Sportivo beve bevanda isotonica (sport drink) rossa seduto su scalinata

Integratori e sport, si tratta di un rapporto non sempre semplice e con dei retroscena preoccupanti. Tra chi pratica sport sia a livello amatoriale che a livello agonistico è diffusa la credenza secondo la quale una corretta alimentazione non sarebbe sufficiente a garantire le performance. Per essere tutti aspiranti olimpionici, sarebbe quindi necessario integrare l’alimentazione con supplementi di vario tipo e forma, finalizzati alla perdita di massa grassa e all’aumento di massa muscolare. Ma non ci sono prove di questo e, al contrario, ve ne sono diverse sui rischi associati al consumo di certi prodotti. Senza contare il fatto che, per chi fa gare con controlli antidoping, il rischio è quello dell’eliminazione per positività ai test.

Per questo l’agenzia per la sicurezza alimentare francese, l’ANSES, dopo un primo richiamo, pubblicato nel 2016, invita nuovamente tutti alla cautela, e fornisce alcuni consigli pratici.

I dati e le sostanze

La nuova iniziativa nasce dal fatto che la situazione è in peggioramento. Tra il 2009 e il 2016, infatti, c’erano state 49 segnalazioni all’agenzia relative a possibili rischi. Anche per questo era stato reso noto il primo rapporto. Da allora, tuttavia, il sistema di vigilanza Nutrivigilance ha raccolto ulteriori 154 casi, 18 dei quali molto gravi. In generale, gli sportivi hanno sofferto di attacchi di tachicardia, palpitazioni e, in un caso, di arresto cardiaco, ma anche di sintomi più generici quali febbre, malessere, affaticamento eccessivo, vertigini, conseguenze digestive e neurologiche tra le quali eventi vascolari.

Non c’è insomma da scherzare, soprattutto perché alcuni prodotti contengono sostanze pericolose e non di rado vietate. Tra queste vi sono gli anabolizzanti, dal momento che uno dei primi ambiti nei quali sono stati formulati dei supplementi specifici è stato quello dei body builders. E poi ci sono farmaci vietati quali il clenbuterolo, l’efedrina e tutta una serie di molecole – talvolta dichiarate ma quasi sempre non dichiarate – presenti nelle liste internazionali dell’Agenzia Mondiale Antidoping e vietate perché dopanti. Bisognerebbe quindi evitare assolutamente di assumerle.

chinesiologo, sportivo che solleva un peso integratori per sportivi
Alcuni integratori contengono sostanze pericolose e non di rado vietate

Che cosa fare

  • Prima di assumere qualunque integratori, consultare sempre il dietista, il medico dello sport o comunque un professionista sanitario con competenze specifiche.
  • È indispensabile leggere attentamente le etichette, e assumere solo sostanze che rispettano lo specifico regolamento europeo EN17444:2021, e sono quindi legali.
  • In generale, bisognerebbe sempre evitare di assumere più integratori contemporaneamente, perché possono avere un effetto sinergico imprevedibile, oppure interferire con altri farmaci assunti, specialmente quando vi sono farmaci o altri principi attivi non dichiarati.
  • È importantissimo evitare sempre di comprare questi prodotti su internet.

Integratori ed effetti negativi

L’ANSES sollecita infine tutti a segnalare immediatamente qualunque effetto inatteso al sistema di vigilanza, in modo che eventuali prodotti pericolosi siano ritirati dal mercato prima possibile. Inoltre, la lista delle sostanze dopanti è in continuo aumento, e molti principi attivi non sono presenti nei database dell’AMA o, quantomeno, vi rientrano solo dopo un po’ di tempo che circolano illegalmente. Individuarle è non è semplice (a volte non esistono neppure test convalidati). Per questo, segnalare qualunque fatto anomalo – conclude l’ANSES – è utile a tutti, e non solo a chi potrebbe essersi esposto a un rischio specifico.

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Gianni D.
Gianni D.
6 Agosto 2024 03:43

L’ossessione per l’integrazione ha raggiunto livello inauditi.
Ho moltissimi amici che senza un integratore salino, multivitaminico e non so che, non giocano nemmeno l’oretta la sera a padel, altrimenti crampi e scarse prestazioni.

Peggio ancora nel mondo che frequento del ciclismo amatoriale (ma agositico).
Senza gel superspecifici non si va da nessuna parte.
3€ per 20 grammi di zucchero, ma guai a farglielo notare.

Bartolomeo Scalzi
Bartolomeo Scalzi
31 Agosto 2024 21:11

1. Sono un seguace fedele del giornalista Agnese Codignola ma, quando si parla di integratori è molto facile cadere in errori e pregiudizi anche da parte sua.
Vengono citati farmaci presenti in sedicenti integratori quindi vi è dolo.
Questo vuol dire fare di tutta un’erba un fascio. Un pregiudizio, appunto.
2. “È importantissimo non acquistare i farmaci su Internet“ credo sia un’informazione fallace: fatto salvo che esistano pirati su Internet esistono anche aziende serissime che vendono quasi esclusivamente su Internet posso fare il nome di aziende serissime che vendono integratori con i fiocchi anche a un prezzo veramente decente avendo scelto come marketing esclusivamente quello di vendere direttamente su Internet.
3. La favola che mi ritrovo per caso un integratore con un farmaco ormai, da circa vent’anni non regge più, famoso fu il caso di un integratore che limitava i dolori e che conteneva sostanze farmaceutiche, da quel momento in poi, i comparti seri degli integratori italiani si guardano bene di fare simili mancanze di analisi e di controlli delle materie prime che arrivano dall’estero. Io credo invece, che la gran parte di chi cerca integratori con i farmaci lo faccia volutamente proprio per ottenere degli effetti spendendo di meno oppure aggirando i controlli quindi non capita per caso, nella maggior parte dei casi soprattutto nel mondo sportivo. Anche quello dilettantistico.

Roberto La Pira
Reply to  Bartolomeo Scalzi
1 Settembre 2024 20:09

Risponde Agnese Codignola, buongiorno, premesso che la ringrazio per l’attenzione e la stima, e che preferisco che la mia qualifica sia declinata come prevede l’italiano (a differenza di Giorgia Meloni), e che quindi sono una giornalista, e non un giornalista, riconosco che posso aver utilizzato un tono troppo drastico, ma il consiglio di non acquistare su internet era degli autori, non mio. Come sempre, da giornalista, riporto, e non commento (non in questa sede). E in internet c’è di tutto, quindi se è indubbio che fior di aziende vendono anche on line, è altrettanto vero che la rete è il regno del possibile, vi si trova di tutto, e quello della salute è uno dei settori più redditizi: è difficile, per il semplice cittadino, e non solo, distinguere e capire. Credo che il consiglio derivi da questo: nel dubbio, meglio evitare.
Per quanto riguarda la purezza, in generale ha ragione, ma le contaminazioni delle materie prime, molte delle quali provengono da paesi come l’India e la Cina, che hanno regole diverse dalle nostre, è un fatto, e i casi sono in aumento, non in diminuzione. Ma, di nuovo, non si può generalizzare: esistono aziende serissime, che fanno tutti i controlli del caso, e altre un po’ meno serie. In generale, quello degli integratori è un business talmente grande e con regole non abbastanza chiare e stringenti che gli esperti, in tutto il mondo, lanciano continuamente allarmi e inviti a non assumere sostanze inutili, quando non dannose, lasciandosi convincere dal marketing. Un’alimentazione sana garantisce tutto ciò di cui si ha bisogno, a meno che non ci siano carenze patologiche specifiche.

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