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Il coperto al ristorante Il Cappero, nel cuore di Modica (RG) costa 4 euro e sulla tavola apparecchiata svetta una tovaglietta e posate standard (vedi foto). Nulla da dire sulla qualità del pane e dell’olio sul tavolo – buoni, certo – ma non diversi da quelli di altri locali dove il coperto è la metà e il servizio è praticamente identico. Ma le sorprese non finiscono qui.

Basta ordinare una bottiglia d’acqua (4 euro) e un calice di vino (6) per ritrovarsi, ancora prima dell’antipasto, con un conto già a quota 14 euro. Un ultimo appunto Il Cappero permette di portare la bottiglia di vino da casa, ma chiede 10 euro come “diritto di tappo” per il servizio di apertura, mescita e utilizzo del bicchiere. Alla fine, tra un piatto ben curato e un secondo discreto, il conto sfiora i 50 euro. Una cifra elevata per un ristorante senza particolari pretese estetiche o di servizio.

Ristorante IlCappero Modica
Il ristorante Il Cappero applica il diritto di tappo (10 €) se si porta il vino da casa

Questa situazione non è un caso isolato. Sono sempre più numerosi i locali italiani che adottano balzelli per far lievitare il conto, tra coperto, pane, acqua e altre voci che nulla hanno a che vedere con ciò che effettivamente si mangia. Difficile non notare il contrasto con quanto accade a pochi chilometri oltre confine, ad esempio in Francia.

Acqua gratis e conti trasparenti…in Francia

Chi ha cenato almeno una volta in Francia sa bene che l’acqua di rubinetto viene sempre servita gratuitamente, con naturalezza, anche con un tocco di eleganza: spesso è il cameriere stesso a versarla nei bicchieri. Chi vuole acqua frizzante, si può ordinare una bottiglietta di Perrier o San Pellegrino e pagarla come se fosse. un aperitivo, ma si tratta di un’opzione, non di un’imposizione.

Tavolo di ristorante con calice, posate, tovagliolo e fiori; concept: coperto
A volte il coperto al ristorante comprende una tovaglietta di carta oppure neanche quella

In Francia, infatti, il consumo di acqua del rubinetto nei ristoranti è la norma. Eppure le caratteristiche di potabilità e sicurezza sono del tutto paragonabili a quelle dell’acqua italiana. Perché in Italia i clienti sono restii a chiederla? O meglio: perché così tanti ristoratori hanno “convinto” gli avventori che l’acqua del rubinetto non è all’altezza del locale. La risposta non è tecnica, ma economica e riguarda il ricarico che viene applicato. Lo stesso discorso speculativo vien fatto nei locali dove l’acqua di rete filtrata dagli appositi apparecchi dietro il banco  viene proposta in bottiglie di vetro e fatta pagare 2-3 euro al litro. Un’abitudine che può fruttare ai gestori anche 13.000 euro l’anno.

Il coperto e le voci pretestuose

Un altro elemento che distingue la ristorazione italiana è il famigerato “coperto”, una voce presente nello scontrino di quasi tutti i locali, che secondo i dati Fipe nel 2023 ammontava in media a 2,90 euro a persona. In alcuni casi comprende pane e apparecchiatura, ma non mancano i ristoranti dove si paga anche senza tovaglia o con una semplice tovaglietta di carta.

Se in Francia il concetto di “coperto” non esiste e il  conto finale è trasparente, in Italia, il prezzo finale è spesso una corsa a ostacoli tra voci accessorie: coperto, pane, acqua, servizio, a volte persino un sovrapprezzo per il sabato o e la domenica sera. t

Una questione di trasparenza

Certo, i ristoratori devono fare i conti con costi crescenti, ma la trasparenza e la chiarezza non può essere trascurata. Il consumatore che legge il menu e pensa di pagare 35 euro ma si trova un conto di 50 per “spese accessorie”, lascia il locale con un retrogusto amaro anche se ha mangiato bene. Forse è il momento di rivedere certe abitudini e prendere esempio da chi, senza fronzoli né finzioni, ha fatto della trasparenza il suo miglior ingrediente.

© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos.com

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Alberto
Alberto
11 Aprile 2025 14:13

Buongiorno.

Proprio per evitare queste situazioni e la spiacevole sensazione, uscendo dal locale, di essere stati derubati, in famiglia evitiamo, dai tempi del Covid, di mangiare fuori al ristorante o in pizzeria.

Non ci facciamo portare cibo a casa e le pizze le acquistiamo da asporto. Ce le mangiamo tranquilli in cucina, dopo averle riscaldate in forno, in pantofole, comodi comodi e senza chiacchiericcio in sottofondo.

