Coldiretti ha emesso un comunicato (come al solito, purtroppo, ripreso pari pari da agenzie di stampa e giornali senza un minimo di ragionamento) in cui annuncia una trasferta di “migliaia di agricoltori da tutte le regioni” al Brennero per i prossimi 8 e 9 aprile. Lo scopo della trasferta è “fermare l’invasione di prodotti alimentari stranieri spacciati per italiani che mettono a rischio la salute dei cittadini e il futuro dell’agroalimentare tricolore”.
Coldiretti o autorità?
Il comunicato prosegue informando che “Gli agricoltori della Coldiretti, guidati dal presidente Ettore Prandini, verificheranno il contenuto di tir, camion frigo, autobotti con la collaborazione determinante delle forze dell’ordine”. Ora, il nostro ordinamento non attribuisce a Coldiretti la funzione di autorità competente.
E non è finita qui. Abbiamo tanto di Agenzia delle Dogane, i cui funzionari sono tenuti a effettuare tutti i controlli per garantire la corretta applicazione della legislazione che disciplina l’entrata, il transito, il trasferimento e l’utilizzazione finale delle merci in circolazione, con tanto di servizio di Vigilanza antifrode doganale. Infine possiamo contare anche sugli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera, di Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari, di Posti di controllo frontalieri, di Punti di controllo, tutti del Ministero della Salute, e tanto di controllo sistematico da parte degli ispettori dei Servizi fitosanitari regionali.
E non dimentichiamo i controlli da parte dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi (ICQRF) e del Comando dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e per la Tutela Forestale e Parchi (incardinati nel ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste).
Il sistema dei controlli
Senza il nulla osta all’ingresso delle merci sul territorio nazionale rilasciato dalle autorità competenti non si procede con le formalità doganali e con l’immissione in libera pratica; quelle non conformi sono respinte e rimandate al mittente o viene disposta la distruzione della merce sotto controllo doganale.
Così va il mondo vero. Nell’universo dell’eversiva Coldiretti, invece, questa può forzare l’ordinamento decidendo competa a lei ispezionare il contenuto di tir, camion frigo, autobotti, con le forze dell’ordine impegnate non nello svolgimento dei compiti d’ufficio, ma a prestare graziosamente e con umiltà i loro servigi alle sue dipendenze.
Ci si aspetterebbe da parte degli uffici stampa dell’Agenzia delle Dogane e di quelli dei numerosi servizi che Coldiretti presenta come “servizievoli” esecutori delle sue disposizioni un duro intervento per contestate questa ennesima mistificazione.
Un po’ di senso dello Stato.
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Buonasera,sono un agricoltore da generazioni, conosco ormai tutte le
varie associazioni di categoria ma mai come ora( in realtà è da diversi anni) i conflitti di interessi sono alla vista di tutti.Creata nel 2017 e ufficialmente operativa nel 2018,è la fondazione “Filiera Italia”avente come obbiettivo la tutela del made in italy dalle imitazioni. Quello che non si dice è che tra i soci insieme ad Eni,Enel e la maggior parte delle industrie italiane e non,agroalimentari e non.
Come partner per il settore agricolo abbiamo anche Coldiretti.
Come ci si può aspettare da questa associazione di agricoltori possa fare gli interessi dei suoi associati quando suoi partner,come appunto sono tra quelli che hanno spinto per l’agrivoltaico sottraendo terreni alle aziende. Come pure chi ha stipulato convenzioni con paesi del sud America per l’approvvigionamento delle terre rare necessarie alla produzione delle auto elettriche, in cambio di importazioni di carne e cereali da questi paesi.
Non sembra una presa in giro?
Scusate se arriva quella merce sarà perché qualche azienda l’ha ORDINATA spacciandola poi per italiana
In realtà noi importiamo un sacco di prodotti alimentari (e ne esportiamo altrettanti), ma quelli che arrivano perché non devo essere in regola? Chi dice che l merce viene acquistata all’estero e poi dichiarata italiana? Coldiretti ? In realtà esistono diversi organi di controllo che fanno già questo lavoro
Germana, le materie prime così come i prodotti finiti le importiamo e le esportiamo come tutti i paesi del mondo. Coldiretti paventando paure e sospette frodi cerca solo di farsi pubblicità e utilizza i politici di turno per i suoi fini da ormai trent’anni. Purtroppo i veri funzionari statali sono una rarità per cui nessuno si opporrà a questa buffonata eversiva.
