
Il Ministero della Salute ha segnalato due nuovi richiami: il primo provvedimento riguarda vongole con biotossine algali, il secondo liquirizia in polvere con micotossine.
Il richiamo delle vongole
Il Ministero ha pubblicato il richiamo da parte dell’operatore di alcuni lotti di vongole cuore (Cerastoderma spp.) e di vongole veraci (Ruditapes decussatus) a marchio Nieddittas. Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la comunicazione da parte del fornitore della presenza di biotossine lipofiliche algali oltre i limiti di legge, con il conseguente blocco della zona di raccolta. Il Ministero della Salute ha pubblicato il provvedimento nel pomeriggio del 03/06/2025, con un ritardo di cinque giorni rispetto alla data indicata sul provvedimento, 29/05/2025.

I prodotti interessati sono i seguenti:
- Vongole cuore (Cerastoderma spp.), in reti da 1 kg, appartenenti ai lotti 251133-23 confezionato il 23/05/2025 e 251142-24 confezionato il 24/05/2025;
- Vongole veraci (Ruditapes decussatus), in reti da 1 kg, appartenente ai lotti 251134-26 confezionato il 26/05/2025, 251141-28 confezionato il 28/05/2025, 251134-27 confezionato il 27/05/2025, 251165-28 confezionato il 28/05/2025, 251134-28 confezionato il 28/05/2025, e 251165-29 confezionato il 29/05/2025.

L’azienda Cooperativa di Pesca Marceddi ha fornito le vongole richiamate a Cooperativa Pescatori Arborea Scarl. Lo stabilimento di confezionamento si trova in località Corru Mannu, ad Arborea, in provincia di Oristano (marchio di identificazione CPA IT37 CSM CE).
Il richiamo della liquirizia
Il Ministero della Salute ha diffuso anche il richiamo da parte del produttore di due lotti di liquirizia in polvere bio a marchio Ioboscovivo. La ragione indicata sull’avviso è la presenza della micotossina ocratossina A in quantità superiori ai limiti consentiti rilevata durante controlli di qualità. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 100 grammi, appartenenti ai lotti 021026 con il termine minimo di conservazione (TMC) 02/10/2026 e 050526 con il TMC 05/05/2026. Anche in questo caso, il Ministero ha segnalato il richiamo con un certo ritardo, soltanto ieri 3 giugno, oltre 10 giorni dopo alla data del provvedimento (22/06/2026).
L’azienda Ioboscovivo Srl ha prodotto la liquirizia in polvere richiamata. Lo stabilimento di produzione si trova in via Sempione 26H, a Vergiate, in provincia di Varese.
A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare i prodotti con i numeri di lotto sopra indicati. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso dei prodotti richiamati possono restituirli al punto vendita d’acquisto.
Dal primo gennaio 2025 Il Fatto Alimentare ha segnalato 97 richiami, per un totale di 301 prodotti di aziende e marchi differenti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Ministero della Salute
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Quindi il biologico non esiste ed è solo un modo per far lievitare i prezzi al dettaglio!!! Troppi prodotti cosiddetti biologici che vengono ritirati.
L’agricoltura biologica è un metodo di produzione basato sulle rotazioni delle colture, sull’uso di fertilizzanti e antiparassitari non di sintesi chimica, e sulla lotta biologica, ove possibile. I prodotti dell’agricoltura biologica pertanto hanno in genere pochissimi residui di pesticidi (al netto di contaminazioni ambientali e usi illeciti), ma ciò non significa che siano esenti da contaminazioni, soprattutto da sostanze naturali. Nel caso specifico l’ocratossina A è una micotossina prodotta da funghi del genere Aspergillus e Penicillium, che può trovarsi sia nei prodotti convenzionali che biologici.
Salve, mi scusi ma lei ha capito male, la tossina che è stata trovata nel prodotto non dipende dal metodo di coltivazione, non è un pesticida, è una tossina che deriva da contaminazione con un particolare tipo di fungo ( un po’ cone quando un alimentato fa la muffa, per spiegarci con un esempio ). Il metodo di coltivazione biologico rimane il migliore possibile! Cerchiamo di avere fiducia!
L’azienda Ioboscovivo Srl si trova in un territorio del Bel Paese notoriamente privo di laboratori che con 25 euro ti fanno un’analisi di routine prima della commercializzazione