Carne coltivata

Sulla carne sintetica c’è molto rumore per nulla, come al solito. Con in più un tocco di surrealismo condito da una serie di contraddizioni e paradossi e da affermazioni stravaganti. Così si può sintetizzare il disegno di legge (per leggere il testo clicca qui) presentato ieri in una conferenza stampa che ha visto schierati diversi ministri, capitanati da quello dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) Francesco Lollobrigida. Tutti uniti per dichiarare guerra alla carne sintetica, come viene chiamata, contrariamente a tutto il resto del mondo che, nelle sedi ufficiali così come in quelle scientifiche, le chiama carne coltivata, perché di sintetico non c’è proprio nulla. L’annuncio è stato accolto con soddisfazione da Coldiretti che pochi mesi fa ha pubblicato un documento sulla carne sintetica talmente ricco di fantasie e di gravi inesattezza che ne abbiamo scritto qui.

Invece che occuparsi dei gravissimi problemi di un’agricoltura già in ginocchio a inizio primavera a causa della siccità, dei parassiti e di un’infinità di problemi di vario tipo, il governo investe le sue energie per legiferare su qualcosa che non è presente nel mercato europeo, che non sarà presente per almeno un paio di anni, e che, se e quando sarà presente, sarà regolamentato da normative che superano eventuali leggi italiane. Prima di sapere cosa sarà autorizzato e in quali modalità (per esempio, su etichettatura e scadenza), quanto detto ieri è più che altro un vaniloquio elettorale e demagogico, un discorso basato sul nulla, appunto.

Scienziato che tiene una capsula di Petri con carne coltivata in laboratorio, carne sintetica
Il ministero dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida annuncia il divieto di produzione, importazione e commercializzazione di carne sintetica

Come abbiamo ricordato più volte, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), non ha ancora ricevuto nessun dossier con richiesta di approvazione, perché non sono ancora stati definiti, nel dettaglio, i protocolli necessari. Passeranno dunque molti mesi, se non anni, prima che un prodotto alimentare a base carne coltivata giunga nei supermercati europei. In quel momento si capirà cosa sono le carni coltivate europee e a quali norme devono rispettare. Se nel frattempo il disegno di legge italiano venisse approvato, accadrebbe ciò che sta avvenendo per un altro disegno di legge promosso dagli stessi partiti, quello sui sostituti vegetali della carne. Visto che le leggi nazionali non possono superare quelle europee, la proposta italiana potrebbe riguardare solo i produttori e i soggetti interessati alla commercializzazione delle carni coltivate in Italia, con il risultato di stroncare la ricerca, le start up e le aziende che stanno investendo in quello che, secondo tutti gli organismi internazionali, dalla Fao all’Oms, è uno degli ambiti su cui è necessario puntare per avere proteine non ricavate da allevamenti. La norma italiana infatti non potrebbe impedire la commercializzazione e la vendita dei prodotti realizzati in altri Paesi europei e in Turchia. In questo modo i consumatori avrebbero accesso solo a questi prodotti importati, con tanti saluti al made in Italy.

Nessuno dei presenti alla conferenza stampa, compreso il ministro della Salute Orazio Schillaci, ha speso una parola sulla necessità di ridurre il consumo di carne e sugli effetti sulla salute della crisi climatica generata in gran parte dal sistema degli allevamenti. Nella conferenza stampa non si è ricordato che dal 2020 a Singapore la carne coltivata è venduta con grande successo e che non sono emerse criticità. I ministri hanno fatto riferimento a un principio di precauzione che in altri ambiti come, per esempio, l’uso di pesticidi quali il glifosato, quello sì certamente dannoso, viene del tutto ignorato. Anche in questa occasione, hanno esibito il solito atteggiamento paternalistico, secondo cui il consumatore italiano non è in grado di informarsi, di capire e di scegliere e ha bisogno che qualcuno decida per lui.

carne coltivata
Secondo Fao e Oms la carne coltivata può diventare una fonte di proteine alternativa a quella proveniente dagli allevamenti

