Oltre ai limiti già previsti dal decreto per contenere la diffusione del coronavirus, le nuove difficoltà per i consumatori vengono da alcune catene della grande distribuzione- soprattutto Esselunga, ma anche Carrefour ed Eurospin – che hanno deciso di limitare la vendita di alcuni prodotti considerati non di prima necessità, tra cui cancelleria, biancheria personale o deodoranti per ambienti. I primi cartelli sono comparsi due giorni fa in alcuni punti vendita Esselunga, poi la polemica è esplosa, come riportava ieri La Repubblica in cronaca di Milano.
Dalle prime voci registrate all’interno dei punti vendita, sembra che alla base della decisione ci fosse la volontà di non fare concorrenza ai negozi che sono costretti chiudere, come mercerie e cartolerie, oppure di limitare la permanenza dei clienti nel punto vendita.
Vietare penne e quaderni contro il coronavirus?
Ora sembra invece che si tratti di un’interpretazione del Decreto del Presidente del Consiglio dell’11 marzo: è la risposta che ci ha dato Esselunga, che rispondendo alle nostre domande ha affermato di aver “dovuto interrompere la vendita di alcune tipologie merceologiche del comparto non food, in ottemperanza a quanto stabilito nell’ultimo decreto in merito alle categorie che possono proseguire l’attività commerciale”. “Stiamo cercando di attenerci alle indicazioni che ci arrivano, e credo che questa decisione valga anche per altre sigle della GDO”, aggiungono i responsabili comunicazione di Esselunga, ”d’altronde non si tratta di beni di prima necessità”.
Un’interpretazione che sembra poco convincente, visto che il decreto si limita a specificare, all’allegato 1, la tipologia di esercizi che possono rimanere aperti (supermercati e ipermercati) senza fare riferimento alle categorie merceologiche che possono essere vendute. D’altronde, è poco sostenibile che quaderni e penne non siano “beni di prima necessità” per i bambini che sono costretti a casa, e lo stesso vale per altri prodotti non più disponibili, mentre sono in libera vendita superalcolici e altri prodotti non proprio indispensabili. Senza contare che per limitare le uscite e il tempo trascorso fuori di casa, sembra sensato offrire la massima disponibilità di beni in uno stesso punto vendita.
Non tutte le catene concordano
Altre sigle della GDO intanto stanno assumendo una posizione leggermente diversa: vale per Coop che “al momento sta cercando di capire il da farsi, valutando le disposizioni in materia, che sono molteplici e contraddittorie, diverse da territorio a territorio. “Certo è che stiamo fornendo un servizio essenziale, di pubblica utilità a tutti i cittadini, e lo facciamo con senso di responsabilità”, specificano i responsabili di comunicazione di Coop: proprio per questo, in aggiunta alle misure igieniche e di precauzione adottate, è stato deciso di chiudere le prossime 2 domeniche (22 e 29 marzo), “a ulteriore dimostrazione dell’attenzione con cui stiamo seguendo da un lato le indicazioni ministeriali di uscire il meno possibile dalle proprie case, e dall’altro le necessità dei nostri dipendenti”.
Quanto a Conad, l’amministratore delegato Pugliese ha espresso le sue perplessità in una dichiarazione apparsa su varie testate: “Siamo in un momento particolare, ma proprio per questo aggiungere complicazioni e limitazioni crea confusione per i nostri dipendenti che sono già sotto pressione. E anche per i consumatori”, afferma Pugliese, aggiungendo che la merce esposta dovrebbe poter essere venduta, anche per evitare conflittualità con i clienti arrabbiati perché non possono acquistare prodotti che si trovano davanti.
Divieti solo nel fine settimana?
La questione sembra tutt’altro che risolta e anche in Esselunga non escludono che la situazione possa cambiare nelle prossime ore. L’opinione prevalente al momento è che il divieto di vendita di questi prodotti valga solo per il fine settimana. Lo afferma Confcommercio in una nota in cui si legge che: “È possibile continuare a vendere tutti i prodotti con l’unica limitazione relativa alle giornate prefestive e festive (sabato e domenica) dove si richiede di limitare l’accesso alle aree di vendita di generi alimentari, farmaci e parafarmaci”.
