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Da quando l’esercito israeliano ha invaso la Striscia di Gaza, compiendo quotidiani massacri di civili, diversi lettori e lettrici ci hanno scritto segnalando la presenza di frutta, soprattutto datteri, importati da Israele, spesso prodotto in territori palestinesi occupati. Questa volta una lettrice per segnalare i datteri medjoul Fior Fiore. Di seguito la lettera giunta in redazione con la risposta di Coop.

La lettera sui datteri Fior Fiore

Vi scrivo perché andando a cercare i datteri alla Coop mi sono imbattuta in quelli Fior Fiore, ma leggendo l’etichetta sono rimasta perplessa… “Terra Equa. I datteri Medjoul Fior Fiore provengono da Gerico, in Palestina […] Acquistando questa confezione si contribuisce a realizzare progetti benefici in Israele e in Palestina per i bambini e le bambine della città di Betlemme, al fine di aiutarli nel loro cammino scolastico, di formazione e sanitario”. Progetti benefici in Israele? Come, in Israele? Non capisco… non li ho comprati, qualcuno mi può spiegare?
Tiziana

Datteri Fior Fiore Coop

Risponde Coop Italia

Il progetto di cui sono emanazione i Datteri Medjoul della linea Fior Fiore è nato 12 anni fa in Coop ed è ancora attivo. I datteri sono coltivati a Gerico in Cisgiordania da una cooperativa palestinese, da lì sono trasportati da un’azienda israeliana e imbarcati al porto di Ashdad in territorio israeliano. È un progetto che ha il sostegno del Ministero dell’Agricoltura Palestinese ed è nato inizialmente dalla Fondazione Giovanni Paolo II, la Custodia di Terra Santa e Unicoop Firenze come cooperativa apripista.

Per ogni scatola acquistata, una parte dei proventi vengono destinati a progetti umanitari tra cui quello della scuola francescana a Betlemme di padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa. Una scuola che accoglie ragazzi di ogni provenienza senza distinzione cristiani, musulmani ed ebrei. Le vendite degli ultimi anni hanno consentito di contare su circa 30.000 euro all’anno a favore di questo e altri simili progetti di integrazione.

Ma Alleanza non ci sta e boicotta Israele

La posizione di Coop Italia è chiara ma non è certo giustificata. I datteri sono coltivati in territori occupati in modo illegale da Israele che da due anni porta avanti il genocidio di un popolo. Israele ha deciso di inglobare nel suo territorio in modo del tutto illegale le terre dei palestinesi proprio quelle dove sono coltivati i datteri. Di fronte a questa situazione, che vede il furto quotidiano delle terre dove vivono milioni di persone e assistendo al genocidio in corso, non ci sono giustificazione a sostegno della scelta di Coop Italia di vendere prodotti israeliani sugli scaffali dei supermercati italiani. Se Coop Italia vuole aiutare questa realtà palestinese può usare altri modi. I bambini della Cisgiordania hanno bisogno di vivere sereni a casa loro senza il terrore di essere derubati e uccisi.

La scelta di Coop Italia di vendere comunque prodotti alimentari importati da Israele non è condivisa da Coop Alleanza (350 punti vendita e 16 mila lavoratori), che ha deciso di non proporre i prodotti israeliani. Un gesto importante per prendere le distanze dal genocidio in atto e dal furto delle terre portato avanti da decenni dai coloni appoggiati dal governo.

Secondo quanto riportato in una nota di Coop Italia giunta in redazione il 25 settembre 25  e che riportiamo integramente i datteri Fior Fiore Coop sono presenti sugli scaffali di Coop Alleanza.

Riceviamo e pubblichiamo questa rettifica di Coop Italia

Dispiace constatare che un chiarimento richiesto da una lettrice diventi oggetto di una serie di affermazioni in controrisposta che contengono numerosi elementi di imprecisione, tanto da strumentalizzareun progetto nato come progetto umanitario e di raccordo fra popoli. In questa sede ci limitiamo a dire che il prodotto in questione si trova in tutta la rete Coop, compreso i punti vendita di Coop Alleanza, e che confermiamo le finalità precedentemente indicate. Stesse finalità umanitarie e solidaristiche sostengono la campagna “Coop for Gaza”, prorogata fino al prossimo 31 ottobre, per sostenere e potenziare il lavoro svolto da Medici Senza Frontiere in soccorso della popolazione di Gaza”.

