aliceLa catena di supermercati Simply ha ritirato dagli scaffali  i “Filetti di alici in olio di oliva” a marchio Simply nella scatoletta da 46 grammi, codice Ean 8033209005790.

Il richiamo e il ritiro dei filetti di alici riguarda il lotto 14079  con scadenza 09/2015,  ed è stato deciso  in via cautelativa, per la possibile presenza di livelli elevati di istamina. I filetti sono  prodotti per Sma da Iconsitt  S.r.l. I consumatori sono invitati a restituire le confezioni nel punto vendita di acquisto per la sostituzione. Per ulteriori informazioni contattare il Servizio Clienti SMA tel 800-824039

Si tratta del secondo ritiro sullo stesso prodotto avviato dalla catena di supermercati Simply in un mese. Il lotto richiamato nel dicembre 2014 era il numero 4196 con scadenza 01/2016.

 

Etichettatura del pesce
I pesci più a rischio di istamina sono: tonno, sgombro, sardina, aringa, alaccia, cheppia, acciuga e lampuga

Per capire cosa significa mangiare alimenti con troppa istamina proponiamo una scheda realizzata Giuseppe Arcangeli dell’Istituto sperimentale zooprofilattico delle Venezie.

L’istamina è un composto azotato che rientra nel gruppo delle “ammine biogene”. Il nostro corpo è in grado di produrla per contrastare  le infiammazioni, ed è particolarmente abbondante in caso di allergie (tanto da farci assumere i cosiddetti anti-istaminici). La presenza negli alimenti può essere dovuta alla trasformazione dell’amminoacido istidina – presente nella muscolatura dei pesci – in istamina oppure è dovuta all’azione di alcuni enzimi presenti in batteri patogeni Gram negativi (generi: Morganella, Klebsiella, Proteus , Hafnia, Enterobacter, Citrobacter, Vibrio, Photobacterium), che hanno contaminato le carni del pesce dopo la morte. L’istamina è stabile alle alte temperature e non subisce variazioni in seguito alla cottura e all’inscatolamento del pesce: per una completa inattivazione è necessario un trattamento di 90 minuti a 116°C.

 

Principali sintomi dell’intossicazione ? Prurito, arrossamento del viso e del collo, orticaria, nausea, vomito, diarrea, cefalea, vertigini. Questi sintomi possono variare in dipendenza della quantità di tossina introdotta e dalla sensibilità individuale. Il periodo d’incubazione è breve: da pochi minuti ad alcune ore. Nei casi più gravi si può arrivare allo shock istaminico con ipotensione fino al collasso cardio-circolatorio.

Terapia da seguire per combattere l’intossicazione. La terapia prevede l’impiego di anti-istaminici e glucocorticoidi. Nei casi più gravi viene somministrata adrenalina.

I pesci più a rischio di istamina sono: tonno, sgombro, sardina, aringa, spratto, alaccia, cheppia, acciuga e lampuga.

 

Sara Rossi

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