Anche Federdistribuzione, pur criticando il provvedimento, sottolinea che “le disposizioni emanate prevedrebbero che nei giorni prefestivi e festivi siano chiusi i negozi non food e quelli food siano aperti, ma limitando la vendita ai soli generi alimentari “. Una decisione che secondo l’associazione della GDO “crea un disservizio per il consumatore, che per gli acquisti che non ha potuto fare nel fine settimana si troverebbe costretto a tornare nel negozio nei giorni successivi”, oltre a “ridurre gli spazi calpestabili utili per il mantenimento delle distanze previste”, nel caso in cui alcune parti del supermercato siano transennate o rese inaccessibili. Le attività che possono aprire, ad esempio quelle alimentari, precisa Federdistribuzione, devono poter essere esercitate in ogni giorno della settimana nella loro complessità, senza limitazioni merceologiche di sorta, proprio per evitare l’ingestibilità dei negozi in questo momento così difficile.
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giornalista scientifica
Se il cartolaio, la libreria, la merciaia hanno dovuto chiudere, perche’ la GDO dovrebbe avere un trattamento diverso ? Si ha l’mpressione che come sempre ci siano figli e figliastri … .
Perché le persone hanno bisogno di quei prodotti , che i supermercati hanno sempre venduto: E sul decreto c’è scritto chiaramente che supermercati e ipermercati possono stare aperti,
Si vero…ma e x avere meno posti aperti e meno spostamenti..di persone..ma ricordiamoci che i bambini a casa usano pennarelli ,tempere, quaderni..e nn sempre si ha la scorta in casa…quindi al supermercato vado x prendere cose necessarie e sono li nello stesso posto prendo cose che cmq servono….anche le mutande potrebbero servire xche no!!!!
Se mia figlia è a casa fissa e io ho bisogno di pennarelli e quaderni per farla disegnare SONO BENI DI PRIMA NECESSITÀ, L’altro giorno mi si è rotto il dovcino della doccia con 15 euro lo compravo alla coop ora la coop non me lo vende e mi trovo costretto a chiamare un idraulico che mi chiede 50 euro complimenti.
Se non lo vendono i supermercati fanno solo un piacere ad Amazon
Ma e’ assurdo sospendere la vendita di prodotti di cartoleria quando tutti gli scolari e gli studenti lavorano da casa e , quindi, questi prodotti diventano di prima necessira’ ! Se le cartolerie sono chiuse xche’ vendono anche giocattoli e altri articoli non indispensabili o il Minisreto li fa riaprire vietando cio’ che non e’ necessario o i Supermercati facciano il piacere di riprendere le vendite altrimenti prima o poi si scateneranno i genitori agguerriti più che mai !!!
Anche in questa circostanza, la necessità di un determinato comportamento motivato, è cioè il restare a casa perchè solo così si scongiura l’epidemia, lo si è dovuto legiferare: l’autorevolezza di un dettato, non vale quanto quella di uno scritto. Varato lo scritto, inizia il dibattito verbale, e ancor più quello scritto, per cui la penna esaurisce l’inchiostro e non posso comprarne una nuova neanche dal supermercato. Tranqulli, i figli bisogna sempre accontentarli, per cui l’Allegato 1 al DPCM 11/03/2020, già dettagliante, sarà arricchito con penne, quaderni, biancheria e quant’altro dichiarato ulteriormente necessario. In ogni caso, il limitare i percorsi nelle GDO è in linea con quanto prtevisto nel primo comma dell’art. 1 del DPCM. Per quanto all’alcol, è inutile spendere parole, così come, per il fumo, è inutile sprecarle.
Peccato però che ci sono persone con figli che stanno facendo videolezioni e magari qualche penna e qualche articolo di cancelleria può servire… Pensando ai beni di prima necessità allora dovrebbero vendere solo farina, pane e lievito?