Come se non bastasse, hanno scomodato perfino l’equità sociale, perché la carne coltivata sarebbe più cara di quella tradizionale. Di nuovo: prima di qualunque elemento concreto relativo a un prodotto il cui prezzo è in caduta libera da anni e che nessuno oggi sa quanto costerà in Europa (a Singapore un tris di nugget è attorno ai 20 dollari), loro sanno quale sarà il prezzo: preveggenti, oltre a tutto il resto. Ci aspettiamo provvedimenti restrittivi anche sul filetto, sul culatello, sul tartufo, sulle aragoste e su qualunque alimento non sia a prezzi popolari, che discriminerebbe gravemente ampie fasce di popolazione. Infine, Francesco Lollobrigida ha chiarito qual è la sua credibilità di laureato in giurisprudenza esperto di nutrizione, salute e scienza: ha affermato, sottolineandolo, che secondo lui il vino fa bene. Con la stessa competenza, secondo lui l’Italia è all’avanguardia se dice no a chi vuole produrre carni coltivate. Il mondo va in direzione opposta e diversi governi europei stanno sostenendo la nascita di interi ecosistemi basati sulla produzione di proteine alternative, finanziandoli con decine di milioni di euro. Ma il governo italiano la sa più lunga.

© Riproduzione riservata Foto: AdobeStock, Depositphotos

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Simona
Simona
29 Marzo 2023 22:45

Mamma mia!

Lorenzo
Lorenzo
30 Marzo 2023 02:54

Perfetto. Finalmente un articolo sensato sulle assurdità di governanti incompetenti.

Biagio
Biagio
30 Marzo 2023 08:23

Dall’articolo non si capisce se a produrre la carne coltivata potrà essere chiunque con pochi macchinari o solo poche imprese con ingenti investimenti.

Natascia
Natascia
30 Marzo 2023 08:42

Articolo eccezionale, sotto tutti gli aspetti… Io non capisco se “Ci fanno o ci sono”… Questo atteggiamento mi ricorda chi anni fa invece di favorire la digitalizzazione, la frenava convinto di poter rallentare il futuro che avanza!

mario
mario
30 Marzo 2023 08:53

Dice la Treccani: ballon d’essai ‹balõ′ d esè› locuz. m., fr. (propr. «pallone di prova»). – In senso fig., nel linguaggio politico e giornalistico, notizia di un fatto ancora in discussione o solo possibile, comunicata come certa per saggiare le reazioni dell’opinione pubblica.
In questo caso trattasi dell’ ennesimo ballon d’essai identitario, utile anche a oscurare altre iniziative di questo governo, più nefaste per la vita dei cittadini.

Giuseppe
Giuseppe
30 Marzo 2023 08:59

il cliché è sempre quello, inventarsi un nemico, meglio se viene da fuori, imbastire una bella campagna mediatica contro per far vedere che si sta combattendo a 360 gradi per difendere la nazione, mica come quelli che c’erano prima…

giovanni bordi
giovanni bordi
30 Marzo 2023 09:34

….e noi ci lasceremo le “penne”. Dovremo mangiare carne coltivata chissà dove e i nostri allevatori invece che accompagnati con intelligenza a occuparsi di produzioni più consone ad un clima sempre più caldo e con poca acqua, entreranno in crisi e pagheranno l’insensatezza di alcuni loro rappresentanti e di politici che cavalcano la mancanza di preparazione e cultura di consumatori e agricoltori. Diventa sempre più urgente una politica della scuola che prepari i nostri giovani ad affrontare con spirito critico ed intelligenza alle sfide del domani e che riconosca agli insegnanti un ruolo strategico anche prevedendo finalmente stipendi adeguati al loro ruolo determinante per la crescita della società.

Luca Bartolucci
Luca Bartolucci
30 Marzo 2023 09:38

E’ chiaramente una strategia comunicativa. Funziona che, invece di affrontare le questioni fondamentali in modo serio, si prende un argomento mediatico “ad arte”, se ne amplificano le problematicità per farne un caso eclatante e si trovano delle soluzioni “irreprensibili” che coinvolgono solo una nicchia di interessi. Purtroppo una persona su tre è convinta che questo sia governare il paese.

Roberto
Roberto
30 Marzo 2023 09:42

Articolo fazioso ed impreciso.

