Aggiornamento del 28/09/2017: il Ministero della salute ha finalmente pubblicato il richiamo, includendo anche lo yogurt magro mela e cannella senza lattosio Scaldasole, lotto L.171024 con scadenza al 24/10/2017. Sul sito internet dell’azienda, sono elencati ben 11 lotti di 6 tipologie diverse di yogurt richiamati (vedi tabella sotto). Non è detto che siano stati tutti distribuiti nei supermercati.

Aggiornamento del 27/09/2017: il richiamo è stato esteso anche a un lotto di yogurt Teddi bio intero alla pera (vedi tabella sotto) ed è stato diffuso anche dalle catene Tigros, Coop, Iper, NaturaSì, Pam Panorama e Basko.

La catena di supermercati Carrefour ha ricevuto una segnalazione da parte di Scaldasole che invita a ritirare dagli scaffali dei punti vendita quattro lotti di yogurt Teddi bio intero alla banana e Teddi bio intero all’albicocca, oltre allo yogurt Scaldasole biologico magro alla mela e cannella e lo Yogurt Scaldasole biologico magro nocciola per la possibile presenza di glutine non dichiarato in etichetta (vedi tabella sotto). Il richiamo è stato poi diffuso anche dalle catene Esselunga, Auchan, Simply, Unes e Unicoop Tirreno.

L’azienda invita le persone allergiche o intolleranti al glutine a non consumare i prodotti segnalati e a riconsegnarli al punto vendita in cui è avvenuto l’acquisto. Il consumo non costituisce alcun rischio per i soggetti non allergici e non intolleranti al glutine.

Per maggiori informazioni rivolgersi al servizio consumatori telefono numero 800 253 972 dalle 9,30 alle 13,30.

Questo è il richiamo di prodotti alimentari numero 74 segnalato dal 1 gennaio  2017 da Il Fatto Alimentare. Per vedere gli altri clicca qui.

Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo  pubblicato in Italia che  rivela i segreti e le criticità di un sistema che funziona poco e male. Ogni anno in Italia vengono ritirati dagli scaffali dei punti vendita almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. La questione riguarda grandi aziende come Barilla, Mars…, catene di supermercati che commercializzano migliaia di prodotti con i loro marchi (Esselunga, Coop, Carrefour, Auchan, Conad, Lidl, Eurospin…), e anche piccole e medie imprese. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore.

I lettori  interessati a ricevere l’e-book, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro  in formato pdf  “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

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