Copertina Burger King Japan Baby Body Burger

Il Giappone, terra di raffinatezza culinaria e porzioni solitamente moderate, ha recentemente sorpreso il mondo con una creazione che sfida ogni aspettativa: il Baby Body Burger di Burger King, in collaborazione con la Japan Sumo Association. Un panino mastodontico da 1.876 calorie e quasi 680 grammi, pensato per celebrare il torneo di luglio. Un vero e proprio ‘ring gastronomico’ per gli intrepidi che osano affrontarlo, come testimonia un giornalista del Guardian che lo ha provato. Ma se in Giappone questo gigante è una novità, in Italia i maxi panini sono già una realtà consolidata, e spesso, purtroppo, a prezzi stracciati che orientano i consumi dei giovani verso scelte non sempre salutari.

Il maxi confronto calorico

Prendiamo spunto dal maxi panino giapponese, con i suoi cinque burger di manzo, quattro fette di formaggio, pancetta, lattuga e pomodoro, per fare un confronto con le offerte disponibili in Italia. McDonald’s e Burger King propongono già da tempo panini dalle dimensioni generose, spesso accompagnati da offerte promozionali che li rendono estremamente accessibili.

  • Baby Body Burger (Burger King Giappone): 1.876 kcal. Questo mostro calorico equivale a quasi un intero fabbisogno calorico giornaliero per un adulto medio, e circa un quarto di quello di un lottatore di sumo.
  • Triple Whopper (Burger King Italia*): 1.280 kcal. Una tripla porzione di carne composto da 40 ingredienti circa  si avvicina di più all’idea di maxi panino, ma ancora distante dal gigante giapponese.
  • Double Big Tasty Bacon (McDonald’s Italia): 1.017 kcal. È il panino più calorico attualmente presente nel menu della catena, e da solo copre metà del fabbisogno calorico medio di un adulto.

È chiaro che, sebbene il Baby Body Burger sia un’eccezione in termini di dimensioni e calorie, la tendenza a proporre panini esageratamente imbottiti è presente anche da noi. La differenza, cruciale, sta spesso nel prezzo.

Baby Body Burger volantino

L’offerta stracciata e l’impatto sui giovani

Il giornalista del Guardian sottolinea il prezzo elevato del Baby Body Burger in Giappone (circa 15 euro), quasi il doppio di un Whopper con formaggio. In Italia i costi sono minori ma promozioni e  offerte speciali sono numerosissime. Non è raro trovare maxi panini, magari in combinazione  con patatine e bevande, a 5 euro o poco più.

Questo prezzo irrisorio, unito alla convenienza e alla velocità del servizio, rende i fast food estremamente attraenti per i giovani. Spesso con budget limitati, questi ragazzi sono i primi a cadere nella trappola delle offerte imperdibili che, a fronte di un costo contenuto, offrono un apporto calorico elevatissimo e un basso valore nutrizionale. Il rischio è duplice: da un lato l’instaurarsi di abitudini alimentari scorrette fin dalla giovane età, dall’altro l’aumento dei casi di sovrappeso e obesità, con tutte le conseguenze sulla salute a lungo termine.

Il Baby Body Burger, per quanto estremo, ci invita a riflettere su un fenomeno più ampio: la tendenza del marketing a spingere su dimensioni e prezzi bassi per attrarre una clientela, in particolare quella più giovane, che fatica a distinguere tra convenienza e benessere. È fondamentale, quindi, un’educazione alimentare che metta in guardia dai pericoli di un consumo eccessivo di cibo spazzatura, indipendentemente dalle offerte stracciate che lo rendono così allettante.

Nota:

Abbiamo ricavato le calorie del Triple Whopper dal sito di Burger King Svizzera, perché Burger King Italia non diffonde i valori nutrizionali dei suoi prodotti. Pertanto nel menu italiano potrebbero esserci panini ancora più calorici.

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luigiR
luigiR
16 Luglio 2025 14:34

in questi mercati senza regole, si continuano a costruire i problemi sanitari di domani. ma il ministero della salute cosa fa?

Erika
Erika
16 Luglio 2025 14:37

Articolo interessante, ma da mamma di tre figli mi permetto di offrire un altro punto di vista, magari fuori dal coro. È vero che le offerte dei fast food attirano, ma non possiamo dare tutta la colpa all’ambiente esterno. Le abitudini alimentari si formano prima di tutto in famiglia. Se i ragazzi crescono con una buona educazione al cibo, saranno più difficili da “catturare” con panini a basso costo e alto contenuto calorico. La prevenzione comincia a casa, non al bancone del fast food.

luigiR
luigiR
Reply to  Erika
18 Luglio 2025 15:31

ma quanti genitori sono oggi capaci di educare ad una sana alimentazione? io direi che la prevenzione dovrebbe partire dalla scuola, piuttosto.

Lorenzo
Lorenzo
17 Luglio 2025 07:56

Praticamente con un panino finirei tutte le calorie della giornata

Roberto La Pira
Reply to  Lorenzo
17 Luglio 2025 09:24

Esatto

Massimiliano
Massimiliano
17 Luglio 2025 08:40

Ma è legale che Burger King Italia non diffonda i valori nutrizionali dei suoi prodotti?
Perchè invece in Svizzera lo fa?
Mi piacerebbe sapere quale “buco” normativo (se esiste) consente questa disparità.

Roberto La Pira
Reply to  Massimiliano
17 Luglio 2025 09:49

In Italia non è obbligatorio indicare i valori nutrizionali sul sito. Pubblicare i valori è una decisione volontari. In altri Paesi, come il Regno Unito, le grandi catene siano obbligate a riportare i valori al ristorante e online https://ilfattoalimentare.it/calorie-menu-informazione-nutrizionale.html

Azul98
16 Agosto 2025 18:53

Può lanciare ciò che vuole Burger King,se una famiglia come giustamente ha detto Erika,e lo ha fatto anche mio fratello, con 2 figlie sa educare giustamente,una dieta sana ed equilibrata,esente da scemenze da fast-food,e Hamburgherie varie,di cui non si nessuna provenienza ne qualità organolettica,e stato di conservazione, per non parlare del junk-food ultra-processati che propongono,che fanno schifo solo a vederle,meglio evitare cibi preconfezionati, con frutta fresca per colazione o yogurt, poi automaticamente i ragazzi rifiutano il prodotto perché sanno di cosa è fatto

Maurizio Bosio
Maurizio Bosio
19 Agosto 2025 14:42

Già il fatto che qui in italia (con la i minuscola) non si riesca a reperire un informazione fondamentale come i valori nutrizionali e, quindi, non vi sia probalmente obbligo di legge in merito la dice lunga dell’interesse nazionale per i problemi dell’obesita di grandi e piccoli sia da parte delle lobby del cibo (vedi per citare un altro esempio di informazione nutrizionale la diatriba infinita tra mille scuse sul nutri score o le tecniche mktg aggressive di ogni tipo che promuovono questi cibi ) sia da parte dei vari esecutivi di ogni colore politico che si sono susseguiti (vedi per esempio la storia infinita della sugar tax) .
Senza contare l’ignoranza, a volte (molte !!) voluta, degli stessi consumatori sull’argomento.
Ormai sembra di parlare al vento o lottare contro i mulini a vento