Si avvicina sempre di più la decisione se adottare in Europa entro il 2022 un’etichetta a semaforo per tutti i prodotti alimentari utilizzando come riferimento il modello francese Nutri-Score. È questa la tendenza che si avverte dopo avere letto il rapporto del Centro comune di ricerca della Commissione Ue (JRC) che – nell’ambito della strategia europea ‘Farm to Fork’ e del piano europeo per combattere il cancro – promuove etichette a semaforo colorate e di immediata comprensione come il Nutri-Score. Il rapporto: Schemi di etichettatura nutrizionale nella parte anteriore della confezione: un aggiornamento delle prove che è possibile scaricare, ribadisce concetti già espressi due anni fa e che avevamo segnalato in questo articolo.
Il modello proposto dall’Italia NutrInform Battery – considerato da molti nutrizionisti confuso e complesso – è stato bocciato dagli scienziati del JRC, in quanto non risponde ai requisiti di semplicità oltre che essere monocromatico e troppo articolato. Si tratta di un brutto colpo per le istituzioni pubbliche italiane e per le lobby del mondo agricolo che, in questi anni, si sono schierate in modo ostinato contro l’etichetta a semaforo Nutri-Score, proponendo un modello alternativo che già a prima vista risulta di difficile comprensione. Ciò nonostante giornali e politici hanno più volte ripreso in questi mesi la notizia di una ricerca di mercato in cui gli italiani si schieravano a favore del NutrInfom Battery a dispetto di ogni logica. Nell’elenco dei contrari al modello francese Nutri-Score troviamo il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare presieduto da Giorgio Calabrese (Cnsa), diversi ministri e ministeri e alcune Società scientifiche come la Sinu che hanno sposato il modello italiano a dispetto dei dati a disposizione e del rigore scientifico che dovrebbe caratterizzare i pareri.
Il rapporto del JRC (Centro comune di ricerca della Commissione UE) è basato sull’analisi di studi scientifici realizzati per valutare la migliore proposta di etichettatura da posizionare sulla parte anteriore delle etichette dei prodotti alimentarie. Non si tratta di uno studio ‘fuorviante’ come afferma in modo molto superficiale Coldiretti, ma di una lavoro che ha richiesto mesi e la consultazione di 245 lavori scientifici da parte del gruppo di scienziati che operano per la Ue nel centro di ricerca. Secondo il report i consumatori apprezzano le etichette a semaforo poste sulla parte anteriore della confezione come un modo semplice e veloce per acquisire informazioni nutrizionali quando fanno acquisti.
Oltre a ciò, dice che le etichette meno complesse richiedono meno attenzione e meno tempo per l’elaborazione dei consumatori e che le persone con un reddito più basso, sembrano preferire etichette semplici, colorate facilmente comprensibili, rispetto a etichette monocromatiche più complesse. Questa nuova impostazione delle etichette può indirizzare i consumatori verso un modello alimentare più sano e stimolare le aziende alimentari a migliorare la qualità nutrizionale dei prodotti riducendo il sale, gli zuccheri o i grassi saturi aggiunti. È convinzione degli esperti che la nuova etichetta a semaforo può aiutare i consumatori a compiere scelte alimentari più consapevoli, sane e sostenibili.
Un altro capitolo del rapporto focalizza l’attenzione sull’interesse dei consumatori verso le informazioni riguardanti il Paese di origine dei prodotti. Questo perché le persone ritengono i prodotti locali più rispettosi dell’ambiente e di qualità superiore e più rispettosi dell’ambiente oltre che sostenere gli agricoltori e le industrie del territorio. Il report del JRC avrà un ruolo determinante nella revisione del regolamento UE n. 1169/2011 sull’informazione alimentare ai consumatori e porteranno la Commissione entro il 2022 ad adottare molto probabilmente il Nutri-Score come modello europeo.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
Strano… perché dello steso rapporto JRC, altri enti e soggetti – italiani ovviamente – hanno riscontrato pareri esattamente opposti ai vostri
Basa leggere il documento per capire chi ha ragione
FACILE DA CAPIRE…
È indubbio che il Nutriscore sia un sistema di etichettatura nutrizionale di immediata e facile comprensione e che sistemi alternativi, quali ad esempio il sistema a batteria sia, almeno dal punto di vista della comunicazione, estremamente inferiore (meno immediato da comprendere, meno invitante da leggere e, in ultima analisi sembra il rifacimento dell’attuale sistema con in più un po’ di grafica)
COSA COMUNICA? Grandezza e limiti del sistema.