Certo, anche la pizza ormai… in un locale popolare una marinara costa comunque 5 EUR e una margherita 6 EUR. Gli ingredienti extra li aggiungiamo noi. Comperando una mozzarella di bufala al supermercato, e acquistando in pizzeria una semplice marinara da asporto, prepariamo una pizza alla bufala stratosferica ad un prezzo mai visto!

Purtroppo c’é anche il problema dello shrinkflation, perché capita che la pizza, a parità di prezzo, si riduca progressivamente di dimensioni. Poco male! Non la si compera piú e la si fa in casa! Ci sono i forni all’uopo, e prima o poi ne acquisterò uno.

Ho anche smesso di bere il cappuccio o il latte macchiato al bar, e piú in generale di fare colazione fuori casa. Mi rifiuto di pagare non meno di 1,80/1,90 EUR per una tazzina di caffé e latte! In Stazione Centrale a Milano, poi, per un cappuccio si arriva anche a 2,50 EUR! Incredibile!

Non sono schiavo dei prezzi e decido io come spendere i miei soldi. Gli altri si regolino come meglio credono.

Cordiali saluti.

Giuseppe La Terra
Giuseppe La Terra
Reply to  Alberto
12 Aprile 2025 14:23

Ancora co sta tiritera !!!
SI va nei ristoranti e in qualsiasi altro locale d'”intrattenimento” non solo per cibarsi, ma per distrarsi, stare assieme agli altri, ascoltare musica in sottofondo, per farsi servire senza sporcare la cucina, piatti e posate che poi devono essere lavati..volete calcolarci tutti questi servizi o dobbiamo continuare a fare le pulci soltanto ai costi delle materie prime??
Se no vi sta bene…almeno abbiate la decenza di non lamentarvi e stare zitti!!
Cordialità!

Alberto
Alberto
Reply to  Giuseppe La Terra
14 Aprile 2025 15:43

Buongiorno Sig. La Terra,
contrariamente all’opinione di alcuni, io ritengo di vivere ancora in un paese democratico, in cui ognuno ha il diritto e la possibilità di esprimere la propria, motivata, opinione.
Lei è libero di esporre il suo pensiero e io il mio.
Cordiali saluti.

Giorgio
Giorgio
Reply to  Alberto
17 Aprile 2025 09:03

Con questa storia della, SACROSANTA, libertà d’opinione mi permetta si è persa la decenza e il pudore. Chiunque si sente in diritto di poter dire qualsiasi cosa.

FRANCESCA LABATE
FRANCESCA LABATE
Reply to  Alberto
16 Aprile 2025 09:06

si ma almeno per qualche sera è piacevole non dover cucinare e poi riassettare tutto…è anche piacevole farsi servire ed uscire fuori…e non dover pulire e sistemare tutto…il costo comprende anche quello…

Tonino Riccardi
Tonino Riccardi
11 Aprile 2025 14:41

Dovrebbero spiegarmi chi è il medico che ha prescritto, con ricetta urgente, di andare in questo o quel ristorante. Grazie mille

Osvaldo F
Osvaldo F
Reply to  Tonino Riccardi
14 Aprile 2025 07:24

Sono sostanzialmente d’accordo con lei! Se i clienti ritengono che questi comportamenti siano ‘rapinatòri “, non ci andranno più e, vista anche la presenza dei social, il passaparola è rapido… Se continuano ad andare al ristorante dell’ articolo, vuole dire che ritengono ne valga comunque la pena. Del resto, hanno la” furbizia” di permettere di portare il vino, certo fanno pagare qualcosa, vorrei ben vedere… Comunque, il cliente magari fa il conto che si porta il vino che gradisce e gli costa meno della bottiglia presa al ristorante

Angelo
Angelo
11 Aprile 2025 19:06

Esiste l’obbligo di legge di esporre all’ esterno il menù con i relativi prezzi. Basta leggere prima di entrare. Quest’annosa discussione sui costi di coperto, acqua ecc la trovo inutile. Se entro in un ristorante alla fine pagherò un totale. È quello che bisogna valutare, il resto mi sembra una polemica sterile.

Niccolò Grassi
Niccolò Grassi
11 Aprile 2025 23:16

Cara Signora Rossi
che i prezzi della ristorazione siano sempre più alti è un dato di fatto inconfutabile.
Non se la prenda però con un locale come Cappero Bistrot, che prima di tutto è un ristorante e non una trattoria, gestito da dei ragazzi bravi che sanno lavorare molto bene in cucina e che offrono una tavola di qualità in un locale bello e che ha dei prezzi in linea con quel tipo di servizio, appunto da ristorante e non da trattoria.
Il titolo del suo articolo è lesivo nei confronti del lavoro di queste persone.