Io sono una badante a domicilio, quindi in pratica lavoro quotidianamente e mi sposto con il mio mezzo x casa/lavoro, il mio mezzo consiste in uno scooter 2 t, nessun benzinaio ad oggi in zona ha più l olio x miscela, per me, e adesso (x somma sfiga) ho lo scooter in rosso, mi trovo con esselunga che chiude quel reparto e in cui devo recarmi x fare spesa sia una volta ogni 10 gg ok e poi devo fare un ordine di un certo quantitativo di olio on line, addio risparmio e tutela della logistica di quelle realtà, non è un bene superfluo per me e mi permette di dare assistenza, ma cosa ragionate???? Così è meglio?? Ho provato a chiamare scuse assurde.
Visto che i nostri figli continuano con la scuola anche se online, il consumo del materiale didattico è continuo allora non capisco perché non si possa comprare .Forse le cartolerie dovrebbero essere aperte
Lavoro nella GDO. Anche nel mio punto vendita, le corsie di cui parlate, sono state rese inaccessibili a seguito di una visita dei vigili urbani. Insieme a loro, corsia per corsia, siamo stati costretti a nastrare ciò che a loro parere non poteva esser più venduto. Ho letto le ordinanze e quel che risulta è un interpretazione del comando. Ma proprio in questo momento… Chi si metterebbe contro le autorità? Saluti.
Mi sembra del tutto evidente che non è una scelta della grande distribuzione!
Può argomentare? Perché sembrerebbe una loro interpretazione della norma, tanto che catene diverse abbiano fatto scelte diverse.
Esiste un decreto che specifica quali esercizi commerciali, e di conseguenza quali merceologie, si possono vendere.
Tra questi non ci sono le cartolerie, quindi per non esporsi ad eventuali sanzioni e lamentele dei cartolai che sono obbligati a restare chiusi, le suddette aziende, supportate dai propri studi legali, si sono uniformate al decreto.
Questo uniformarsi provoca una perdita di fatturato e dei problemi gestionali non da poco, uniti a quelli, enormi,che in questo frangente deve affrontare la grande distribuzione a fronte degli insensati accaparramenti.
Solo chi nutre preconcetti verso la grande distribuzione può pensare che sia una loro scelta.
È stato chisrito che il decreto non fa riferimento a categoria merceologiche ma a tipologie di esercizi. Se fosse come dice lei tutte le sigle della Gdo avrebbero adottato lo stesso comportamento,le pare?
Se ci sarà una modifica nel decreto, oppure una circolare chiarificatrice, tutte le catene si uniformeranno.
Oppure pensa che le suddette catene si divertano a perdere vendite e penalizzare i propri clienti?
Gentilissima Paola Emilia Cicerone, ho letto le molte osservazioni che sono state fatte e gliene sottopongo un’ altra:le cartolerie potrebbero solo vendere penne e quaderni senza vendere i giocattoli come è avvenuto per i bar- tabacchi che hanno chiuso il servizio bar lasciando attivo solo il servizio tabaccheria cosicché tutti possono guadagnare un pochino perchè a volte con il piccolo negozio si manda avanti la famiglia. Stasera sono andata a fare la spesa al supermercato e vendevano i fiori e gli alcolici.
Sono punti di vista esatti entrambi è un bel rebus la soluzione? Supermercati aperti sino alle 17 e libera spesa, meno gente in giro che va in negozio 4 volte a comprare un kg d farina x volta
È proprio il contrario: i negozi dovrebbero restare aperti il più a lungo possibile per diluire maggiormente l’affluenza. Se si fanno le chiusure domenicali e si anticipa l’orario di chiusura, ci sarà un maggior numero di acquirenti presenti contemporaneamente nei punti vendita.
Buongiorno in merito agli spostamenti volevo sapere se ci si può spostare dal proprio paese per andare al supermercato perché quello del paese dove risiedo ha gli scaffali vuoti soprattutto quelli degli alimenti
invece di questi problemi si dovrebbe pensare ai dipendenti che stanno lavorando nei supermercati senza le protezioni necessarie mettendo a loro rischio la salute e quella dei loro familiari e se vogliamo anche dei clienti. Nessuno ne parla
È assurdo tutto ciò! In effetti alcolici birre e tanto altro non sono beni di prima necessità, anzi se uno ha il vizio di bere , è la volta buona che si ubriaca tutti i giorni visto che non lavora! Poi si spera di non sentire altre tragedie famigliari.
