Mi inserisco anche io nel gioco delle “etichette in volo”. Questa è la mini-confezione di succo di limone servita da Alitalia insieme al tè. Che ve ne pare?
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Anche in questo caso è opportuno affrontare la questione sotto due aspetti:
– sicurezza. Il succo di limone rientra negli alimenti di cui alla categoria 14.1 del reg. (CE) n. 1333/08, per i quali è ammesso l’utilizzo di solfiti, quali additivi con funzione conservante,
– informazione al consumatore. La direttiva (CE) n. 2003/89/CE e successive modifiche, c.d. “direttiva allergeni”, come pure il reg. (UE) n. 1169/2011 (vedi l’ebook “L’etichetta“), ha introdotto l’obbligo di indicare in etichetta la presenza di solfiti, quando la loro concentrazione sia pari o superiore a 10mg/kg o 10mg/l. Anche nel caso in cui il prodotto sia esentato dall’obbligo di elencare gli ingredienti (come per i vini).
Il succo di limone servito da Alitalia appare perciò in regola, sotto entrambi tali aspetti.
Un unico dubbio – nell’etichetta in esame – riguarda la dicitura “naturale” che accompagna la denominazione di vendita “succo di limone”. Su questo punto, pur in assenza di giurisprudenza specifica al riguardo, ho alcuni dubbi.
Per ulteriori approfondimenti, si fa richiamo alle Linee guida della FSA (“Food Standards Agency”, GB) sull’utilizzo di termini come “puro, naturale, …”, citate nell’e-book “L’Etichetta” nel paragrafo dedicato alle informazioni volontarie in etichetta.
Dario Dongo
Foto: Photos.com
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