Il diritto di tappo si paga ovunque solo se si porta la bottiglia da fuori, ovviamente non quella acquistata nel ristorante.
Se non si beve tutta la bottiglia (che si paga nel conto) il consumatore ha il diritto di poterla portare via senza alcun sovrapprezzo. È la legge.

Se invece non si vuole spendere si sta a casa o si va nei i fast food!

Buona tavola!

Anna
Anna
12 Aprile 2025 08:53

Ho scoperto perché paghiamo il coperto lavorando all’estero: fuori dall’Italia nessuno sbriciola su tutto il tavolo ed il pavimento le etichette delle bevande né pratica simili amenità

Alberto
Alberto
Reply to  Anna
14 Aprile 2025 15:47

Buongiorno Sig.ra Anna,
non immaginavo che noi italiani al ristorante fossimo così “zozzoni” 🙂
Ma se lo dice Lei… ci credo!
Cordiali saluti.

Chiara
Chiara
12 Aprile 2025 16:10

Conosco bene il ristorante in questione, le materie prime sono di ottima qualità e il pane è autoprodotto. Viene offerto sempre un entrèe e l’olio con il pane, a prescindere da ciò che si ordina. Il tavolo è apparecchiato con tovaglia e tovaglioli in cotone e non con una tovaglietta come si dice nell’articolo e il coperto può anche costare 4 euro ma non credo che in un altro ristorante di pari livello costi meno. La qualità si paga poco da dire, se non si vuole spendere tanto si va in trattoria e si sceglie un menu tutto compreso a 25 euro e con le tovaglie di carta. La mancanza di obiettività dell’articolo mi sembra pretestuosa.

Roberto La Pira
Reply to  Chiara
16 Aprile 2025 00:46

Conosco molto bene quella zona e ho frequentato decine di locali di Modica. I prezzi richiesti per le voci indicate nell’articolo non sono giustificati

Mirko
Mirko
Reply to  Roberto La Pira
16 Aprile 2025 15:56

Beh, come non sono giustificati i panettoni o colombe o chiacchiere a 100€ al kg. Questi tre dolci elencati restano dei dolci poveri, non si possono equiparare ad una torta però, I grandi maestri pasticceri, hanno pretese di prezzi fuori da ogni logica.

Orlando
Orlando
12 Aprile 2025 20:37

Per mangiare senza pagare c’è sempre la caritas, nei ristoranti o nei bar esistono quella specie di cosa che si chiama menù,basta leggerli un minuto prima di sedersi e il problema è risolto.

Giorgio
Giorgio
13 Aprile 2025 11:17

Buongiorno,
Premetto subito che non sono né il proprietario del Bistrot in questione né un amico o parente o chicchessia.
Però sono un addetto ai lavori! di un lavoro tra i più bistrattati in circolazione.
Tra ignoranza alimentare, ignoranza civica e ignoranza economica; orari che hanno un impatto nella vita “privata” di una “persona” che lo rendono uno zombie sociale; ambienti di lavoro spesso ristretti e nonostante gli impianti di ricircolo e di aspirazione con aria poco salubre da respirare! Ritengo che ci sia una buona dose di masochismo in chi decide di fare questo mestiere.
Adesso però vengo al dunque:
parto dalla “tovaglietta”! che in realtà è una tovaglia 1 mt x 1 mt di cotone finissimo corredata di tovagliolo anch’esso di cotone che per lavarli, asciugarli e stirarli una lavanderia si prende 1€ a persona.
Poi il pane e l’olio: il primo è un pane artigianale, sottoposto a un processo di lavorazione che tra pre impasto, impasto, stagliatura e infine cottura richiede un tempo di 72h, le farine sono di grani antichi locali, non la doppio 0 schifosa che è veleno! Poi c’è l’olio, un dop monti iblei sottozona Gulfi o Frigintini, insomma un olio sa 20€ al lt. Ora dico io a casa uno si può mangiare quello che vuole, ma non si può accettare che uno critichi le scelte di qualità di un imprenditore, che poi uno le accetta perché sono critiche figlie dell’ ignoranza.
Infine e concludo, non mi fate paragoni con la Francia, la Spagna o qualsiasi altro posto, perché nessuno al mondo ha la cultura dell’ ospitalità come l’abbiamo noi in Italia! sul merito del “coperto” e vero che non si paga, ma è vero che non ti viene dato NULLA, in tutto il mondo il pane (infimo tra l’altro) lo paghi come se fosse una portata, anche 5€ 4 fette.
Quindi ma di cosa state parlando, anzi scrivendo!

