
Il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo precauzionale da parte dell’operatore di tre formaggi a latte crudo a marchio Degustis. Il motivo indicato sugli avvisi di richiamo è la sospetta presenza di Listeria monocytogenes. I prodotti interessati sono i seguenti:
- Pfiffikas, formaggio a pasta molle prodotto con latte crudo e affinato con spezie, venduto in forme dal peso variabile, con i numeri di lotto 10344 e 10271 e la data di scadenza 03/02/2024 (aggiornamento del 15/01/2025);
- Muscatis, formaggio a pasta molle prodotto con latte crudo, con noce moscata, affinato in crosta con foglie di vite, venduto in forme dal peso variabile, con il numero di lotto 10317 e la data di scadenza 08/02/2025;
- Kaffalat, formaggio a pasta molle prodotto con latte crudo e affinato con whisky e caffè, venduto in forme dal peso variabile, con il numero di lotto 10349 e la data di scadenza 04/02/2025.

L’azienda Degust KG des Baumgartner J. & Co. ha affinato, confezionato e distribuito i formaggi richiamati. Lo stabilimento si trova in Bsakerau 1, a Vahrn (Varna) nella provincia autonoma di Bolzano (marchio di identificazione IT Q0Ko3).
A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare i formaggi con le date di scadenza e i numeri di lotto sopra indicati. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso dei prodotti richiamati possono restituirli al punto vendita d’acquisto, oppure eliminarli, fa sapere l’azienda.
Dal primo gennaio 2025 Il Fatto Alimentare ha segnalato 7 richiami, per un totale di 9 prodotti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Ministero della Salute
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Bene, il vostro lavoro e sacrosanto grazie di cuore.
Grazie per vostro lavoro per me importantissimo!
La materia è complessa: la vexata qaestio rimane fra le temperature ( la termizzazione) che prevengano, durante la preparazione, lo sviluppo di batteri tossici. In sostanza, significa fra la pastorizzazione o non del prodotto caseario. Nei disciplinari di vari formaggi locali ( tutti buonissimi) si parla persino, paradossalmente, di pastorizzazione moderata a circa quaranta gradi, che è chiaramente una contraddizione in termini; la pastorizzazione richiede almeno 60- 70 gradi raggiunti in pochi secondi. Poiché questa procedura causa la perdita di valori palatali di gusto, è omessa nelle preparazioni tradizionali, a discapito della sicurezza ma a vantaggio del sapore. Mi piacerebbe conoscere, se possibile, l’opinione esperta del Fatto Alimentare in materia. Grazie.
Non so non si ritrova di nuovo il monte veronese fresco da oltre 20 giorni ….cominciano a nascere perplessità su dubbia presenza di contaminazione.
Ho sempre preferito i formaggi a latte crudo, per il sapore più intenso, ma vedo che troppo spesso vi sono richiami legati, in particolare alla listeria; per il futuro, dovrò rivedere le mie scelte di acquisto: non posso restare attaccata al web per controllare le notizie allarmanti del Ministero della Salute…
Mi sembra che ci sia confusione su associazione rischi e formaggi a latte crudo. Nei formaggi a latte crudo, in special modo se la stagionatura è moderata (soprattutto meno di 60 gg) il rischio rilevante sono gli Escherichia coli shigatossici (STEC), per i quali il ministero sta pensando di introdurre informazioni obbligatorie. Per Listeria monocytogenes per determinate tipologie di formaggi invece il rischio va legato alla contaminazione e persistenza ambientale e quindi anche nei formaggi a latte pastorizzato. E’ necessario aver ben presente questo fatto per un giusto approccio preventivo