Cinque chili di zucchero l’anno è la quantità che un italiano assume bevendo bibite zuccherate. Sì, avete capito bene le statistiche, riportate da Beverfood elaborando dati di Assobibe, indicano un consumo medio di 54 litri pro capite e nel 2022 si è raggiunto il record (fonte Beverfood). Nella lista troviamo oltre le bibite alla cola che rappresentano il 60% delle bevande gassate anche, aranciate, bevande a base di the, bibite energetiche per sportivi, tisane e quant’altro.
Certo i consumi sono bassi rispetto agli altri Paesi europei ma solo perché da noi si beve una quantità esagerata di acqua minerale e per questo siamo il Paese che ne consuma di più nel mondo con oltre 220 litri a testa l’anno. Pochi si rendono conto di questi numeri, ma basta ricordare che una lattina di bibita contiene circa sette zollette di zucchero. Di fronte a questi dati sorge spontanea una riflessione.
Se molte persone come me non ne consumano, vuol dire che ci sono intere famiglie, giovani e adulti abituati a pasteggiare con bibite zuccherate e in questi casi si superano tranquillamente i 100 litri l’anno o se preferite 10 chili di zucchero. La questione è seria perché stiamo parlando di una sostanza a cui viene attribuita una grossa responsabilità della malnutrizione degli italiani che hanno un problema di eccesso di calorie, visto che il 35% dei bambini è obeso o in sovrappeso, così come il 40% degli adulti.
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anch’io non bevo bevande zuccherate, ma se un problema nel merito c’è, è l’inattivismo dei nostri governanti, non importa quali, che non hanno mai speso una parola al proposito.
Scusate l’ignoranza, ci sono tisane in bottiglia già pronte all’uso?
Io consumo la sera, solo la classica tisana da infusione, con zenzero fresco, e un mezzo cucchiaio da thè di miele “regionale”… ().
Sinceramente, non mi sognerei di prenderla già pronta e fredda (non è nella mia cultura, dove il thè/tisana è in infusione calda, in famiglia estera anche a colazione a volte).