Tra la fine della scorsa settimana e l’inizio della nuova, sono stati segnalati tre richiami. Si tratta di un lotto di mirtilli surgelati per rischio microbiologico, di un condimento tipico peruviano con un additivo non autorizzato e di altri due lotti di Castelmagno DOP, che non erano stati compresi nei due provvedimenti precedenti.
Il richiamo dei mirtilli
Il Ministero della Salute e i discount IN’s Mercato hanno diffuso il richiamo precauzionale da parte del produttore di un lotto di mirtilli surgelati a marchio Primavoglia (aggiornamento del 12/03/2024). Il motivo indicato è la possibile presenza di norovirus. Il prodotto è venduto in scatole da 300 grammi con il numero di lotto L030823 e la data di scadenza 02/08/2025.
L’azienda tedesca I. SCHROEDER KG. ha prodotto i mirtilli surgelati richiamati per IN’s Mercato Spa. Lo stabilimento di produzione si trova in Am Sandtorkai 37, ad Amburgo, in Germania.
In precedenza, anche Lidl aveva richiamato un lotto di mirtilli surgelati a marchio Freshona per la presenza di Norovirus I rilevata a seguito di un’analisi sul prodotto (leggi qui l’articolo sul richiamo dei mirtilli Lidl). Inoltre, sempre per la presenza di Norovirus, Metro aveva richiamato un lotto di more di bosco surgelate (leggi qui l’articolo sul richiamo delle more di bosco Metro Chef).
Il richiamo della crema huacaína
Il Ministero della Salute invece ha segnalato il richiamo di un lotto di crema huacaína, una salsa tipica peruviana a base di peperoncino giallo e formaggio, a marchio Alacena. La ragione indicata sull’avviso di richiamo è la presenza di un additivo non autorizzato, ma non si specifica quale. Il prodotto in questione è venduto in buste da 400 grammi con il numero di lotto C12U 96 5L e il termine minimo di conservazione (TMC) 24/05/2024.
L’azienda Alicorp Perù ha prodotto la crema huacaína richiamata in uno stabilimento peruviano.
Il richiamo del Castelmagno Dop
Il Ministero e la catena di supermercati Coop, infine, hanno pubblicato il richiamo da parte del produttore di altri due lotti di Castelmagno DOP a marchio Beppino Occelli. Anche questa volta, la ragione indicata sugli avvisi di richiamo è la presenza di Escherichia coli produttore di tossina Shiga (STEC). Il prodotto in questione è venduto in fette dal peso variabile, con i numeri di lotto 23137011 e 23144011 e le date di scadenza dallo 08/05/2024 allo 06/05/2024.
La Società Agricola La Bruna di Fiandino Davide & C. ha prodotto il formaggio Castelmagno DOP nello stabilimento di contrada Marobert 3, a Monterosso Grana, in provincia di Cuneo (marchio di identificazione IT01742CE). L’azienda Beppino Occelli, poi, ha stagionato il formaggio nello stabilimento di località Prella 65/C a Farigliano, in provincia di Cuneo (marchio di identificazione IT L4C8Z CE).
In precedenza, il Ministero aveva già segnalato altri due richiami di Castelmagno DOP venduto con i marchi Beppino Occelli, Terre d’Italia e Tino Paiolo, sempre per la presenza di Escherichia coli STEC (leggi qui il nostro articolo sul primo richiamo di Castelmagno DOP e il nostro articolo sul secondo richiamo del formaggio).
In via cautelativa, si raccomanda di non consumare i prodotti con i numeri di lotto e le scadenze sopra indicate. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso delle referenze richiamate possono restituirle al punto vendita d’acquisto.
Dal primo gennaio 2024 Il Fatto Alimentare ha segnalato 48 richiami, per un totale di 80 prodotti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), IN’s Mercato, Ministero della Salute
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.