C’è un grande confusione ,restrizioni ingiuste verso il consumatore ,si cerca di uscire il meno possibile ,ma vietano prodotti che servono e avete presente quanti bambini vanno tenuti occupati in casa,levate gli alcolici che non servono a nulla,le sigarette che nuociono alla salute ,ma non quaderni penne colori ,cartoleria in generale.Dovremo restare in casa per ancora molte settimane date la possibilità di avere il necessario.
Chi ha bambini piccoli a casa se le inventa tutte e se ancora non va a scuola magari avere a disposizione carta e colori contribuisce a far passare il tempo
Ho letto in vari gruppi che c’è la polizia specialmente a torino che sequestra la merce e ha fatto sequestri e minacciato penalii.
Cioè in questo momento, la polizia si mette a sequestrare i quaderni con i cassieri allibiti.
Non è la distribuzione, che subisce, ma il governo a dover fare chiarezza.
Ho assistito presso un Ipermercato i vigili urbani imporre la chiusura delle merciologie non alimentari. Assurdo….
Credimi sono stati molti seri sul rispetto di tutte le piccole cartolerie o altri tipi di negozi in questo momento sono dovuti rimanere chiusi complimenti la prossima volta andrò a fare la spesa sicuramente in in queste supermercati Onore e rispetto
Che paese dio santo!
Io ho un bambino che frequenta la prima elementare e a casa ho finito i quaderni ,le matite e fogli 4A4 per stampare i compiti che mandano le maestre da scuola! Sono andata a far la spesa ma non ho potuto il materiale per mio figlio che deve stare a casa .
Ma a me sembra tutto encomiabile. Qual’è il problema?
Se hai bambini a casa, devi farli disegnare, colorare, far giocare in qualche maniera, no? Se faccio la spesa alimentare e compro un pacco di pennarelli che problema c’è?
Tante risposte possono essere trovate qui : https://www.confcommercio.it/-/faq-emergenza-coronavirus
in particolare, secondo l’interpretazione confcommercio GDO puo’ vendere i non alimentari tutta la settimana ma non il sabato e domenica (e possono essere aperti anche i ricambi auto/moto per la miscela del motorino dell’utente di qualche commento piu’ sopra)
Esattamente quello che ho letto anch’io: sì lun/ven, no sab/dom. Purtroppo anche chi lavora da casa puó aver bisogno di materiale da cancelleria, non esistono solo i bambini a cui far trascorrere il tempo.
Tutto questo è assurdo, non solo siamo bloccati a casa ma qui a Bergamo non si può nemmeno ordinare online, nessun corriere consegna come se fossimo degli appestati, il negozio online dal quale ho ordinato mi ha detto che ha contattato qualsiasi corriere possibile ma si rifiutano di far partire la merce se l’indirizzo è di Bergamo o Brescia ma stiamo davvero scherzando? Nemmeno su Amazon possiamo ordinare. I negozi online prima accettano il pagamento, consegnano la merce al corriere che si rifiuta di spedire appena “scopre” l’indirizzo. Qualcuno che sa qualcosa di questa storia? A chi si può denunciare questa situazione al limite della truffa?
Però non è giusto che Coop debba chiudere le prossime due domenica e gli altri no o tutti o nessuno. Almeno il materiale didattico non va vietato per rispetto dei bambini e studenti che studiano a casa per gli altri prodotti sono d’accordo
Anche altre catene chiuderanno
Ragazzi, mi permettete una considerazione fuori di ogni intenzione polemica ? Qui si sta discettando di pennarelli, chiusure e corrieri che non consegnano, ma … di coronavirus si MUORE (e anche nel modo peggiore, se esiste un modo “buono” o “cattivo” di morire).
forse, lo dico sottovoce ma con angoscia, ci si dovrebbe sentire fortunati ad essere davanti ad un monitor a casa propria piuttosto che attaccati ad una macchina in ospedale.
