Mentre continuano a rimbalzare le notizie sull’influenza aviaria, l’Italia ha deciso di non firmare il contratto per la fornitura di un vaccino prepandemico dell’azienda Seqirus. Il bando prevede la fornitura di 665mila dosi, con l’opzione di altre 40 milioni di dosi nell’arco di 4 anni. Sono 15 i Paesi (13 stati membri, più due Paesi dello Spazio economico europeo) che invece hanno aderito attraverso l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera): Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Islanda Lettonia, Lituania, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo e Slovenia.
I vaccini contro l’influenza aviaria
Il vaccino di Seqirus protegge dai ceppi H5 dell’influenza aviaria, come quelli ad elevata patogenicità attualmente circolanti negli uccelli, ed è già autorizzato per l’uso nelle persone a rischio, come gli allevatori e il personale veterinario. L’Italia, tuttavia, ha deciso di non aderire a questo contratto europeo. Come riferito da Adnkronos, si ipotizza che il governo abbia deciso di comprare i vaccini contro l’influenza aviaria se e quando serviranno, contrattando con le aziende farmaceutiche.
“Ci sono due vaccini prepandemici – spiega Giovanni Rezza, docente straordinario di Igiene all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano – Uno è quello di Gsk, l’altro è questo di Seqirus”. L”Italia ha scelto di firmare solo “per il vaccino Gsk perché in passato c’era stato un altro agreement europeo e l’Italia è rientrata. È per un vaccino che verrebbe reso disponibile (eventualmente adattato a un ceppo pandemico) nel momento in cui scoppiasse una pandemia. Questo di Seqirus è sempre basato su H5N1, come quello di Gsk, ma è già autorizzato per l’uso per esempio nelle persone a rischio, come gli allevatori che hanno un contatto diretto con animali. L’Italia è già dentro l’altro, però quel vaccino non può essere utilizzato”.
Secondo l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, la decisione del governo è “miope” e “ideologica”. “Con questa scelta, l’Italia – ha spiegato ad Adnkronos Salute – si pone ancora una volta al di fuori del consesso internazionale di preparazione agli eventi pandemici. È una scelta che isola la sanità pubblica italiana”. Siamo sicuri che nel momento in cui dovesse scoppiare una pandemia di influenza aviaria, l’Italia riuscirà ad avere tutti i vaccini di cui avrà bisogno?
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Figuriamoci. Con un governo fatto da no vax che si pretende? Che seguano la scienza o le **** che girano nei loro siti?
Già tanto che hanno in dotazione un vaccino
Poi al solito, i nazionalisti de noantri non capiscono un tubo di economia.
Se compro da solo il prezzo lo fa il venditore. Se ci si mette in tanti il prezzo riesce a farlo l’acquirente.
Ma un governo in cui si dichiara che Colombo ha preso spunto dalle ricerche di Galilei …
C’è da iniziare ad aver paura del futuro.
Beh non è proprio così, nel senso che ci sono dei contratti che intercorrono tra la casa farmaceutica e lo stato che è acquirente.
Nel caso del covid (fino a prova contraria) i contratti e quant’altro sono ancora sotto segreto militare.
Quindi alla luce della precedente esperienza non è che ci sia stata trasparenza, vedi anche gli SMS della Von Der Lyen con il buon Bourla che furono frettolosamente secretati.
e ci sono ancora troppi punti oscuri che non saranno chiariti.
Sarebbe bello capire quanto ci sono costate le dosi dei vari vaccini finite al macero o ripiazzate altrove, o perchè anche se erano scadute continuavano a posticipare le date di scadenza.
Però l’importane per vivere quieti e sereni è non farsi domande, ma fidarsi ciecamente dei mass media.
Il tuo atteggiamento non aiuta alla causa. Questa situazione si è creata per una divisione sciocca tra vaccinisti e non vaccinisti, definendo questi ultimi sempre fascisti, nazisti, dittatori e terrapiattisti. Sposti l’attenzione su questo, non si faccia prendere dall’istinto e usi la ragione per capire che questo modo di fare non funziona. Si apra e vedrà che tutta questa storia finisce consentendo alla gente di scegliere la medicina come uno dei migliori, seppur imperfetti, strumenti a nostra disposizione.
E non si fa mai tesoro delle esperienze precedenti. In epoca Covid, si scoprì che il Piano pandemico nazionale – per quanto non aggiornato – era inattuabile; uno dei problemi emersi fu l’indisponibilità delle mascherine per gli operatori sanitari (e sappiamo quanti hanno perso la vita per curarci senza protezione). L’O.M.S. valutò la risposta italiana alla pandemia “improvvisata e caotica”. Le responsabilità sono ascrivibili solo in parte alla classe politica, in quanto è un’attività routinaria della Direzione Generale del Ministero della Sanità. Potrebbe essere inserita come elemento valutabile ai fini disciplinari e di riconoscimento economico per la parte eccedente lo stipendio (c.d. produttività).
Inuti ribadire, che la prevenzione porta pochi voti ma è essenziale per la sanità pubblica.
https://mondosanita.it/influenza-aviaria-allevamenti-colpiti-triplicano-negli-usa-500-persone-sotto-monitoraggio/
———-L’aumento dei casi di influenza aviaria negli Stati Uniti è motivo di preoccupazione, soprattutto per il forte incremento degli allevamenti bovini colpiti. ———————
Leggo che ( non ) si indaga sul come avvenga il contatto tra due specie diverse entrambe soggette alla pratica dell’allevamento intensivo, esaminando distrattamente ogni possibile e improbabile punto di contatto, ma con tutta l’attenzione rivolta ai vaccini., deus ex machina che ripulisce ogni macchia.
Non so però se si è tenuta in giusta considerazione una cosa permessa in USA……….
https://www.today.it/mondo/aviaria-mucche-mangimi-escrementi-pollo.html
———————a differenza dell’Europa, non hanno mai imposto restrizioni all’uso di mangimi prodotti con i rifiuti di altri animali, compresi polli e uccelli, tra i principali veicoli dell’aviaria. Sotto accusa c’è un tipo di mangime chiamato “rifiuti di pollame”, un mix di escrementi di polli, scarti di altri mangimi, piume e altri rifiuti raschiati dai pavimenti degli allevamenti industriali di polli e tacchini.———
La parola agli esperti.
Articolo semplice e corretto, su un problema in agguato.
I vaccini fanno parte del piano pandemico statale. Che probabilmente non è ancora fatto o aggiornato anche su questa situazione. Con il rischio che poi nelle varie Regioni si adottino misure diverse. Ma ci debbono essere anche altre misure, come l’accoglienza e potenziamento ospedali, Terapie Intensive, oltre a collegamento con i Medici del Territorio, che devono essere informati e aggiornati. E devono essere in prima linea e valutare de visu i loro pazienti.
Cosa aggiungere? Ben poco a quanto scritto nella presentazione. Posso aggiungere solo che l’informazione specialmente televisiva è spaventosamente inadeguata al compito. Praticamente non ha informato della minaccia latente e questo conviene a chi decide di non procurarsi scorte e diritto di ottenere in tempi adeguati vaccini.
Scusate, ma tra i grandi paesi UE non vedo neppure la Germania, che di norma assieme alla Francia tendono a veicolare le scelte europee.
Come mai?
Sarebbe interessante sapere in che direzione vanno gli alemanni…