Elisabetta Canalis nello spot che pubblicizza SkinCare della San Benedetto lascia intendere che la bellezza della sua pelle sia collegata a piccoli gesti, come quello di bere una bottiglietta del prodotto che contiene oltre all’acqua minerale: zinco, collagene e acido ialuronico. Nelle scritte poco visibili riportate nella parte inferiore dello spot, c’è scritto che è consigliabile bere la bibita per 4 settimane. La nota fa riferimento a un lavoro scientifico condotto su un numero limitato di persone (114), utilizzando come sostanza il Verisol (lo stesso aggiunto alla bevanda SkinCare). Secondo questo studio realizzato dal produttore di Verisol, l’aspetto della pelle potrebbe migliorare e si potrebbero ottenere benefici per quanto riguarda rughe ed elasticità. L’effetto è dovuto proprio all’aggiunta all’acqua San Benedetto di collagene, zinco e acido ialuronico.
Il parere contrario dell’Efsa
Diversa è l’opinione dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) che in un report del 2013 sulla stessa sostanza impiegata nella bibita della San Benedetto dice: “non è stata stabilita una relazione di causa e effetto tra il consumo di Verisol e i cambiamenti nell’elasticità della pelle che portano ad un miglioramento della funzione della pelle”.
C’è un’altra criticità. Per gli integratori alimentari come SkinCare, gli effetti salutistici che possono essere vantati in etichetta, nella pubblicità o nei siti aziendali sono definiti da una normativa (regolamento (UE) n. 432/2012 della Commissione del 16 maggio 2012 ). Gli effetti salutistici possono essere riferiti solo ad alcune sostanze elencate in modo preciso nel report. Il problema è che il collagene e l’acido ialuronico, evidenziati nello spot di Elisabetta Canalis e nel sito della San Benedetto, non compaiono nell’elenco. Pertanto è molto discutibile vantare un effetto salutistico come viene fatto. Per lo zinco invece sono ammesse diciture quali “contribuisce al mantenimento di capelli normali, di unghie normali e di una pelle normale”.
Skin Care non aiuta a nutrire la pelle
Alla luce di queste precisazioni c’è da riflettere sula legittimità della presentazione di SkinCare visto che le frasi sul sito lasciano spazio a pochi dubbi quando si legge “Il collagene da bere è una soluzione semplice per aiutare la naturale salute della nostra bellezza contro tutti i fattori esterni che contribuiscono al suo precoce deterioramento”. Anche la frase “SkinCare nasce per aiutarti a nutrire la pelle ogni giorno” lascia intendere una correlazione positiva fra il “nutrimento ” della pelle e l’assunzione della bibita ed è quindi da ritenere scorretta in quanto non autorizzata dalla normativa.
Poi ci sono altre frasi che lasciano intendere un beneficio per la pelle: “Il collagene da bere è una soluzione semplice per aiutare la naturale salute della nostra bellezza contro tutti i fattori esterni che contribuiscono al suo precoce deterioramento. Adesso che conosci i benefici del collagene, sai che Skin Care nasce per aiutarti a nutrire la tua pelle ogni giorno con un gesto semplice come bere un bicchiere d’acqua”. Poi ci sono altre frasi come “per una pelle più tonica ed elastica” e “protegge la pelle dallo stress ossidativo” per le quali va verificata la validità scientifica.
Elisabetta Canalis come testimone
C’è un altro aspetto da considerare ed è l’immagine di Elisabetta Canalis utilizzata come testimonial nello spot e nella pubblicità sul sito della San Benedetto. Le riprese in primo piano del viso oltre alle frasi riferite alla bibita sono elementi che possono indurre i consumatori a supportare i benefici effetti di una bibita come Skin Care sulla pelle. Per tutti questi motivi, abbiamo chiesto al Comitato di controllo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria la censura dello spot sulla bibita Skin Care che ha come protagonista Elisabetta Canalis. Oltre a ciò abbiamo chiesto la modifica della presentazione sul sito della San Benedetto.
È la seconda volta che uno spot della San Benedetto con protagonista Elisabetta Canalis è segnalato al Comitato di controllo dell’istituto di autodisciplina pubblicitaria. La prima richiesta risale a un anno fa, quando Aestetica Sovietica ha avanzato delle critiche allo spot in cui la Canalis usciva di casa senza fare colazione, con una bottiglietta di acqua San Benedetto.
San Benedetto e lo IAP
L’azienda in seguito a queste critiche ha comunicato all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria di avere sospeso la campagna, manifestando l’impegno a elaborare una nuova comunicazione in grado di superare gli aspetti critici rilevati. Il Fatto Alimentare ha riportato questa notizia. San Benedetto però ha gradito poco e ha chiesto due volte al tribunale di Venezia di ritirare l’articolo. Il tribunale ha rigettato le richieste, ma questa storia la racconteremo bene la prossima volta.
© Riproduzione riservata – Foto: tratte dal sito di San Benedetto
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Com’è difficile fare informazione … com’è difficile scrivere riferirendosi a ricerche, studi e norme … com’è difficile fare cultura … già questi sono dei buoni motivi per non praticare il “victim blaming”
Qui ci sono un’acqua addizionata di sostanze dall’effetto vantato ma non comprovato, una persona famosa che presta il suo volto per pubblicizzare prodotti che forse conosce poco, un’azienda che si muove all’interno della lacuna legislativa sugli integratori alimentari.