Piatto di zuppa di carciofi con formaggio grattugiato e, olio e crostini di pane; carciofi sullo sfondo

Una donna di 79 anni sarebbe morta per intossicazione da botulino dopo aver mangiato una zuppa pronta comprata in un supermercato di Roma. Anche la figlia dell’anziana, che aveva assaggiato il piatto, è stata male ma, dopo un ricovero, è sopravvissuta. Il caso risale a fine settembre, ma se ne ha notizia solo ora che la procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, come riportato da Roma Today.

Le indagini dell’Asl locale e dei Nas, che hanno analizzato i resti della zuppa ai carciofi presente nella casa della vittima, hanno confermato la presenza di tracce di botulino. Ulteriori verifiche hanno permesso di risalire al lotto di produzione del prodotto che, però, a quel punto era già scaduto. Il Fatto Alimentare, infatti, non ha riscontrato allerte alimentari per botulino che hanno coinvolto zuppe ai carciofi lo scorso mese di settembre. Servirebbero ulteriori indagini per stabilire con certezza se il botulino era presente nella confezione acquistata al supermercato. L’altra possibilità è che si sia sviluppato in un secondo momento per cattiva conservazione. Tuttavia, non avendo trovato in casa della vittima una seconda zuppa su cui eseguire la ricerca del batterio, le indagini microbi0logiche sono state limitate. La cosa certa è che non si sono registrati altri casi nell’area interessata.

Il botulino nelle zuppe fresche

Le allerte per botulino nelle zuppe fresche non sono rare. L’ultima segnalata da Il Fatto Alimentare risale al maggio di quest’anno, quando il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo di un lotto di zuppa con farro e verdure di Eurospin. Queste zuppe sono molto popolari perché considerate sane e pratiche essendo pronte dopo un passaggio di pochi minuti nel forno a microonde. E proprio qui sta il rischio: quei pochi minuti di riscaldamento potrebbero non essere sufficienti a bonificare il prodotto dall’eventuale presenza di tossina botulinica. Secondo Antonia Ricci, direttrice generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, “ è importante ricordare che queste zuppe, che vengono vendute pronte nei banchi frigo dei supermercati, devono essere conservate in frigorifero e consumate dopo accurata cottura, in modo da evitare qualsiasi rischio.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos

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Rosario
Rosario
7 Novembre 2024 08:03

Facciamole bollire almeno per 15 minuti!!

nadia
nadia
7 Novembre 2024 09:05

SAREBBE IMPORTATE CONOSCERE ANCHE IL PRODUTTORE DELLA ZUPPA CHE NON è CITATO

Valeria Nardi
Reply to  nadia
7 Novembre 2024 09:59

Gentilissima, non siamo a conoscenza del produttore, anche perché non è detto che fosse un problema a monte. Forse il prodotto è stato consumato dopo la data di scadenza e senza effettuare una corretta bollitura per alcuni minuti.

Patrick
Patrick
Reply to  Valeria Nardi
7 Novembre 2024 18:27

Dalle interviste recenti alla figlia (purtroppo in questi casi programmi come La Vita in Diretta approfondiscono praticamente ogni giorno finché non si sgonfia la notizia…), la confezione era perfettamente sigillata, almeno allo sguardo umano, non è detto che non ci fosse una micro bolla nella sigillatura, e comunque non c’erano stranezze come odore o consistenza-aspetto (comunque difficile vedere su una zuppa di verdure qualcosa di preoccupante, se non è muffa o crosticine strane…).
Quindi parrebbe fosse tutto a posto ad un primo sguardo.
Non escludo che magari la valutazione di una persona non differisca da quella di un’altra (quindi forse qualche segno di un problema poteva esserci ma, chi lo sa…).
Il punto su cui premeva la signora è, che su queste confezioni c’è scritto di scaldare, invece dovrebbe essere scritto consumare dopo cottura (io specificherei dopo bollitura), con ragione.
Non consumo tali prodotti, a parte l’unica cosa che è la zuppa di fagioli in barattolo, che va comunque sempre aggiustata e noi frulliamo, oltre che bollita a dovere (ma forse comincio a preparare anche questa in casa…).
Ciò che mi fa arrabbiare, è il fatto di non dire la marca o se era prodotta dal banco del supermercato (da quanto ho capito, sembra di grande produzione, ma non era molto chiaro all’inizio sinceramente), il che fa pensare che viene prima l’interesse del produttore invece della sicurezza e informazione del cliente!

perla
perla
Reply to  Valeria Nardi
10 Novembre 2024 09:50

Non ə un motivo valido non aver effettuato una corretta bollitura. Fatto sta che nella zuppa il botulino era presente e non ci diceva essere.

Fabio
Fabio
Reply to  Valeria Nardi
17 Novembre 2024 08:40

è possibile che il Clostridium botulinum produca tossine in un secondo momento, se:

Le spore erano presenti e non completamente inattivate durante la produzione.
Il prodotto è stato conservato in condizioni favorevoli alla crescita (es. temperatura >10°C, assenza di ossigeno).
È trascorso un tempo sufficiente per la produzione di tossine (che può variare da ore a giorni, a seconda delle condizioni). Ora la colpa è imputabile alla povera consumatrice che ha pagato con la vita o alla ditta produttrice di cui non si saprà mai il nome?