Viene riportato testualmente:
” I ministri hanno fatto riferimento a un principio di precauzione che in altri ambiti come, per esempio, l’uso di pesticidi quali il glifosato, quello sì certamente dannoso”

Qui il glifosato non viene catalogato come “certamente dannoso”:

https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/oncologia/glifosato-tutto-cio-che-occorre-sapere

invece viene indicato come «probabile cancerogeno per l’uomo» al pari di «fumi da combustione di legna, da frittura ad alte temperature, gli anabolizzanti, l’esposizione occupazionale per i parrucchieri, il lavoro notturno»

Nessuno però, mi sembra, fa crociate a favore dei parrucchieri o per abolire il lavoro notturno, al pari della crociata che si fa contro il glifosato.

davis13
davis13
Reply to  Roberto
2 Aprile 2023 18:20

se per te va bene un prodotto simile buon per te: https://www.lifegate.it/glifosato-altera-microbioma-intestinale

Roberto
Roberto
Reply to  davis13
3 Aprile 2023 10:13

Gentile davis13, non riesco a capire se questo articolo che cita sia stato pubblicato su riviste scientifiche accreditate e se sia stato sottoposto a peer review (significa una revisione paritaria, ossia una verifica effettuata da pari esperti sulla veridicità e validità delle prove sperimentali).

claudia
claudia
30 Marzo 2023 11:24

Dottoressa Codignola….io la adoro!! Il suo articolo è un balsamo per la mente di chi ha a cuore il benessere di tutto il Pianeta e non solo di…Coldiretti!! Continuiamo così e saremo per sempre identificati con Pizza, Pasta e Mandolino…..la Scienza ci sorpasserà, i cambiamenti avverranno “nonostante” Coldiretti e la compagine di Governo e noi saremo sempre a rincorrere gli altri Paesi più lungimiranti!

Massimo Santarelli
Massimo Santarelli
30 Marzo 2023 11:42

E’ l’ennesima improvvisazione, purtroppo tutta italiana, che si appoggia sulla superficialità che hanno in molti circa l’informazione scientifica. Siamo notoriamente un paese “antiscientifico”. Ma gli errori alla fine li paghiamo tutti. Grazie per le informazioni che date.

gabriele
gabriele
30 Marzo 2023 17:54

Bell’articolo!

Andrea
Andrea
30 Marzo 2023 18:47

Scusate, questo articolo così astioso sembrerebbe sbugiardare chissà quale incompetenza dei ns. governanti. In realtà introduce semplicemente il divieto di produzione e importazione in Italia di carne sintetica. Ad oggi tale divieto sarebbe perfettamente valido in toto, domani se l’EFSA e poi la Commissione Europea decidessero di autorizzare la carne sintetica, il divieto resterebbe valido per la produzione in Italia di questa carne, divieto che rientra tra le competenze in materia di salute dei singoli Stati membri.
È un messaggio molto importante contro una tipologia di alimento di cui, al contrario di quello che si dice nell’articolo, non sappiamo ancora nulla sugli effetti per la salute a lungo termine, tanto che molti scienziati ed esperti nutrizionisti si sono già detti contrari. Che poi possa chiamarsi carne coltivata e non sintetica, rientra nei tanti controsensi di cui la ns. contemporaneità è piena.

Roberto
Roberto
Reply to  Andrea
3 Aprile 2023 10:09

Più che l’aspetto salutistico della carne coltivata, mi soffermerei di più sul conoscere i consumi energetici per produrla ed il loro impatto ambientale.

Sarà veramente poi così “ecologica”?

Roberta Salvadori
Roberta Salvadori
30 Marzo 2023 20:08

Perfetto! Ho apprezzato molto quanto avete scritto. Sono assolutamente d’accordo. Complimenti

