Torna l’incubo Salmonella per Ferrero. Secondo quanto riportato da alcuni media belgi, la presenza del batterio è stata nuovamente rilevata all’interno dello stabilimento di Arlon. La portavoce dell’azienda, Laurence Evrard, ha confermato ai media che “in seguito all’identificazione di salmonelle nell’ambiente da parte dei nostri controlli interni, abbiamo, come misura preventiva immediata, fermato le linee di produzione interessate e lavoriamo all’analisi delle cause”. Conferme sono arrivate anche dall’Agenzia federale belga per la sicurezza della catena alimentare (Afsca) a Sudinfo, che ha precisato come nessun prodotto uscito dallo stabilimento risulti essere contaminato dal batterio, a differenza di quanto avvenuto lo scorso anno.
Nel 2022, infatti, lo stabilimento di Ferrero di Arlon è stato chiuso dall’Afsca per alcuni mesi, in seguito a una grossa epidemia di salmonellosi, che ha colpito più di 300 bambini in diversi Paesi e ha avuto origine proprio nella fabbrica belga della multinazionale italiana. L’emergenza è scoppiata all’inizio di aprile 2022, quando Ferrero ha iniziato una serie di richiami di prodotti Kinder (compresi i famosi Ovetti) in alcuni Paesi europei per il possibile legame, poi confermato, con un centinaio di casi di infezione da Salmonella Typhimurium. L’infezione ha interessato soprattutto bambini al di sotto dei sei anni. L’allarme è partito dal Regno Unito e poi si è allargato alla Francia. Le autorità sanitarie di entrambi i Paesi hanno individuato un legame tra i casi e il consumo di uno prodotto a marchio Kinder, realizzato nello stabilimento belga di Arlon.
Le autorità sanitarie belghe hanno confermato il legame tra l’epidemia e il cioccolato Kinder prodotto nell’impianto di Ferrero. È stato infatti riscontrato che 81 campioni di prodotti finiti e semilavorati, materie prime e tamponi ambientali, prelevati durante i controlli di dicembre 2021 e gennaio 2022 sono risultati positivi alla Salmonella. La produzione è stata fermata per due volte, sia a dicembre che a gennaio, per bonificare la struttura. Le misure prese però non sono state sufficienti, perché anche nel mese di aprile, sette campioni di prodotti finiti sono risultati positivi (ne abbiamo parlato in questo articolo). A questo punto sono state le autorità sanitarie a ordinare la chiusura dello stabilimento, che ha riaperto solo a giugno 2022.
Secondo un rapporto epidemiologico del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), alla fine l’epidemia della Ferrero ha colpito 367 persone in Europa, soprattutto bambini sotto i 10 anni, tra Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia (dove si è verificato un solo caso), Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito (Paese più colpito con 109 casi), Spagna, Svezia e Svizzera. Altri due episodi riconducibili a questa epidemia, identificati in Canada e negli Stati Uniti, portato il totale a 369.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
“… ha colpito 367 persone in Europa, …”: chiedo, se conoscete il dato, con quali esiti di salute?
Secondo il rapporto che trova qui, ” La maggior parte dei casi (86.3%) sotto i 10 anni e il 41% del totale dei casi sono stati ospedalizzati […] non sono stati riportati decessi” qui il documento integrale: https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/1st-update-ROA_monophasic-S-Typhimurium-ST34_May2022.pdf