Da qualche giorno su Instagram è scoppiata una polemica sollevata dalla pagina di Aestetica Sovietica (profilo che si occupa di analisi sociali, culturali e politiche) per gli spot pubblicitari dell’acqua San Benedetto che ha scelto come protagonista Elisabetta Canalis. La pubblicità che promuove l’acqua minerale e un nuovo succo di frutta privo di zuccheri aggiunti, veicolerebbero un messaggio errato sulla prima colazione.
Lo spot dell’acqua San Benedetto
Lo schema si ripete in modo simile anche negli altri spot del nuovo succo di frutta San Benedetto denominato Succoso Zero. In questo caso il riferimento al salto dei pasti come strumento di bellezza e benessere sembra ancora ancora più esplicito. Questa volta la Canalis è insieme a un’amica, che le chiede: “Quanto conta per te la colazione?”. La risposta gioca sulle parole: “Da 1 a 10? Zero…Succoso Zero!”. E ancora nella pubblicità del Thé San Benedetto Zero, si vede Elisabetta Canalis indossare con facilità un vestito, mentre la sua voce in background sponsorizza il thé con zero zuccheri e zero calorie, ma sempre con lo stesso “piacere rinfrescante”.
Le critiche sui social
Impossibile non mettere in relazione il fatto che la showgirl abbia sostituito la colazione con le sostanze nutrienti contenute nell’acqua. In un’intervista a Open, Aestetica Sovietica dice di aver ricevuto decine di messaggi da parte persone che soffrono di disturbi alimentari. Anche diversi nutrizionisti hanno notato il messaggio subliminale che invita a saltare la colazione, dal momento che avalla un comportamento molto diffuso tra chi soffre di disturbi alimentari e tende a sostituire il cibo con liquidi per ottenere un falso senso di sazietà.
La questione nei prossimi giorni verrà presa in esame dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria che ha ricevuto diverse segnalazioni e sembra intenzionato a esaminare il caso e prendere una decisione con una certa urgenza. Secondo alcuni addetti ai lavori oltre alla questione del messaggio subliminale, il problema interessa anche i produttori di alimenti per la prima colazione che vedrebbero ‘svalutare’ il loro ruolo ritenuto essenziale in tutti i regimi alimentari corretti.
© Riproduzione riservata – Foto: spot San Benedetto
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Segnalo un’altra vicenda che però non è di stretta pertinenza come dire, delle materie del sito. E’ stata fatta polemica su una foto dei Ferragnez, in cima ad un cocuzzolo, giudicata pericolosa. Bene, sempre la San Benedetto ha una pubblicità della linea Ecogreen con Brumotti in bici in cima ad una montagna. L’ho sempre valutata assurda per lo stesso messaggio di rischio. Volevo anche segnalarla allo IAP, mi pare improbabile sia rispettosa delle linee guida sulla pubblicità. Le imprese con le pubblicità esagerano, a cominciare dalla frequenza degli spot della Canalis! Evidentemente funziona. Io in questi casi tolgo la marca dalla mia spesa.
Ma Brumotti è un professionista. Ma che mondo di bacchettoni. Sarà che ho una mia testa e della pubblicità me ne frego!! Ragiono e compro ciò che mi piace e a mio gusto non per la pubblicità! E basta con “questa è contro le donne” ” questa contro gli uomini” ” questa offensiva per gli animali” ecc, questo “political correct” ci sta spegnendo, limitando, uniformando, ammorbando!
Io da sempre compro quello che non viene pubblicizzato da certi personaggi,Totti,ex moglie,Littizzetto, Ferragni e altri.
In quel caso però Brumotti è un professionista riconosciuto, l’effetto è diverso verso il cliente.
La percezione è che lui e solo lui trova la fonte su quelle cime, come un Messner di svariati anni fa.
Molte pubblicità usano figure di riferimento sportive o nel settore, non vedo nulla di male in questo.
Su Fedez e compagna invece è corretto contestare il pericolo di emulazione (senza la troupe e l’esperto dietro che ti seguono come è stato per loro) visto che sono persone normali (dal punto di vista di esperienza ovviamente) che fanno intendere che se ci van loro puoi farlo anche tu, anzi dovresti perché saresti figo.
Giustissima segnalazione. Lo spot è sviante, assurdo e dannoso. Propone una soubrette poco rappresentativa dei vantaggi del “vivere sano”
Buongiorno. Trovo anche io fuori luogo molte pubblicità che invece di promuovere comportamenti corretti e sani veicolano comportamenti che mirano solo ad aumentare i consumi. Per esempio segnalo anche la pubblicità esagerata dei prodotti per le pulizie, un uso troppo forte della candeggina e dell’amuchina, mentre sappiamo quanto sia dannosa per noi e per l’ambiente e quanto sia non necessaria tutta questa disinfezione per il nostro sistema sanitario. Grazie dell’attenzione.
Mi ritrovo in questa considerazione.
