Spugne e strofinacci sono strumenti indispensabili per mantenere la corretta igiene dei piatti in cui mangiamo, degli utensili con cui prepariamo i pasti e dell’intera cucina. Tuttavia, anche spugnette e canovacci, se non sono gestiti correttamente, possono trasformarsi in un ricettacolo di batteri, anche pericolosi, finendo per contaminare il cibo che consumiamo, come racconta un video realizzato dall’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.
Tutto dipende dalle nostre abitudini: un loro uso troppo prolungato oppure lasciare le spugne bagnate sul fondo del lavandino sono comportamenti che possono favorire la contaminazione crociata tra superfici, utensili e cibo. Se non sono mantenute correttamente, nelle spugne si possono contare fino a un miliardo di batteri per cm3, compresi microrganismi pericolosi come Listeria monocytogenes e Salmonella . Ma anche gli strofinacci non scherzano in quanto a carica batterica…
Per evitare una crescita eccessiva di batteri e la contaminazione del cibo, l’Istituto zooprofilattico raccomanda di lavare e risciacquare con cura le spugne dopo l’uso, disinfettarle periodicamente e non lasciarle sul fondo del lavandino, riporre spugne e strofinacci asciutti in luoghi puliti, cambiarli frequentemente e non usarli al di fuori della cucina. In questo articolo sull’igiene in cucina avevamo approfondito i metodi per sanificare al meglio spugnette e strofinacci della cucina.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Ok sui comportamenti da evitare e contenere la proliferazione batterica che sono dei de minimis, ma su come procedere ad una disinfezione periodica, non sono raccomandazioni serie!!! Raccomandano solo di farlo, ma l’olfatto delle donne è abbastanza sviluppato da accorgersene per tempo e in generale procedere.
I miei consigli in merito sono:
– Lavare in lavatrice ciclo 60°C con additivi ossigenanti spugne, spugnette e tessuti vari. Meglio se ciò che si usa può essere anche stirato (100°C).
– Separare durante l’uso quotidiano gli stracci con cui si raccoglie secco (briciole farina sale zucchero etc.) da quelli che si usano umidi ad esempio sul tavolo dopo aver rimosso le briciole.
– Avere a disposizione una decina di asciugamani tipo “ospiti” o stracci da tessuti di cotone/vecchi asciugamani per fare lavori sporchi e/o umidi (raccogliere liquidi per terra o tracimazioni sui fornelli, pulire la piastra di cottura) da usare One Shot: li uso e li metto a lavare immediatamente, senza nemmeno passare dal lavello! Se mi serve ne uso anche tre o quattro, ma non contamino il lavello!
Durante i miei corsi di cucina professionale (http://www.frachef.it/promozioni/corso-cucina-professionale.html), ma non solo, insegno sempre le tecniche per tenere in ordine lavandini, spugne e strofinacci (che per molti aspetti sono addirittura proibiti).
Devo dire che alle indicazioni più banali che do, spesso le persone si stupiscono, come se la vita microbica non esistesse e la scoprissero solo in quel momento.