Roberto La Pira
Reply to  Giorgio
14 Aprile 2025 19:39

Qual’e il problema di raccontare la verità e di commentare un prezzo esagerato. La tovaglia non c’è si vede dalle foto. Con un litro di olio di Friggintini che è ottimo copre 40 coperti almeno. Faccia lei i conti

Roberto La Pira
Reply to  Giorgio
16 Aprile 2025 00:43

La tovaglia di cotone?

Piergiorgio Barone
Piergiorgio Barone
14 Aprile 2025 08:53

Brava. Hai messo i puntini sulle ‘i’. Finalmente qualcuno che è “trasparente”

matteo
matteo
14 Aprile 2025 08:55

Forse sarebbe il caso di non fare informazione a mo’ di Facebook acchiappaclick. Mi dispiace anche per il ristorante in questione che riceve pubblicità negativa senza reale motivazione (che peccato scrivere “Una cifra elevata per un ristorante senza particolari pretese estetiche o di servizio”, giudizio estremamente soggettivo e sembra anche molto personale…).
Coperto 4€ forse eccessivo così come l’acqua (annosa questione). 6€ il vino mi sembra in linea. Ma il discorso vero è: se non te lo puoi permettere vai da un’altra parte o stai a casa! Perché criticare il ristorante con tanto di nome e cognome?
Discorso diverso se i costi non fossero indicati

Roberto La Pira
Reply to  matteo
14 Aprile 2025 19:32

Il nostro mestiere è di citare le fonti in modo corretto. C’è sempre il diritto di replica .

Luca Schiavoni
Luca Schiavoni
14 Aprile 2025 17:35

più che altro ho visto il menu. Ma ci vuole LA LAUREA per capire quel menu! Una serie enorme di codici, numeri, ogni piatto è accompagnato da codici di allergeni (2.3.4.6.9 !=?!?!?)

Ma DAVVERO prima di ordinare devo fare un CORSO per capire un menu cosi’ complicato ?!?!

Capisco le allergie ehi (ne ho!) ma non dovrebbe essere il personale a chiedere, o il cliente ad avvisare senza un sistema cosi’ macchinoso !?!?

Valeria Nardi
Reply to  Luca Schiavoni
15 Aprile 2025 12:30

Gentilissimo, il menu del ristorante è corretto. Probabilmente per una persona allergica è anche abbastanza comodo da consultare, per esempio se si è allergici alla soia, andrò subito sulla legenda degli allergeni a verificare a che numero è associata la soia (n.8) e nei piatti controllerò velocemente quali piatti escludere in base alla presenza o meno del n.8. Per legge la presenza di allergeni in un piatto non può essere comunicata a voce dai camerieri.

Luca Schiavoni
Luca Schiavoni
Reply to  Valeria Nardi
15 Aprile 2025 13:02

ok , non sapevo che non può essere comunicata a voce. Comunque resta la mia impressione che quel menu ha troppe scritte, simboli, numeri… rispetto a tanti altri menu che vedo normalmente. E’ il mio lavoro (grafico) da decenni. Evidentemente altri menu (in regola con la legge, spero!) sono molto meno affollati e confusionari. Esempio? Per una tartare ci sono 16 parole (ita-eng), 8 numeri ed un asterisco (?).
Non so, a me sembra logorroico 🙂 buon lavoro e grazie per la Sua risposta

Mary
Mary
14 Aprile 2025 21:14

Sono stata da Cappero più di una volta per la possibilità di scegliere piatti con prodotti di ottima qualità e cucinati bene, non posso permettermelo sempre quindi sfrutto le occasioni. Ho mangiato sempre benissimo e trovo che il servizio sia impeccabile, per un euro in più di coperto rispetto ad altri posti tutta sta scenata. Ah i prezzi sono esposti sia all’interno che soprattutto all’esterno.

Roberto La Pira
Reply to  Mary
16 Aprile 2025 00:35

Nell’articolo non si parla della qualità del cibo. I prezzi sono esposti ma sono forse esagerati

Giorgio
Giorgio
Reply to  Roberto La Pira
17 Aprile 2025 08:57

Ma cosa ne sa lei dei costi.
Ha dei dipendenti? Paga un affitto? Ha idea di quanto incidano sul reddito prima delle tasse le imposte sul reddito e l’iva? Conosce termini come “Capex”? Io solo per tenere aperto la mia trattoria spendo 15k al mese e ancora non ho comprato neanche uno stuzzicadenti. Infine se davvero i prezzi fossero esagerati, basta andare da un’altra parte. Però fare il processo in piazza, solo puntando il dito, oppure perché l’ho sentito o me l’hanno detto, non è bello mi creda. Buona giornata.

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