Glucosio e benefici per la salute: il Tribunale Ue vieta le indicazioni in etichetta. Potrebbero indurre a un maggior consumo di zuccheri
Glucosio e benefici per la salute: il Tribunale Ue vieta le indicazioni in etichetta. Potrebbero indurre a un maggior consumo di zuccheri
Beniamino Bonardi 25 Marzo 2016Il Tribunale dell’Unione europea ha respinto il ricorso di una società tedesca, la Dextro Energy, che contestava la decisione della Commissione Ue di non autorizzare cinque diciture sulla salute relative al glucosio, sebbene avessero ricevuto il parere favorevole dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).
Nel 2011, la Dextro Energy, che fabbrica prodotti alimentari composti quasi interamente di questo zucchero, destinati al mercato tedesco e a quello europeo, aveva richiesto l’autorizzazione per utilizzare le seguenti indicazioni sulla salute: «il glucosio è metabolizzato nell’ambito del normale metabolismo energetico corporeo», «il glucosio contribuisce al normale funzionamento del metabolismo energetico», «il glucosio sostiene l’attività fisica», «Il glucosio contribuisce al normale metabolismo energetico nel corso dell’attività fisica» e «contribuisce alla normale funzione muscolare nel corso dell’attività fisica».
Nel 2012, l’Efsa aveva espresso parere favorevole ma nel gennaio 2015 la Commissione Ue aveva negato l’autorizzazione, perché queste dichiarazioni avrebbero trasmesso ai consumatori un messaggio contraddittorio e tale da creare confusione, in quanto idonee a incoraggiare il consumo di zuccheri, mentre le autorità nazionali e internazionali, sulla base di pareri scientifici generalmente accettati, ne raccomandano la riduzione.
Nel respingere il ricorso di Dextro Energy, il Tribunale Ue ha ritenuto che la Commissione europea non sia “incorsa in alcun errore constatando che le indicazioni sulle salute in questione, che evidenziano soltanto gli effetti benefici del glucosio per il metabolismo energetico senza richiamare i pericoli inerenti al consumo elevato di zucchero, erano ambigue e ingannevoli e non potevano, pertanto, essere autorizzate”.
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