Buongiorno,
lei crede che facendo fermare un povero camionista che sta facendo solo il suo lavoro, facendogli aprire il camion e controllando i documenti, troverà un bel cartello con scritto “merce destinata ad essere dichiarata falsamente italiana”? Si rende conto della stupidità della cosa? Cosa pensa che le succederebbe se provasse lei a far fermare i camion per ispezionarli? E come mai a Coldiretti viene concessa questa sceneggiata, mentre abbiamo centinaia di funzionari pagati per fare questo genere di controlli, che vanno fatti soprattutto nei magazzini e stabilimenti produttivi, dove eventualmente gli alimenti potrebbero essere etichettati in maniera scorretta, e non certo in autostrada? Se Coldiretti avesse notizia di qualche reale truffa, basterebbe denunciarla alle autorità competenti, come è tenuto a fare qualsiasi cittadino. Queste sceneggiate vergognose coprono di ridicolo l’Italia, oltre a danneggiare seriamente le filiere produttive interessate, anche solo per i ritardi causati ai trasportatori. Cordiali saluti
Una domanda per Coldiretti: davvero volete farci credere che il grano, lo zucchero, il latte prodotti in Italia sarebbero sufficienti a soddisfare il fabbisogno del Paese?
Secondo la tesi di Coldiretti, i prodotti alimentari che vengono importati dal Brennero verrebbero utilizzati per produrre prodotti Dop tipici del made in Italy
Beh allora non serve andare al Brennero a fermare i Tir, sicuramente sarebbe più utile piantonare le nostre ditte Italiane che producono il nostro famoso Made in Italy.
Coldiretti farebbe bene a guardare dentro di se prima di andare a fare la guerra al mondo.
Perché se il mondo decide di non comprare più italiano saranno guai seri. Per tutti!
In buona sostanza insinuano che le Autorità Competenti sono incompetenti. Scusi il gioco di parole. Siamo al ridicolo.
In realtà il problema è esattamente l’opposto. È il nostro sistema agroalimentare che ha terribilmente bisogno di importare materie prime per trasformarle e rivendere prodotti finiti Made in Italy che in realtà lo sono solo parzialmente.
Le grandi battaglie di Coldiretti, fanno decisamente ridere.
L’autore dell’articolo definisce Coldiretti eversiva.
E’ un termine calzante. Un soggetto privato si sostituisce allo STATO ed i funzionari di questo, durante i controlli diventano dei valletti.
Tutti vorremmo che la sindacale di cui sopra facesse sentire forte la sua voce quando emergono gli scandali del made in Italy (ce ne sono a bizzeffe).
Due pesi e due misure.
Nel caso della più grande frode commerciale degli ultimi anni, dove tra l’altro l’azienda ha patteggiato, la sindacale ha come sempre taciuto!
https://ilfattoalimentare.it/maxi-sequestro-pomodoro.html
Presuntuosi, irrazionali, tutelati dalla retorica governativa oltre i limiti. Badino, invece, a come sia possibile garantire grano genuino se coltivato ogni anno sulla stessa terra ed ogni anno con una densità di circa 900 spighe per mq…!
Ho sentito uno dei quadri Coldiretti lamentarsi dell’arrivo di cosce suine dalla Danimarca che “vengono spacciate per italiane”.
Quanta ipocrisia e meschinità tutte insieme! E mente, sapendo di mentire!
Ma lo sanno (eccome se lo sanno ma non ce lo vengono a dire) che tutte le materie prime d’importazione dall’unione europea servono alle nostre industrie di seconda trasformazione per soddisfare la domanda di prodotti sul mercato interno (e talvolta anche per riesportare prodotti finiti), perché non abbiamo sufficiente capacità produttiva interna?
Bisogna dirlo a gran voce che non siamo autosufficienti (cioè non siamo in grado di produrre da noi) molte delle materie prime che trasformiamo? Grano, carni bovine, carni suine, anche latte per fare formaggi industriali.