Aggiungo che il dibattito sulla sostenibilità della pratica del ciclocross e cicloescursionismo in montagna e nelle aree tutelate è ancora aperto; anche all’interno delle rispettive associazioni ciclistice, lpinistiche e naturalistiche
Buongiorno Sig. Osvaldo, anch’io mi comporto come lei: escludo dai miei acquisti, in modo definitivo, tutti i prodotti alimentari pubblicizzati (la pubblicità è sempre reticente poiché non informa sui difetti del prodotto); non ho intenzione di pagare il sovrapprezzo occulto e dunque sostenere martellanti, disinformative e diseducative, stereotipate e quasi sempre odiosamente melense pubblicità; l’unica ‘pubblicità’ che mi persuade, ma non mi seduce né fidelizza, è la qualità del prodotto e le informazioni complete, dettagliate, veritiere, documentate e verificabili riportate in etichetta. Ma la mia fiducia per i prodotti ed i servizi non è mai completa: cerco di essere, con continuità, attento, riflessivo e critico. La meditata scelta di acquisto è uno dei miei modi di esprimere consenso politico.
A parte il contenuto gli spot della Canalis hanno una tale frequenza che mi hanno costretto a togliere l’audio appena sento la musichetta
Ma secondo Voi se la Canalis mi dice o fa intendere che il succo sostituisce la colazione io lo faccio? Se Fedez va sul monte e fa quello che fa’ io seguo queste indicazioni?
Allora per i nostri figli, che temiamo possano seguire questi esempi, dobbiamo prenderci il tempo per educarlii e spiegare le cose. Non si risolve censurando o nascondendo o negando come nel periodo fascista.. Ragioniamo e parliamo un po’ di più. Meno censura e ragioniamo di più
Ma se si censura il messaggio errato che la colazione possa essere sostituita da un’acqua non si devono censurare anche i messaggi che invitano al consumo di merendine a colazione e fuori colazione visto il crescente numero di bambini sovrappeso o obesi.
La questione che più stupisce è che decine di persone hanno preparato, approvato, finanziato queste pubblicità. L’assurdità è che vengano trasmesse dalla televisione davanti a milioni di persone e ragazzine che prendono la Canalis come esempio e nessun organo di controllo verifica COSA si sta per mettere in onda. Il recinto si chiude sempre quando i buoi sono tutti già scappati, come sempre…
In Italia non esiste una sorta di approvazione preventiva della pubblicità, Lo Iap fa questo servizio a richiesta ma mi sembra che sia poco utilizzato
Non è possibile vedere la pubblicità della San Benedetto fatta dalla show girl Canalis 30 volte al giorno.
Giuseppe Massara
Era esattamente quello su cui stavo commentando quando passava in tv la pubblicità. Penso che sia giusto percepire perché il messaggio induce alla sostituzione.
Purchè se ne parli. Occhio all’effetto boomerang. La pubblicità negativa non esiste più. Esiste la pubblicità e basta.
In effetti non avendo TV e filtrando al massimo la pubblicità via web, io sono venuto a conoscenza di questo spot proprio tramite questo articolo…certo non correrò ora ad acquistare quel prodotto…
Molto spesso la pubblicità non valuta se il messaggio è volgare o diseducativo oggi tutto è ammesso l’ importante è colpire la mente dei piu giovani facili da plasmare, il buongusto non c’è più : assorbenti preservativi profumi, detersivi e quant’altro devono essere rappresentati con la provocazione e poi ci meravigliato di certi comportamenti…….si parla di libertà di espressione……ma chi usa questa parola con tanta facilità ne conosce il vero importante significato?
Vogliamo parlarne anche degli assorbenti? Oppure della ragazzina seduta nel WC!
Ci sono pubblicità che proprio non hanno relazione con il prodotto pubblicizzato!
Io VOTEREI per riavere il nostro vecchio CAROSELLO, SCENETTE MOLTO SIMPATICHE CHE FACEVA ANCHE PIACERE VEDERE LE PUBBLICITÀ!!!
Finalmente se ne parla di spot diseducativi come questo dove i messaggi sono disfunzionali e non sani per chiunque guardi lo spot! Non si può sostituire l’acqua alla colazione e non divento più bella se bevo solo acqua… ma che messaggio è questo? Non fa altro che creare modelli e stili di vita non sani… la critica non è solo allo spot e a chi lo ha creato, ma anche a tutte le reti televisive che lo mandano continuamente in onda! Chiediamoci perché…. ed in quale società stiamo attualmente vivendo…
Ma c’è qualcuno che guarda davvero le pubblicità così attentamente? Nonostante la passino spesso non mi ero neanche accorta del “messaggio”. Se qualcuno fa quello che dicono le pubblicità ha problemi sono molto più seri, e non c’entrano di certo gli spot.
Silvia e Giandomenico non è proprio così. Un nome, una marca, un prodotto che vengono ripetuti più volte al giorno e su vari canali rimangono incosciamente nella nostra mente ed è molto probabile che entrando in un supermercato la scelta vada in modo quasi automatico su quel prodotto che ormai sembra familiare.
Insomma, nuotiamo in un oceano di pubblicità e volenti o nolenti ne siamo incosciamente influenzati.
Vedi Piermario in linea di principio potrei essere d’accordo con te; il problema sorge quando si alimentano immagini da “specialisti veri” dimenticando che taluni giovani, senza esperienza, ma con grande spirito di emulazione, potrebbero imitare lo specialista. Mettendo a rischio la loro vita e, forse, non quella soltanto.
Prendiamo il caso di Brumotti, in bici sullo sperone di montagna e che successivamente lo si vede scendere a cavallo della sua bici. A me pare esagerata come immagine e proporrei di non acquistare il prodotto reclamizzato. Nella fattispecie, acqua S. Benedetto
Temo lei stia confondendo i giovani di oggi con quelli di 40 anni fa: i giovani d’oggi la tv la guardano molto poco.