
Energy drink sotto accusa: non solo per il troppo zucchero e l’elevata quantità di caffeina, ma anche per la presenza eccessiva di bisfenolo A (BPA). Stiamo parlando di una sostanza chimica classificata come tossica e vietata in Europa dal gennaio 2025, spalmata all’interno delle lattine. Tuttavia i prodotti che lo contengono potranno essere immessi sul mercato fino a luglio 2026 e venduti fino a esaurimento scorte.
22 lattine analizzate, 20 contaminate da bisfenolo A
Öko-Test ha analizzato in laboratorio 22 bevande energetiche rilevando la presenza di bisfenolo A utilizzato nei rivestimenti interni delle lattine nel 90% delle bibite. Secondo i risultati delle analisi, per 14 dei 22 energy drink, un adolescente di 60 kg che consuma una lattina da 250 ml al giorno supererebbe il 100% della dose giornaliera tollerabile. Per altri 6 prodotti si arriva a oltre il 50%. Red Bull e Hell Energy Drink sono tra i pochi a salvarsi, risultando privi di BPA. Al contrario, Monster figura tra i peggiori.

Il BPA è una sostanza classificata come tossica per la riproduzione e associata a un aumento del rischio di cancro al seno, sovrappeso e disturbi comportamentali nei bambini. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha recentemente ridotto di 20mila volte la dose giornaliera tollerabile: bastano 0,2 nanogrammi per chilo di peso corporeo per poter avere effetti sul sistema immunitario.
Il bisfenolo A (BPA) non viene aggiunto alle bevande ma è usato per formare una pellicola protettiva in modo da proteggere la bevanda dal contatto diretto con il metallo (alluminio o acciaio). Inoltre aiuta a prolungare la durata impedendo reazioni chimiche tra bevanda e contenitore.

Le alternative
I produttori che hanno eliminato il bisfenolo A usano materiali alternativi come le resine epossidiche prive di BPA (simili a quelle tradizionali, ma formulate senza bisfenolo A o molecole come il bisfenolo S o F). Tuttavia, anche questi sostituti sono sotto osservazione perché potrebbero avere rischi simili. Ci sono poi rivestimenti alternativi a base di poliesteri o di materiale acrilico: usati soprattutto per le lattine di birra e alcune bibite.
Oltre al rischio legato al bisfenolo, il test ha evidenziato problemi legati all’eccessivo contenuto di zucchero e caffeina. Più della metà dei prodotti supera i 10 grammi di zucchero ogni 100 ml. Vuol dire che una lattina da 250 ml contiene ne contiene 25, pari a cinque cucchiaini, ovvero il limite giornaliero fissato dall’Oms. Alcuni produttori usano dolcificanti in alternativa allo zucchero, ma anche questi non sono privi di rischi: possono alterare il gusto e l’OMS ha recentemente segnalato altre criticità.
Zucchero, caffeina e bisfenolo A: cosa nasconde la lattina
Quanto alla caffeina, una lattina da 250 ml contiene circa 80 mg, equivalente a una tazzina di caffè. Molti produttori arricchiscono gli energy drink con vitamine del gruppo B, sostenendo che riducono la stanchezza e migliorano il metabolismo energetico. Pur essendo autorizzati a farlo dal regolamento europeo sui claim salutistici Öko-Test critica questa aggiunta, ricordando che il fabbisogno di vitamine dovrebbe essere soddisfatto attraverso un’alimentazione sana e varia, non con bibite ad alto contenuto di zuccheri.
© Riproduzione riservata – Foto: Depositphotos, Il Fatto Alimentare
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Questo poter vendere i prodotti sino ad esaurimento scorte mi ricorda il BMHCA vietato nei prodotti cosmetici dal 1° marzo 2022 eppure dopo 3 anni continuano, puntuali ogni venerdì, i richiami del Rapex di prodotti cosmetici di molte marche che lo contengono.
https://paoblog.net/2024/07/05/cons-39/
ho pubblicato petizione su change……
Divieto ai minorenni
https://chng.it/f9LjtTmVwf
Manca un’informazione fondamentale, le analisi sono state fatte sulle lattine vendute in quale nazione?
I test sono stati effettuati da Öko-Test che è una rivista tedesca, quindi sui prodotti in vendita in Germania, ma sia la produzione delle lattine sia la vendita può interessare tutti i paesi europei