Nel caso delle carni, lo sanno che abbiamo 3 distinte fasce di qualità merceologica e non solo le produzioni DOP? Le cosce danesi, per la loro specifica qualità, non vengono utilizzate per produrre l’Alta Qualità (per questa fascia si utilizzano di più cosce olandesi, tedesche o francesi…), ma entrano nella produzione del prosciutto cotto “scelto” per fasce merceologiche di prezzi più abbordabili.
Insomma il discorso potrebbe andare avanti ancora, ma veramente trovo meschino ingannare gli italiani in questo modo.
PS: ho visto nelle immagini camion aperti e la polizia e gli agenti doganali senza fare nulla. Questo è scandaloso anche da parte delle istituzioni, perché le proteste se civili si possono tollerare, ma quando si compiono certi atti fuori dalle legalità si dovrebbe anche dare un segnale diverso
E’ una vergogna! Lo Stato non c’è più, esistono solo le corporazioni che votano Meloni
Perfettamente d’accordo. Le istituzioni e gli organi di controllo ci sono. Facciamoli funzionare come si deve senza il fai da te di nessuno, Coldiretti compresa.
Coldiretti come Luigi XVI rivendica: l’État, c’est Moi. Aveva ragione Karl Marx: la storia si ripete la prima volta in tragedia, la seconda, in farsa
Analisi e considerazioni chiarissime , anche la conclusione finale
Segnalo per contrappasso questa notizia: https://nordesteconomia.gelocal.it/infrastrutture/2024/04/08/news/brennero_al_via_la_causa_tra_italia_e_austria_davanti_alla_commissione_europea-14205028/
Quando l’Austria tenta di ostacolare pretestuosamente i trasportatori provenienti dall’Italia, il governo italiano avvia una procedura legale contro l’Austria. Poi avalla la vergognosa operazione mediatica di Coldiretti, causando disagi ai trasporti provenienti dall’Austria, e quindi danneggiando i trasportatori, i fornitori che hanno spedito la merce, e le imprese italiane che attendono le consegne. Brilliamo per incoerenza ed ignoranza ad altissimi livelli, ma evidentemente Coldiretti ed il governo pensano di guadagnare consensi in questo modo. Come per il grano canadese al glifosate, si sa che basta ripetere una cosa abbastanza spesso perché diventi vera…
La politica agricola italiana è in mano a Coldiretti e non al Ministero e quindi in mano alle lobby che decidono cosa produrre e coltivare.
Il Ministero semplice esecutore di norme decise altrove.
Mi chiedo ma gli operatori dei controlli ufficiali che dicono?
Con il dovuto rispetto che si deve alla divisa, non sembra anche agli altri lettori che i cinque signori alla sinistra della foto (rappresentanti di almeno tre organismi istituzionali della Repubblica più esattamente Nucleo repressione frodi, Guardia di Finanza e Polizia) sembrino degli osservatori ed il signore con il microfono in mano della Coldiretti che arringa i presenti, uno showman? Vorrei solo ricordare che le cosce di prosciutto sul camion vengono regolarmente importate in Italia per fare prosciutto cotto e altre preparazioni e anche il prosciutto crudo non Dop. Che tutto ciò è assolutamente regolare. Foto: Coldiretti.
Un vergognoso show mediatico ….
Forse stasera, quando i Coldiretti torneranno alle lore aziende, magari si accorgeranno che gran parte dei loro trattori NON SONO ITALIANI??..
Cosa dovrebbero dire i metalmeccanici italiani??
Evidentemente i tre distinti ministeri da cui dipendono non vedono nulla di strano nel porre in posizione di dipendenza e subalternità a una lobby il personale di Guardia di finanza, Polizia di Stato e Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari.
Fatto bene! Anzi benissimo! È vergognoso trovare nei smkt limoni dal Sud Africa, frutta dal Cile, pere dal Belgio, fagioli lenticchie dal Canada, ecc., con prezzi elevati! E tutto con la complicità della grande distribuzione e di importatori! Purtroppo molti consumatori non guardano l’origine dei prodotti.
Quando l’origine sia dichiarata c’è davvero poco di scandaloso.
