Donald Trump ha chiesto alla Coca-Cola di tornare a usare lo zucchero anziché lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio (HFCS) impiegato nella bevanda venduta negli USA ma non in Europa. L’invito rilanciato sui social, che l’azienda avrebbe accettato, ha un sapore nostalgico, patriottico e populista. Sul piano nutrizionale, la differenza tra i due dolcificanti è praticamente inesistente (*).
Negli anni ’80, la Coca-Cola ha sostituito lo zucchero (saccarosio) con lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio (HFCS) per motivi puramente economici. Negli USA, infatti, le coltivazioni di mais sono sovvenzionate dallo Stato e lo sciroppo costa meno, per questo è presente nella maggior parte delle bibite vendute sul mercato americano. In Italia e in Europa, invece, la Coca-Cola è ancora dolcificata con lo zucchero, che è il secondo ingrediente dopo l’acqua, con 106 g per ogni litro.

Il problema non è lo sciroppo di mais
Il vero problema, che però sfugge al presidente USA, non è la composizione della Coca-Cola, ma la quantità di bevande zuccherate consumate dagli americani. Mentre Trump si preoccupa della formula, i dati sulla salute pubblica raccontano una realtà ben più preoccupante. Gli Stati Uniti sono tra i primi consumatori al mondo di bevande zuccherate, con oltre 120 litri all’anno. Secondo i CDC (Centers for Disease Control and Prevention), il 60% degli adolescenti e il 50% degli adulti americani beve almeno una bibita zuccherata al giorno, tanto da rappresentare la prima fonte di zuccheri aggiunti nella dieta.
La situazione non migliora sul fronte degli snack: il consumo di patatine fritte (comprese quelle confezionate) oscilla dai 17 ai 21 kg l’anno e spesso è associato alle bevande gasate. Questo modello alimentare ha conseguenze pesantissime sull’obesità infantile e adulta oltre a incrementare malattie come il diabete di tipo 2 e le patologie al fegato. Per questo motivo, molti Paesi – tra cui Francia, Regno Unito e Messico – hanno introdotto tasse sulle bevande zuccherate (detta sugar tax), oltre a limiti alla pubblicità rivolta ai minori. In Italia esiste una tassa ridicola sulle bibite zuccherate, approvata nel 2019, ma continuamente rinviata, che non avrà alcuna incidenza sui consumi.

Polemica Coca-Cola inutile
La polemica lanciata da Trump sulla formula della Coca-Cola è assolutamente inutile. Sostituire lo sciroppo di mais con lo zucchero non cambia nulla, se non si affronta la questione delle abitudini alimentari e della disponibilità illimitata di cibo ipercalorico a basso prezzo. Se Trump volesse davvero difendere la salute degli americani, dovrebbe promuovere l’educazione alimentare, tassare le bibite, limitare la pubblicità rivolta ai bambini. Ma forse è pretendere troppo.
(*) Lo zucchero da tavola è composto per il 50% da glucosio e per il 50% da fruttosio, mentre l’HFCS usato nelle bibite ha una proporzione molto simile (55% fruttosio, 45% glucosio). In entrambi i casi, si tratta di zuccheri semplici, facilmente assorbibili e calorici: 4 kcal per grammo.
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare



ricordiamoci che Trump è a capo di un nugolo di complottisti, che non credono nella scienza e, quindi, sperare che operi per il bene della comunità ce lo possiamo scordare!
Sarà una pubblicità non tanto occulta e forse non gratuita alla Coca-Cola?
Teniamo anche presente, però, che il mais americano è quasi tutto transgenico e che per coltivare il mais sono state distrutte foreste intere. Ma sicuramente per lui non è questa la cosa importante!
Mi permetto un commento critico dal punto di vista nutrizionale: è vero che (in media) l’HFCS contiene solo 5 punti percentuali in più di fruttosio, rispetto al saccarosio (55% vs. 50%), ma la grande differenza è nel fatto che nell’HFCS glucosio e fruttosio sono presenti come monosaccaridi, mentre il saccarosio è un disaccaride, il cui assorbimento è soggetto all’azione – e disponibilità – di disaccaridasi. Sebbene l’apporto di qualsiasi tipo di zuccheri debba essere contenuto (vd. raccomandazioni OMS), c’è ampia letteratura sull’effetto più negativo del monosaccaride fruttosio sul metabolismo e su alcuni organi, in particolare fegato e rene, rispetto al saccarosio. Le biodisponibilità di fruttosio monosaccaride, fruttosio da saccarosio e fruttosio da frutta sono molto diverse, e comparare semplicemente le sue quantità in HFCS, saccarosio (e frutta) non rende conto del diverso destino metabolico cui quella sostanza va incontro a seconda della sua origine.
Detto ciò, non posso che concordare che il problema più grande resta quello dell’elevato consumo di SSD (bevande dolcificate), che tra l’altro crea o amplifica la dipendenza verso tali prodotti, guidando il senso del gusto verso la ricerca – spesso vero e proprio craving – del dolce.
Grazie Andrea della spiegazione approfondita che regala preziose informazioni a chi vuole leggerti.
Se no interpretando tutto a calorie avremo qualcuno che demonizzerà la mela come un qualunque dolcetto perché anche lei “contiene zuccheri”….
La cosa più grave è che la FDA, che è stata da poco ridisegnata nei suoi componenti, e la altre istituzioni dedicate al controllo della salute (che dice Robert Kennedy jr.?) tacciono: è probabilmente giusto, come pensiamo molti di noi medici, che la gestione dei vaccini richieda un maggiore controllo e una sperimentazione più accurata, ma è anche vero che obesità e diabete 2 stanno dilagando negli USA specialmente fra i giovani (il diabete 2 è in forte crescita fra gli adolescenti!), e la causa principale è proprio questo abuso dei vari tipi di zucchero, abuso che è destinato ad aumentare inesorabilmente perché, fra le altre cose, crea dipendenza psichica. Il saccarosio si scinde molto rapidamente in glucosio. Sono un convinto sostenitore della necessità di una forte tassazione delle bevande zuccherate, specialmente negli USA, dove sono molto sensibili alla parola “money “.
Domanda: la Pepsi Cola che dolcificante usa??
In Italia Zucchero
Irrilevante problema del tutto Americano dall’origine della richiesta, alla scelta di piegarsi alla stessa e di una popolazione mediamente sovrappeso con pessime abitudine alimentari . Spero che gli Italiani si diano a consumi più allineti alle proprie tradizioni , di minor quantità e migliore qualità . Ci sono sul mercato bibite nazionali eccellenti, che certamente meritano più affermazione sul mercato della nota bibita americana. Certo é che le aziende U.S. non hanno dimostrato molta resilienza di fronte alle pressioni politiche. Verrebbe ironicamente da augurare alla ex nazione più democratica del mondo tanti auguri per un radiosio futuro, se non fosse che le scelte intraprese impattano sull’intero globo 🙁 .
Non c’entra nulla la salute, l’operazione a mio avviso richiama il mitico passato americano, o coloni, la corsa all’oro, il selvaggio west e il pollo fritto, vuole una mitizzazione del passato in stile Europa tra prima e seconda guerra mondiale, ogni autocrate fa così ….
Trumph non agisce per migliorare la salute dei consumatori, dei quali poco gli importa, ma per ideologia populista dove è sempre assente un ragionamento logico e/o democratico