Un anno fa, un lettore ci aveva segnalato il curioso caso di una confezione di biscotti con cacao di origine europea, chiedendosi come fosse possibile (leggi qui la lettera, con la risposta dell’azienda e di un esperto). Adesso un lettore ci scrive per segnalare un dubbio sull’etichettatura di una tavoletta di cioccolato Novi, riguardo l’assenza di indicazione di origine del cacao e l’apparente mancanza di indicazioni sullo smaltimento del packaging. Di seguito la lettera e la risposta dell’azienda
La lettera sul cioccolato Novi
Segnalo questa etichetta di azienda leader nella produzione del cioccolato perché, a meno che non abbia una produzione di cacao in Italia, con i riferimenti territoriali evidenziati in etichetta, bandiera e il cioccolato italiano, penso che ci troviamo nella fattispecie dell’applicazione del Reg. Ue 775/18 (il regolamento sull’indicazione del Paese d’origine o del luogo di provenienza dell’ingrediente primario di un alimento, ndr).
Inoltre mi sembra che manchi totalmente l’etichettatura ambientale dimenticando che il cioccolato è avvolto in un foglio di Alluminio.
Voi che ne pensate?
Andreamaria
La risposta di Elah-Dufour
Relativamente alla segnalazione in oggetto, inviamo la nostra risposta. La pasta di cacao utilizzata in tutto il cioccolato a marchio Novi viene prodotta nello stabilimento di Novi Ligure, mediante processo di tostatura delle fave di cacao provenienti principalmente dall’Ecuador.
In base a quanto previsto dal Codice Doganale – Regolamento UE 952/2013, art. 60.2: “Le merci alla cui produzione contribuiscono due o più paesi o territori sono considerate originarie del paese o territorio in cui hanno subito l’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale ed economicamente giustificata, effettuata presso un’impresa attrezzata a tale scopo, che si sia conclusa con la fabbricazione di un prodotto nuovo o abbia rappresentato una fase importante del processo di fabbricazione”.
Nella fattispecie, l’ingrediente primario della tavoletta di cioccolato segnalata dal lettore è la pasta di cacao, il cui paese di produzione è appunto l’Italia. A tale proposito si segnala che in etichetta è riportata la seguente frase, di per sé esplicativa: Nero Nero 80%. Una sapiente miscela di pregiati cacao, tostati con cura nello stabilimento Novi, crea un cioccolato in cui forza e intensità si esprimono con sorprendente piacevolezza. Alla luce di queste considerazioni, l’etichetta può essere considerata conforme a quanto previsto dal Regolamento UE 775/2018.
Riguardo al secondo aspetto, si fa presente che l’etichettatura ambientale è presente sulla tavoletta nell’aletta interna dell’astuccio in cartoncino, che racchiude la tavoletta avvolta nell’alluminio. Anche in questo caso si ritiene che siano presenti in etichetta tutte le informazioni previste dal D.M. 360 del 28 settembre 2022 in materia di etichettatura ambientale degli imballaggi.
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Una ditta che vuole essere leader deve indicare la provenienza della materia prima principale; altri indicano la provenienza senza tanti problemi.
A mio parere, sarebbe da cambiare la normativa europea. Come consumatore io vorrei essere al corrente del paese dove si produce l’elemento principale, in questo caso le fave di cacao, poi c’è la filiera della lavorazione/trasformazione
Vero è che il retro dell’incarto è abbastanza pieno di informazioni obbligatorie, ma quantomeno è giustamente indicato il sito del Gruppo, che indica e descrive in maniera dettagliata la qualità del cacao selezionato (anche le regioni esatto dell’Ecuador) e tutte le fasi che si svolgono all’interno dello stabilimento di Novi.