Ettore Prandini, prima di rilasciare la prossima intervista in cui affronta il tema dell’etichetta a semaforo Nutri-Score come quella pubblicata da il quotidiano Il Giornale, dovrebbe ripassare la materia o fare una visita dall’oculista perché potrebbe avere qualche problema. Nell’intervista, il presidente di Coldiretti si scaglia contro il grano canadese, il pomodoro cinese, Confagricoltura e il Nutri Score, adottato da sette Paesi europei. Tutti i discorsi hanno un filo conduttore: la difesa del cibo italiano. Abbiamo già commentato le scorribande in motoscafo di Coldiretti nel porto di Salerno all’arrembaggio del fantomatico pomodoro cinese, che secondo Prandini diventa italiano per qualche strano maneggio degli industriali delle conserve campani. Anche per il grano canadese, che farebbe concorrenza a quello italiano, va solo detto che senza quelle navi il nostro Paese non esporterebbe un solo spaghetto all’estero.
Coldiretti contro il Nutri-Score
Il terzo cavallo di battaglia dell’intervista è la crociata contro il Nutri-Score. Questa etichetta si caratterizza per l’uso di una scala di cinque colori (dal verde scuro al rosso) e cinque lettere (dalla A alla E), attribuiti a ogni prodotto in base alle sue caratteristiche nutrizionali. La E rossa è il giudizio più penalizzante. Tutto è molto semplice, ma non per Prandini che confonde i colori in modo grossolano. Se il presidente non ha problemi di vista, forse ha una scarsa conoscenza della materia, oppure cerca di denigrare con delle falsità il miglior strumento europeo di etichettatura nutrizionale.
Prandini, nell’intervista, sostiene che l’etichetta a semaforo attribuisce al Grana Padano e al Parmigiano Reggiano il colore rosso (non è vero: è arancione). Anche la marmellata biologica di mirtilli sarebbe rossa (non è vero: le confetture di mirtilli bio vanno dalla C gialla alla D arancione). Sostiene che una bibita gassata senza zucchero ha l’etichetta verde (non è vero: è gialla). Dice che le patatine surgelate sono verdi (è vero, ma solo perché devono essere ancora fritte in padella).
Insomma, pur di sostenere la critica al Nutri-Score inventa i colori proprio come ha fatto il ministro Lollobrigida (ne abbiamo parlato qui) , che poco più di un anno fa ha addirittura diffuso un manifesto con queste scempiaggini, facendo una figura ridicola agli occhi dei Paesi che usano l’etichetta e del mondo scientifico. Che dire, l’unica cosa intelligente è suggerire a Prandini di fare un ripasso veloce prima della prossima intervista (bastano due minuti per controllare i colori del Nutri-Score), ma forse a questo punto non saprebbe cosa dire.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
il periodo che stiamo vivendo è purtroppo guidato da obnubilati oscurantisti.
Dai su, ridicoli per ridicoli, non è che anche voi ci facciate una bella figura. Dire che il Nutri Score si basa su aspetti scientifici è una boutade… Gli articoli scientifici sul Nutri Score li scrivono quelli che lo usano, nessuno o pochi di terze parti (mancano molti “bias” come dicono i più tecnici).
Vedo che anche lei è poco informato come Prandini. I lavori scientifici sul Nutri Score sono oltre cento e ci sono pareri di diverse istituzioni scientifiche dell’UE e internazionali. Certo bisognerebbe avere la pazienza di leggerli e non limitarsi a riportare quello che è scritto su certi titolo di giornali.
Penso che il nutri-score sia un passo in avanti nell’informazione alimentare e serva ad educare per un alimentazione sana .
….ho letto l’articolo, dove si parla del colore attribuito alle patate surgelate. di solito le stesse vanno fritte, non ho visto nessuno mangiarle crude, quindi Prandini ha ragione. Voi non mi convincere ….❗
Certo nessuno mangia le patate crude, ma per il Nutri Score è impossibile calcolare l’apporto calorico di un prodotto che verrà cucinato al forno, in padella, con la friggitrice ad aria… con un tipo di olio o un altro. Il Nutri Score è basato sulla dichiarazione nutrizionale che è riportata in etichetta e non sulle ipotesi di consumo.
Egregio Direttore, ricordi invece ai suoi lettori scettici quanti lavori scientifici sono stati fatti sul Nutri Inform…
Sul Nutrinform sono stati fatti un totale di 4 studi (!) di cui almeno 2 finanziati da Federalimentare. E si tratta sempre di indagini di mercato e non studi epidemiologici, di salute pubblica o studi di validazione del modello.
Quindi voi vi basate sulle dichiarazioni del produttore.
Noi e chiunque altro. Anche per il NutrInform ci si basa sulle dichiarazioni nutrizionali fornite dalle aziende.
Invece come è noto il signor Prandini e il signor Lollobrigida verificano personalmente ogni singola etichetta che viene apposta da ogni singolo operatore alimentare italiano ogni singolo giorno, le valutano e le approvano una ad una, dall’alto della loro (in)competenza…
Questa precisazione x dire che l’analisi è fatta sulle patate surgelate crude e che ovviamente l’analisi cambierebbe se fosse rifatta dopo cottura! E sarebbe anche molto variegata secondo il tipo di cottura usata,quantità e qualità di grassi usati e di sale aggiunto!!!
Non vedo cosa c’è di poco chiaro o poco attendibile!!!
Da diverso tempo Coldiretti occupa spazi non più inerenti alle proprie competenze che vanno dal traffico per le autostrade alla presenza di turisti in Italia con molte puntate televisive nelle quali il colore giallo fa pensare ad un consumatore distratto che sono gli unici a difendere gli interessi degli agricoltori italiani.