Roberto La Pira
Reply to  nadia
7 Novembre 2024 10:51

Il nome non è stato diffuso.

Giuseppe
Giuseppe
7 Novembre 2024 09:19

Buongiorno, accurata cottura della zuppa, come applicarla praticamente per neutralizzare il botulino ?

Valeria Nardi
Reply to  Giuseppe
7 Novembre 2024 09:57

Sulle confezioni c’è sempre l’indicazione di far bollire per alcuni minuti mescolando.

Giovanna Bonacini
Giovanna Bonacini
7 Novembre 2024 09:52

Grazie. Anche noi ne facciamo uso e le riscaldiamo in micronde. Da evitare? Bisogna farle bollire? Grazie della risposta

Valeria Nardi
Reply to  Giovanna Bonacini
7 Novembre 2024 10:01

Sulle confezioni c’è sempre l’indicazione di far bollire per alcuni minuti mescolando in pentola o scaldare alla massima potenza nel microonde. Visto che in questo secondo caso il riscaldamento potrebbe essere non omogeneo si consiglia di mescolare il prodotto a metà cottura e poi procedere con l’ulteriore riscaldamento.

Giacomo
Giacomo
Reply to  Valeria Nardi
7 Novembre 2024 12:25

Non è proprio esatto, deve essere validato anche un uso improprio che il consumatore può effettuare dato che la tipologia di prodotto lo favorisce

Valeria Nardi
Reply to  Giacomo
7 Novembre 2024 12:43

Ha ragione, visti i casi di botulismo (veri o presunti), occorrerebbe che le confezioni riportassero chiare e univoche indicazioni di cottura /riscaldamento e la scritta “consumare previa cottura”.

Manuela
Manuela
Reply to  Giacomo
8 Novembre 2024 03:14

questo discorso vale se il prodotto è integro in termini di patogeni, se non sono stati rispettati -la catena del freddo- lo scongelamento e l’ eventuale ricongelamento, il botulino può essersi sviluppato e da li con la cottura al microonde non esser stato eliminato. il consumatore spesso è poco accorto ai comportamenti adeguati che deve adottare dal momento dell’ acquisto fino al consumo.

Viviana
Viviana
7 Novembre 2024 10:11

Purtroppo è impossibile per noi consumatori conoscere se la catena del freddo sia stata in qualche modo interrotta, se il prodotto sia stato posto fuori frigo da qualcuno e poi rimesso a posto dopo ore, per esempio, o se la problematica sia a monte. Bisogna avere accortezze nel conservare i prodotti e cuocere come da etichetta…Poi la sfortuna non si prevede purtroppo…

perla
perla
Reply to  Viviana
10 Novembre 2024 09:58

La catena del freddo se interrotta può deteriorare il prodotto con muffe o acidità, ma se si trova il botulino ciò significa che quel prodotto era contaminato a monte.

Davide
Davide
7 Novembre 2024 11:39

Ma se si tratta di prodotti pronti all’uso, di quale cottura stiamo parlando??
Oltretutto non vi è alcuna indicazione che sconsiglia di consumarle senza scaldarle.

Katia
Katia
7 Novembre 2024 12:14

Buongiorno, arrivati a sto punto non comprerò più niente di pronto..
Lo faccio raramente, anche se prendo la number one DIMMIDISÌ.
Cari signori, prepariamocele noi le zuppe.

MARIA GRAZIA DALLA CA'
MARIA GRAZIA DALLA CA'
7 Novembre 2024 12:27

Se invece di scrivere soltanto “accurata cottura” avessero specificato per quanti minuti occorre cuocere l’informazione avrebbe avuto molto più senso e incisivotà… Mi chiedo perchè gli esperti sono spesso talmente generici che risultano di minima utilità. Non mi riferisco soltanto a questo caso in particolare ma in generale. Non è possibile chiedere all’esperta quanti sono i minuti (a livello generale, ovviamente!)?Grazie

Mario
Mario
7 Novembre 2024 16:27

La cosa strana è che ad essere vittima del botulino sia stata solo la signora e la figlia….possibile che nel supermercato ci fosse solo una confezione del minestrone incriminato? Dalla lettura pare ci fossero varie confezioni….e verosimile che nessuno li abbia comprate e consumate?Speriamo che le autorità preposte riescano a risolvere il mistero.

Patrick
Patrick
Reply to  Mario
7 Novembre 2024 18:29

Probabilmente era solo quella confezione ad avere una micro infiltrazione d’aria dalla sigillatura, si chiama sf…, sfortuna.

Giovanni
Giovanni
7 Novembre 2024 19:28

Se non ricordo male la ditta produttrice deve conservare un certo numero di confezioni del lotto di produzione allo scopo appunto di poter controllare, a posteriori, se il prodotto presenta qualche anomalia. Nel testo si parla del problema che in casa della vittima non erano presenti altre confezioni integre allo scopo di poter analizzare il contenuto. Mi sbaglio?
Grazie

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