I supermercati Conad hanno richiamato un lotto di riso Arborio a proprio marchio. Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la presenza di livelli di cadmio superiori ai limiti di legge, rilevati nell’ambito di controlli interni. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 1 kg con il numero di lotto 136/D e il termine minimo di conservazione (TMC) 15/05/2026 (codice EAN 8003170003873).
L’impresa Riso Scotti Spa ha prodotto il riso Arborio richiamato per Conad Soc. Coop. La sede dell’azienda produttrice si trova in via Angelo Scotti 2, a Pavia, dove è situato anche il polo produttivo.
In via cautelativa, Conad raccomanda di non consumare il riso Arborio con il numero di lotto e il termine minimo di conservazione sopra indicati. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso del prodotto richiamato possono restituirlo in qualsiasi punto vendita della catena di supermercati, dove si provvederà alla sostituzione o al rimborso.
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© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Conad
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Come finisce il cadmio nel riso ?
Il cadmio può essere riscontrato in vari alimenti e ci sono dei limiti che, in questo caso, sono stati evidentemente superati (grazie ai controlli Conad). La presenza del cadmio non è comunque salubre, perché si accumula nell’organismo, perciò eviteri di comprare anche gli altri lotti di questo prodotto.
Il cadmio è un contaminante del terreno, dell’acqua. Il riso è soggetto ad accumulare cadmio e questo “assorbimento” dipende dai metodi di coltivazione e dalla gestione dell’acqua nelle coltivazioni (situazione che peggiora nei periodi di siccità ). Nel 2023 secondo l’ENTE RISI il 6% del riso raccolto superava i limiti (ma quanto di questo 6% è stato “intercettato” dai controlli prima di finire sugli scaffali? E quanto del restante 94% aveva raggiunto la soglia?)
Certo, meraviglia che per un metallo pesante come il cadmio, la cui presenza nel riso è possibile, Conad – con i suoi laboratori e tutti i controlli che afferma di fare – non l’abbia intercettato prima della commercializzazione (qui non c’è catena del freddo o produzione a seguito di mal conservazione).