Il Regno Unito ha scelto la linea dura contro il cibo spazzatura e gli spot in televisione diretti ai bambini. Il segretario alla salute, Jeremy Hunt, sta pianificando nuove leggi, per contrastare il dilagante problema dell’obesità e del sovrappeso infantile. Secondo quanto riferisce il Telegraph, la strategia da portare avanti su vari fronti prevede: il divieto delle offerte 2×1 di cibo spazzatura e anche la vendita di dolci, caramelle e cioccolatini nella zona delle casse, per limitare gli acquisti di impulso. Secondo il governo infatti i supermercati influenzano le scelte dei consumatori quando decidono come posizionare alcune categorie di alimenti all’interno dei punti vendita o se propongono prodotti a prezzi stracciati.
Si tratta di un piano importante, ma che potrebbe arrivare in ritardo rispetto all’analoga iniziativa decisa da numerose catene di supermercati che da tempo hanno rivoluzionato le avancasse offrendo cibi con un profilo nutrizionale più bilanciato. In Italia la catena di supermercati U2 è stata la prima a modificare l’assortimento delle avancasse, per tutti i punti vendita dal 2016, mentre dal 2018 anche Coop ha preso una decisione simile che riguarda però solo alcune casse dei punti vendita.
Nel Regno Unito le altre restrizioni riguarderanno la televisione che non dovrà proporre pubblicità di junk food prima delle 21:00, un divieto analogo a quello applicato alle scene di sesso e di violenza. Il nuovo piano del governo potrebbe bandire i personaggi dei cartoni, i super eroi e altre celebrità dagli spot e dalla pubblicità di cibi spazzatura.
Anche le bevande energetiche passeranno sotto la scure dei ministri che dovranno decidere se renderne illegale la vendita ai minori di 16 anni.
Infine potrebbe essere introdotta una “sugar tax” su alcune categorie di alimenti come biscotti, torte, budini, cereali… analoga a quella applicata sulle bevande entrata definitivamente in vigore da poche settimane. In un primo momento il governo britannico aveva chiesto alle aziende una riduzione volontaria del 20% dello zucchero presente in alcuni cibi, da raggiungere gradualmente entro il 2020. L’industria alimentare però è lontana dall’obbiettivo, e il governo probabilmente passerà a misure più forti per contrastare quella che è una vera e propria emergenza sanitaria, visti anche i dati allarmanti del Public Health England, agenzia del Dipartimento della salute del Regno Unito. Stando alle ultime statistiche all’inizio della scuola primaria il 22,5% dei bambini inglesi è obeso o in sovrappeso, alla fine la percentuale sale al 34,5%.
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Dobbiamo essere pro-attivi ed agire prima di raggiungere percentuali critiche di obesità/sovrappeso infantile.
Mi auguro che l’attuale ministro della sanità-salute si adoperi in tal senso.