Il proposito è quello di confrontare prodotti della stessa categoria e di assegnarli a categorie che sono in relazione ad una alimentazione più o meno “salutare”. Come ho più volte sottolineato, anche in queste rubriche, questo sistema ha un difetto molto grave ovvero quello di non riferirsi ad un importantissimo concetto che è in relazione ai moderni criteri nutrizionali: LA PORZIONE! (La cosa viene presa in considerazione sia dal SINU (cercate in un qualsiasi motore di ricerca: “LARN porzioni”) che da tantissime altre autorità che si occupano di nutrizione a livello mondiale.
Questo aspetto è stato criticato (https://ilfattoalimentare.it/nutri-score-scheda-100-grammi-porzione.html) sulla base di questa affermazione:
“la porzione ci può sembrare l’unità di misura ideale per questo tipo di etichettatura, in realtà non è così perché la porzione di consumo è diversa per ciascun individuo, a seconda delle sue esigenze e del suo stile di vita. Senza contare che una porzione standard condivisa non esiste…” pertanto svuotando di significato gli STANDARD QUANTITATIVI DELLE PORZIONI pubblicati dal SINU che, evidentemente non è formato da “scienziati” dato che “LA SCIENZA” (che ha perso da tempo il suo senso di METODO e che è diventato DOGMA DI FEDE).
Chiaro che prescindendo dalla “porzione” alcuni prodotti assumono colori PERICOLOSI e, soprattutto inviano un messaggio molto preciso e manicheo: questo è buono e questo no, con il rischio palese di abusare di alimenti verdi.
Sembra proprio che il primo principio della tossicologia moderna, la dose è il veleno, debba essere gettato nel cestino.
L’UOVO DI COLOMBO…
Lo sforzo da fare, e mi rivolgo ai politici ed agli scienziati è quello di prendere il meglio dal NUTRISCORE e dal FoP Inglese che, seppur non perfetti, rappresentano un buon passo in avanti e di fonderli insieme per contribuire in maniera più efficace alla cultura dell’alimentazione corretta.
LA PROVA…
Prendete pure il Parmigiano Reggiano (composizione CREA) che, per 100 g riporta uno sconsigliabile (o quantomeno da consumare con cautela) colore ARANCIO. SI ma per 100 g! (è allora comprensibile il berciare dei vari produttori e protettori della dieta mediterranea, o NO?). Dovremmo quindi privarci di tale “alimento poco raccomandabile”?
Il FoP Inglese, che considera la porzione (50 g di formaggio stagionato secondo il SINU) che collezionano: ROSSO per i grassi, ARANCIO per i saturi, VERDE per gli zuccheri e ROSSO per il sale) e considerate una PORZIONE per condire la pasta (10 g, ad esempio) che collezionano 3 VERDI per grassi, zuccheri e sale ed ARANCIO per i saturi.
Capirete facilmente che la quantità e la qualità dell’informazione nutrizionale migliora nettamente prendendo IL MEGLIO che i due sistemi hanno da offrire.
FORSE E’ TROPPO SEMPLICE…
È forse vero che “l’ottimo è nemico del bene?”. Meglio le guerre di RELIGIONE? Riflettiamoci attentamente prima di assumere posizioni integraliste (che infiniti addussero lutti agli Achei!).
FORSE E’ TROPPO SEMPLICE…
È forse vero che “l’ottimo è nemico del bene?”. Meglio le guerre di RELIGIONE? Riflettiamoci attentamente prima di assumere posizioni integraliste (che infiniti lutti addussero agli Achei!).
L’UOVO DI COLOMBO
La combinazione dei pregi del NUTRISCORE (che da solo è inadeguato a trasmettere info educative sugli alimenti) e del FoP Inglese (che si riferisce alle porzioni ed a una dieta di riferimento) è il compromesso migliore (anche delle stupide soluzioni a batteria, la quintessenza del bizantinismo italiota).
LA SCIENZA E GLI SCIENZIATI
La scienza è un metodo. Frasi del tipo Nutriscore uno strumento di salute pubblica basato sulla scienza è un titolo da integralisti. Da qui in avanti, con il metodo scientifico si potranno migliorare (dico migliorare NON trovare la soluzione definitiva dato che i due metodi sono ancora inadeguati) le conoscenze pubbliche sugli alimenti.
Non è la prima volta che intervengo sul Nutri.Score. Non sono contrario ai colori, anzi, ed alle lettere abbinate. Trovo invece completamente errato utilizzare il calcolo sulla stessa quantità di prodotto, in modo indiscriminato, senza tenere conto della quantità reale da utilizzare secondo la “Piramide Alimentare”.