Il Ministero della salute ha pubblicato un avviso di richiamo per un lotto di uova di gallina prodotto dalle Fattorie Valle del Misa per la possibile presenza di fipronil in misura pari a 0,72 mg/kg.
Il provvedimento riguarda esclusivamente il lotto di produzione: 31/17;32/17;33/17;34/17.
Si consiglia ai consumatori di restituire il prodotto presso il punto vendita in cui è stato acquistato.
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Questo è il richiamo numero 67 segnalato da Il Fatto Alimentare nel 2017.
Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che funziona poco e male. Ogni anno in Italia vengono ritirati dagli scaffali dei punti vendita almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. La questione riguarda grandi aziende come Barilla, Mars…, catene di supermercati che commercializzano migliaia di prodotti con i loro marchi (Esselunga, Coop, Carrefour, Auchan, Conad, Lidl, Eurospin…), e anche piccole e medie imprese. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore. Fai una donazione libera e ricevi il libro in omaggio.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
le galline sono già scappate dal pollaio e le uova ampiamente consumate da almeno un anno. Il fipronil è stato ritrovato a posteriori e solo recentemente anche nei campioni di uova inviati ad inizio 2017 dal laboratorio europeo di riferimento per i pesticidi, ai laboratori ufficiali dei vari stati membri… . Sarebbe quantomeno opportuno valutare il rischio di esposizione anche retrospettivamente considerando la tossicità cronica in modo combinato, oltre a constatare che nel suo insieme il sistema europeo di controllo ufficiale non era tarato fino a qualche giorno fa per la ricerca di tale contaminante quantomeno negli alimenti di origine animale. Bravi a rincorrere le emergenze, ma sulla prevenzione….