Il ministero della Salute ha diffuso il richiamo di un lotto di ghiaccio a cubetti prodotto da Polo Nord Ice Cubes per la presenza di Escherichia coli in quantità pari 10 UFC/100 ml (*). Il prodotto interessato è venduto in sacchetti da 2 kg con il numero di lotto 9057 e il termine minimo di conservazione 31/08/2020.
Il ghiaccio a cubetti richiamato è stato prodotto da Polo Nord Ice Cubes Srl, nello stabilimento di via dell’artigianato 5, a Pastrengo, in provincia di Verona.
A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare il ghiaccio con il numero di lotto segnalato e di restituirlo al punto vendita d’acquisto.
Non è il primo provvedimento di questo tipo per Polo Nord Ice Cubes, che nel gennaio 2019 aveva richiamato un lotto di ghiaccio tritato per cocktail perché la conta batterica era oltre i limiti.
Dal 1° gennaio 2019, Il Fatto Alimentare ha segnalato 100 richiami, per un totale di 153 prodotti, e 7 revoche. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.
(*) UFC/100 ml è la misura della concentrazione batterica nell’acqua, dove UFC è l’acronimo di unità formanti colonia.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Scusate ma che senso ha comprare dei cubetti di ghiaccio? Cioè per i semplici consumatori non ne vedo un senso visto che per farlo in casa non ci vuole nulla, i professionisti probabilmente hanno già macchinari appositi, mah
A tanti bar/locali in estate non bastano i macchinari, piuttosto lenti nella produzione, ma necessitano di molto ghiaccio in tempi brevi.
Esattamente, è come dice Alfredo.
Da noi a Rimini questa estate ho visto girare tanti furgoni che distribuivano ghiaccio.
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