Miglio

Il richiamo dei plumcake

Coop ha richiamato due lotti di plumcake senza glutine Bene Sì per una possibile contaminazione puntiforme da glutine. Le confezioni coinvolte contengono sei pezzi (pari a 216 grammi) e fanno parte dei lotti CL086D con termine minimo di conservazione 25/07/2019 e CL164P con Tmc 11/10/2019.

La catena raccomanda a chi soffre di celiachia di non consumare i plumcake con i numeri di lotto segnalati e di restituirli al punto vendita d’acquisto, dove saranno rimborsati. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero verde 800 805580.coop benesi senza glutine plumcake

Il richiamo del miglio soffiato

I supermercati Decò, invece, hanno diffuso l’avviso di richiamo di alcuni lotti di miglio decorticato soffiato biologico a marchio Vivibio per la possibile presenza di allergeni non dichiarati in etichetta: le confezioni interessate potrebbero contenere tracce di glutine, soia, sesamo e frutta a guscio. Il prodotto richiamato è venduto in formato da 100 grammi con le scadenze 22/07/20, 22/07/20A, 3/10/20 e 3/10/20A (codice EAN: 8032077011025).

Il miglio soffiato richiamato è stato prodotto da Naturà Srl, nello stabilimento di strada Sotto Cerca 7, a Villareggia, nella città metropolitana di Torino.miglio soffiato decorticato vivibio

A scopo precauzionale, si raccomanda alle persone celiache o con allergie a soia, sesamo e frutta a guscio di non consumare il miglio decorticato soffiato richiamato e di riportarlo al punto vendita in cui è stato acquistato. Il prodotto è sicuro per i consumatori che non soffrono di queste allergie.

Dal 1° gennaio 2019, Il Fatto Alimentare ha segnalato 81 richiami, per un totale di 125 prodotti, e 4 revoche. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.

Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che ogni anno riguarda  almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore. I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf  “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

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