Quella che stiamo vivendo e’ una GUERRA che comportera’ perdite di vite ed economiche terribili e che cambiera’ il nostro modo di essere, cominciamo ad abituarci, davvero … .
Quello che serve in periodo di guerra lo troviamo, tutto il resto impariamo a vederlo come SUPERFLUO
Anche in periodo di guerra ci sono giornalisti che prendono appunti, bambini che studiano, scrittori che scrivono. E comunque,la situazione è pesante ma non siano in guerra. E proprio perché è pesante i provvedimenti che ci complicano ulteriormente la vita fanno arrabbiare.
Hai ragione, è peggio: non c’è la tessera per ritirare il minimo necessario, e chi lavora da casa puó uscire solo dopo il regolare orario di lavoro, limitandosi a una volta a settimana, facendo la piccola spesa anche per i suoceri perchè non si puó ordinare online. Tutto si sta accumulando, forse anche vedendo comportamenti incivili (es. runner).
Gentilissima Lauretta, cerchiamo di limitarci a commentare gli articoli. Le persone che decidono, come permesso dal decreto, di effettuare sport all’aperto non infrangono nessuna legge né attentano alla salute pubblica se si attengono alle modalità suggerite delle autorità. Le numerose denunce di questi giorni sono legate ad altri comportamenti e interessano soprattutto persone anziane e non i runner che adesso sembrano i nemici pubblici numero uno. Lasciamo fare alle forze dell’ordine il loro lavoro e non sostituiamoci a loro.
Sì gentilissima Valeria, è il caso di mostrare le ICU. Nessuno si sostituisce ad altri, usiamo il senso civile che è merce rara. L’invito a Stare a casa vale per tutti, difficile da capire.
Qui un articolo molto preciso. https://www.linkiesta.it/it/blog-post/2020/03/19/runner-untori-e-il-bisogno-di-odiare-chi-esce-da-casa/28891/?fbclid=IwAR2q-uXxv-5G9KdmGeTxZmX3yMWoMYyg0PlR2DeMM9gE9DuYTUiclQ4Ri4w
I link non servono. Ci vuole responsabilitá da parte di tutti. “Restiamo a casa”
“i link” cioè la conoscenza, serve sempre, soprattutto in un momento di crisi. La responsabilità dovrebbe essere prima di tutto del governo che ad oggi non ha vietato le attività produttive non essenziali e gli uffici, come le fabbriche, rimangono aperti
Salve ho una cartoleria a Bari 2 figli che studiano da casa e non ho ne penne e quaderni come fanno a studiare? Visto che devo restare chiusa
I supermercati hanno da sempre di tutto e di più di ogni genere ma chi mi vieta di comprare ciò ke voglio e soprattutto chi ti dà il diritto di dirmi se è necessario o meno visto ke sono all’interno per comprare. Ora o viene bandito per sempre ogni genere di vendita all’infuori del cibo (al di la ‘del covid 19 ) e questo x solidarietà ai negozi che già vendono i suddetti prodotti, quindi decreto governativo, o io visto che pago, sei cortesemente obbligato a venderlo punto senza fare ulteriore confusione che ora come ora non serve a nessuno ripeto c’è già abbastanza non tiriamo sempre in ballo polemiche inutili
Credo che tutti i supermercati, anziché litigare tra di loro, renderebbero un miglior servizio ai clienti se si attivassero per facilitare il rispetto alla regola del rimanere in casa attivando, ovunque sul territorio nazionale, il servizio della consegna della spesa a domicilio. Ho telefonato a vari supermercati per chiedere se lo avessero fatto ed una gentile voce di donna mi ha risposto testualmente “ signora, siamo troppo pieni dentro e fuori ( si riferiva all’ampio parcheggio della … ), come possiamo pensare ad una cosa del genere?”
Mi chiedo se non sarebbe utile farlo proprio ora per evitare assembramenti, dentro e fuori
Sì, sarebbe l’ideale poter fare la normale spesa settimanale con consegna. Per fortuna i supermercati qui sono ben assortiti, ho fatto ieri la spesa normale per 2 famiglie, meno si esce e meglio è.