richiamo semi di cumino nuova terra

semi di cumino nuova terraAggiornamento del 4 dicembre 2018: il ministero della Salute ha revocato il richiamo dei semi di cumino biologici Nuova Terra per la scadenza del prodotto

Coop e Gros Cidac hanno pubblicato il richiamo di numerosi lotti di semi di cumino biologici a marchio Nuova Terra per la possibile presenza di Salmonella. I prodotti interessati sono venduti in buste trasparenti da 120 g e in confezione Doypack da 50 g, con i numeri di lotto:

  • L2016616 e TMC 31/12/2017
  • L2019416 e TMC 31/01/2018
  • L2025216 e TMC 31/03/2018
  • L2018816 e TMC 31/01/2018
  • L2025016 e TMC 31/03/2018
  • L2028716 e TMC 30/04/2018
  • L2034216 e TMC 30/06/2018
  • L2002317 e TMC 31/07/2018
  • L2006217 e TMC 30/09/2018
  • L2008917 e TMC 30/09/2018
  • L2016617 e TMC 31/12/2018

I semi di cumino richiamati sono stati prodotti da Le Bontà srl nello stabilimento di via Bruges 60H a Prato, in provincia di Prodenone.

Si raccomanda di non consumare il semi di cumino con i numeri di lotto segnalati e riportarli al punto vendita d’acquisto.

Per maggiori informazioni, è possibile contattare Le Bontà al numero 0574 550379.

Dal 1° gennaio 2018, Il Fatto Alimentare ha segnalato 43 richiami, per un totale di 97 prodotti. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.

Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che funziona poco e male. Ogni anno in Italia vengono ritirati dagli scaffali dei punti vendita almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore.

I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

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