Il Ministero della Salute ha pubblicato i richiami precauzionali ad opera del produttore di alcuni lotti di melanzane alla parmigiana con i marchi Paolo Ballestin, Campesan, Mulina, Gambuti, Blumen e Bortolato, e di pasticcio pesto e pomodorini a marchio Campesan e Blumen. Il motivo indicato sugli avvisi di richiamo è la presenza di mozzarella non conforme nelle referenze coinvolte. I prodotti interessati sono venduti in vaschette da 250 grammi e 500 grammi, con le date di scadenza 13/09/2025, 14/09/2025 e 15/09/2025.
L’azienda Laboratorio Alimentare Paolo Ballestin Srl ha prodotto tutte le melanzane alla parmigiana e i pasticci pesto e pomodorini richiamati. Lo stabilimento di produzione si trova in via Strade Nuove 13B, a Cavaso del Tomba, in provincia di Treviso.

È possibile che questi provvedimenti siano collegati al richiamo di qualche giorno fa di un lotto di mozzarella per pizza: si tratta infatti di referenze destinati in particolare a pizzerie, gastronomie e laboratori alimentari, e prodotte da un’altra azienda della provincia di Treviso. Il richiamo delle mozzarelle era scattato per la presenza di inquinanti su una parte del latte utilizzato per la produzione (leggi qui l‘articolo sul richiamo della mozzarella per pizza).
A scopo precauzionale, l’azienda raccomanda di non consumare le melanzane alla parmigiana e i pasticci pesto e pomodorini con le date di scadenza sopra indicate. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso dei prodotti richiamati possono restituirli punto vendita d’acquisto.
Dal primo gennaio 2025 Il Fatto Alimentare ha segnalato 177 richiami, per un totale di 430 prodotti di aziende e marchi differenti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Ministero della Salute
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.