Betti
Betti
31 Marzo 2023 01:13

Oggi ho letto che anche Grillo difende la carne sintetica …. Da quanto Grillo o le numerose persone che prendono la parola a sproposito su questo argomento hanno le competenze per parlare ? Poche!! … veramente poche e sono persone che ancora hanno le scarpe calde per le manifestazioni contro gli OGM , globalizzazione, multinazionali, industrializzazione eccessiva a discapito delle risorse naturali ecc. Questi temi erano cavalcati da oppositori che una volta volevano la semplicità, il ritorno al naturale ecc. e ora sposano una moda costruita a tavolino da multinazionali e finanziatori senza scrupoli. Oggi radical chic da salotto pontificano sulla nostra salute tutto per sentito dire, tutto veicolato da una “pubblicità subdola”. Il discorso che ha fatto Il Ministro è chiaro e di una semplicità disarmante. In poche parole, afferma che finchè non si hanno le necessarie prove che questo cibo non faccia male alla salute , non si possono erogare finanziamenti ed autorizzarne la commercializzazione, e tutto questo non fa una piega . Da mesi ha chiesto a centri di ricerca pubblici di fare chiarezza è la risposta è stata che chiarezze non ce ne sono. Siamo il Paese che pretende, giustamente, la tracciabilità di origine e qualitativa di tutto e ci accontentiamo, ingenuamente, di una ignota polpetta che ci propinano, priva di carta di identità chiara. Non mi risulta che ci sia stata una ricerca epidemiologica sugli effetti di questo ritrovato tecnico . Per una volta io che appartengo al paese dell’olio d’oliva, del vino di qualità, dei grani antichi ecc sono d’accordo a quanto deciso .

Roberto La Pira
Reply to  Betti
31 Marzo 2023 11:01

Il ministro ha fatto una serie di affermazioni non proprio corrette assecondando le posizioni di Coldiretti che abbiamo criticato e argomentato in questo articolo (https://ilfattoalimentare.it/coldiretti-carne-coltivata-carne-sintetica.html)

Nicoletta
Nicoletta
31 Marzo 2023 06:20

Non capisco gli insetti si la carne coltivata no : felice di essere vegetariana

marina
marina
31 Marzo 2023 10:26

Penso che la cultura dei nostri governanti non sia sufficiente per il ruolo che debbono svolgere.

Uno
Uno
1 Aprile 2023 13:07

Purtroppo gli italiani hanno votato questi incompetenti e ne subiremo le conseguenze

gianni
gianni
3 Aprile 2023 10:53

Voto per i commenti di Andrea e Betti, all’interno del diritto di critica.

Gina
Gina
4 Aprile 2023 16:56

Da vegetariana non mi pongo il problema di decidere se mangiare carne coltivata o carne animale ,perché non mangio e non mangerò né una ,ne l altra…
Mi pongo però una domanda ,mi chiedo come mai il “principio di precauzione ‘ ( principio validissimo,per carità )viene preso in considerazione per la carne coltivata in laboratorio ,ma non viene considerato per la quantità esagerata di antibiotici che vengono utilizzati negli allevamenti intensivi di carne animale …e vogliamo parlare dei vaccini somministrati alla popolazione mondiale durante la pandemia da COVID senza nessun ‘principio di precauzione “??? Per queste due ultime opzioni ,così come per la farina di insetti, e per tante altre ancora ,non è valido il principio di precauzione ..??? Se la carne coltivata da cellule animali ,(il procedimento e’ identico a quello che si attua per la ricerca medica che coltiva cellule per i tessuti umani ) è uno dei tanti modi per evitare sofferenza a tanti animali da allevamento intensivo ,io dico si… E’ vero ,attualmente parliamo di qualcosa che ancora non esiste in Italia ,perché la carne coltivata nella nostra nazione non è ancora arrivata ,ma pensate davvero che non ci raggiungerà prima o poi?? L illusione e’ vana nonostante le multe salatissime del Governo,siamo nella globalizzazione e tutto prima o poi ci raggiunge .. …Se moltiplichiamo il danno da inquinamento ambientale degli allevamenti intensivi x gli anni a venire, addizionando otto miliardi di persone sulla faccia della terra ,il risultato è un immenso disastro,un danno incommensurabile all ambiente ….Tutto ciò non è fattibile…
La carne coltivata nasce come risposta alla sofferenza di tanti animali negli allevamenti intensivi..Forse bisognava pensarci prima…

Roberto La Pira
Reply to  Gina
4 Aprile 2023 17:50

Non possiamo produrla ma se verrà autorizzata in UE avremo giustamente l’obbligo di commercializzarla

Gina
Gina
Reply to  Roberto La Pira
4 Aprile 2023 18:41

Perfetto..!! “Ogni animale ha il diritto sacrosanto di vivere libero e diventare grande.” .!!