Il nostro Prosecco si trova sugli scaffali non solo della Gran Bretagna (dove la produzione vitivinicola è sostanzialmente imitata a Galles, Essex, Sussex e Kent), ma anche in USA, Germania e Francia (tutti produttori vinicoli).
La pasta italiana si trova ovunque nel mondo (anche dove esistono pastifici locali), tant’è che la produzione nazionale di grano duro è del tutto insufficiente ed è necessario è necessario importarne.
Metà del Parmigiano Reggiano è esportata (il primo importatore sono gli USA, che sono anche il primo produttore mondiale di formaggio, ma ne mandiamo sopra le 10mila tonnellate sia in Germania che in Francia, che pure sono il secondo e terzo produttore mondiale di formaggi).
La Nutella (realizzata in piccola parte con nocciole italiane, la maggior parte viene dalla Turchia, mentre l’olio di palma viene da Malesia e Indonesia) vale circa il 20% del fatturato di Ferrero ed è presente in oltre 100 Paesi del mondo (anche dove esistono produttori locali di creme spalmabili); i primi consumatori sono i tedeschi, i secondi i francesi, gli italiani sono solo terzi.
Non ho mai capito perché l’Italia consideri suo diritto divino esportare ovunque (anche in Paesi dove esiste una produzione locale) e protesti con veemenza contro il minimo accenno a misure protezionistiche estere, mentre considera un’eresia che da altri Paesi si intenda vendere in Italia, dove, invece, sarebbero sacrosante misure protezionistiche e campagne diffamatorie contro le produzioni non autarchiche.
Non dimentichiamo, soprattutto, che la terra non è fatta di elastico: se vuoi coltivare più grano duro dovrai coltivare meno grano tenero o lenticchie: a dimensioni date, se vuoi aumentare la superficie di una coltura, devi ridurre quella di un’altra: se oltre a consumare noi vogliamo esportare perchè consumino altri, non siamo autosufficienti.
Si tratta di una autentica “scemeggiata”, è del tutto evidente.
QUATTRO semplici concetti da imprimere a fuoco sugli uomini di Coldiretti:
1 – In tutta Europa vige la libera circolazione delle merci;
2 – per il codice doganale, l’ORIGINE di un prodotto TRASFORMATO E’ IL LUOGO DI SUA TRASFORMAZIONE SOSTANZIALE = qualsiasi prodotto trasformato in Italia con materia prima estera può legittimamente dichiararsi Prodotto in Italia;
3 – l’ORIGINE della materia prima OBBLIGATORIA in etichetta è già prevista per: Ortofrutta (UE), Miele (UE), Olio di oliva (UE), Carni ovina – suina – caprina e volatili (UE), Vini (UE), Pesci freschi e surgelati (UE), Uova (UE), Latte e prod. Lattiero Caseari (Nazionale), Riso (Naz.), Pasta (Naz.), Derivati Pomodoro (Naz.), Carne Suina trasformata (Naz.) = L’OBBLIGO DI INDICARE L’ORIGINE sui prodotti alimentari C’E’ GIA’ SULLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI PRODOTTI! Si può sapere di quale “trasparenza delle informazioni da dare ai consumatori” va cianciando Coldiretti?
4 – il Reg.UE 775 impone di dichiarare l’effettiva origine della materia prima nel caso questa non fosse corrispondente ad una origine geografica vantata in etichetta.
Se c’è un falso Made in Italy, va ricercato nell’utilizzo che le aziende Italiane (molte delle quali socie o clienti dei sostenitori di Coldiretti) fanno dei prodotti legittimamente introdotti dall’estero.
Finalmente qualcuno incomincia a rendersi conto di cosa sia Coldiretti, ma da troppi anni funziona così.ricordatevi le quote latte e gli effetti che ancora durano.
quello che mi amareggia è che la neonata associazione ,agricoltori autonomi italiani , non andrà da nessuna parte perchè si rifiuta di prendere atto dei dati di fondo come chiaramente indicato nell’articolo .e in qualsivoglia analisi disincantata dei tanti problemi che affliggono il settore .Si comportano come una costola dell’odiata ( a parole) Coldiretti.