi prendere in giro dal mercato ovviamente…
Sono pienamente d’accordo, ai nostri amici a quattro zampe va dato cibo buono per mantenerli in buona salute, non sono uguali a noi umani ma spesso soffrono delle stesse nostre patologie e in molti casi per la guarigione si usano anche farmaci per uso umano vedi insulina, antiacidi, colliri ecc.
Grazie per queste preziose informazioni e per il coraggio di sostenere la verità in questi tempi ! Se penso a San Benedetto. Grazie di cuore
Stiamo rasentando la follia. Questo non è amore per gli animali è negazione della specie umana. Il problema non è chi vende na chi compra e sta dietro a ste cavolate.
Non bisogna meravigliarsi se noi umani mangiamo prodotti sicuramente più scadenti dei nostri pets, siamo diventati meno interessanti economicamente, basta vedere quante industrie alimentari forniscono materie prime per la produzione di alimenti per pets, non per niente il quinto quarto che noi non mangiamo più, và interamente all’industria dei pets, ma come alimento e non come sottoprodotto e copre le spese di macellazione e oltre di un bovino.
Bene, parliamo anche delle aflatossine e micotossine che naturalmente si sviluppano sui cerali ( grano mais ecc) nei campi in particolari condizioni climatiche e che sono considerate potenzialmente cancerogene per l’uomo e fortemente avversate e limitate nei mangimi per animali da reddito proprio perchè assorbite dall’uomo con l’alimentazione.
Carichi di cereali respinti e non utilizzabili nei mangimi per animali da reddito per produzione di latte, uova o carne, sono normalmente, liberamente utilizzati nei mangimi per cani e gatti opportunamente bilanciate con assorbenti e bloccanti quali argille zoolite e/o bentonite.
Nel lungo periodo cani e gatti sviluppano forme allergiche, alopecia e disturbi di varia gravità per i quali ci rechiamo dal veterinario che ci consiglia mangimi speciali con prezzi da 8/12 € al Kg che altro non sono che prodotti privi di aflatossine.
Altro che qualche goccia di olio di oliva !!!!!
Si chiama obsolescenza programmata❗
In effetti il cibo per animalki (mi interessano i gatti) riporta in etichetta gravi inesattezze per non dire esplicite falsità. Come si fa a dire: “ricco in Salmone” e trovare come primo ingrediente “carni e derivati” e vedere che il salmone è presente per il 4 per cento? Il mio gatto è allergico al pollo, ma il pollo è l’ingrediente più comune essenzialmente perché costa poco. Quando non c’è come componente, si trova spessissimo come grasso o olio. Le scatolette o i croccantini che rispettano le etichette sono una sparuta minoranza.
Se è “ricco” in salmone ce n’è almeno il 18%, mentre il 4% lo trova se c’è scritto “con” salmone.
Se il suo gatto è allergico al pollo prenda il cibo etichettato come “monoproteico”
Ne sono pieni gli scaffali.
grazie mille davvero per tutte le preziose informazioni che ci aiutano a scegliere consapevolmente in barba all’industria e alla pubblicità che ci vuole consumatori passivi e instupiditi .
precisazioni oggettive sull’utilizzo LETTERALE delle parole utilizzate per la pubblicità.
inoltrerò a mia figlia la descrizione dei wurstel di pollo.
grazie
Salvo nei momenti di emergenza, meglio nutrire i nostri cani e gatti con cibo fresco cucinato in casa senza grassi nè poltiglie. Tuteliamo la loro salute e la nostra tranquillità.