© Riproduzione riservata Foto:DepositphotosGiallone 03.07.2025 dona ora

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Azul98
27 Settembre 2025 14:04

In atto c’è anche un’altra atrocità l’Ecocidio,una contaminazione dovuta a perdita degli olivi secolari radendoli al suolo e con pesticidi buttati da aerei che davano vita al 14% della popolazione,frutteti,coltivazioni,a Gaza l’acqua poteva soddisfare la vita delle persone,non era molta adesso è stata contaminata con acque reflue,e fognarie inoltre con acqua salata del mare, ne è rimasto nemmeno l’1,4% che non si sa se è potabile,sono stati usate mine anti-uomo dissimenando cadaveri,è stato usato il fosforo, che è entrato nella falda acquifera con manganese,amianto,pezzi di qualunque bomba propellente usato per un sterminio,adesso a Gaza non c’è più nulla, dove prima c’erano territori coltivati,e si continua a desertificare per annientare il popolo Palestinese, che una ricostruzione e risanamento del territorio, durerebbe decenni, l’ecocidio è in atto, togliere vita alla terra dove la prima la vivevano persone, animali, ora non esistono più le possibilità è condannato da leggi internazionali violate come nulla fosse,togliere la terra a chi terra non ne ha più,questo è il crimine più efferato che esista.

Antonella
Antonella
Reply to  Azul98
2 Ottobre 2025 19:41

posso pubblicare il suo commento? Anonimo o con il suo nome? E’ una testimonianza necessaria perchè questa cosa orribile non è abbastanza conosciuta e da il senso dell’orrore che supera perfino il nazismo. pur di eliminarli distruggono tutto….ho solo parole che pesano come un macigno e che annienterebbero tutto.

Roberto
Roberto
27 Settembre 2025 15:11

Sono grato al vostro giornale per le notizie che fornisce e condivido pienamente anche da socio coop, la vostra posizione su Coop e Israele.

Claudio A. Mittica
Claudio A. Mittica
27 Settembre 2025 20:54

Questa storia mi ricorda il putiferio sollevato da Paul Simon che utilizzò musicisti di colore del Sudafrica durante l’embargo di Sun City (che riguardava musicisti che non avrebbero dovuto suonare per un pubblico esclusivamente bianco nella Las Vegas sudafricana). Se il progetto é inclusivo non vedo quali siano i problemi: una cosa é raccogliere fondi per queste iniziative e un’altra fermare armi che vanno in Israele o bloccare merce venduta e prodotta da loro. A mio parere sono sofismi che possiamo permetterci comodamente seduti sul divano, mentre mi pare di capire che là un sacerdote sta lavorando per la pace. E non dimentichiamo gli Israeliani che dissentono dalla politica omicida del loro governo.

marina
marina
29 Settembre 2025 08:29

sono d’accordo con Coop Italia, non comprare i datteri non serve per avere pace!!

Nadia
Nadia
29 Settembre 2025 10:39

Tenete conto che ogni prodotto palestinese penso debba contare su un contatto israeliano per l’esportazione. Israele non solo da ora controlla tutto e decide su tutto quello che viene prodotto nei territori occupati. I palestinesi non hanno un porto, un aereoporto…

Natale
Natale
5 Ottobre 2025 11:38

Il punto è capire se e quanta marginalità viene lasciata ai sionisti. Mi dispiace per gli Israeliani in senso lato . Tuttavia qui si vuol dare un segnale ai sionisti e non all’intera nazione che ha all’interno una percentuale se pur minoritaria di ebrei con coscienza critica in grado di discriminare il male quando riveste una manifestazione umana presentata come “difensiva” mentre è segregazionista e portatrice di ben maggiori massacri e persecuzione . Vogliate precisare quanto del guadagno rimane ai persecutori che si sono assunti il ruolo di “distributori “. La nebbia che si diffonde quando non si forniscono informazioni dettagliate e fonti di emissione delle stesse, potrebbe far nascere inutili pregiudizi .Va diradata senza esprimere dispiacere

Roberto La Pira
Reply to  Natale
5 Ottobre 2025 13:08

Il commercio con i prodotti importati da Israele provenienti da territori occupati va interrotto lo dicono le regole del diritto internazionale.Coop ha tolto dall’assortimento i datteri Fior Fiore dopo le nostre richieste

Grazia
Grazia
6 Ottobre 2025 12:21

Quanta ipocrisia. Ci sono industrie italiane che commerciano bellamente con la Russia nonostante le sanzioni, si sa chi sono e nessuno fa una piega. Si continua a confondere la popolazione di Israele con il governo criminale del paese.

Roberto La Pira
Reply to  Grazia
6 Ottobre 2025 12:36

Il governo di Israele ha purtroppo il sostegno della stragrande maggioranza dei cittadini.

LIDIA Catalfamo
LIDIA Catalfamo
28 Ottobre 2025 19:01

I datteri medjoul sono prodotti nei territori palestinesi occupati

Roberto La Pira
Reply to  LIDIA Catalfamo
29 Ottobre 2025 09:21

Esatto buona parte dei datteri MedJoul in commercio osano prodotti nei territori palestinesi occupati e in genere non riportano l’origine sull’etichetta .