L’inchiesta di Report andata in onda domenica 23 novembre ha sollevato un gravissimo allarme sulla sicurezza alimentare, documentando presunte pratiche illecite all’interno del macello Bervini Primo Srl, in provincia di Mantova. L’accusa centrale riguarda la rietichettatura e la rivendita di carne a rischio, che avrebbe raggiunto diverse aziende del settore alimentare italiano. Bervini respinge con forza ogni accusa, appellandosi alle normative sul congelamento.
L’inchiesta di Report
L’indagine condotta da Giulia Innocenzi ha mostrato, attraverso immagini girate di nascosto da un dipendente, un meccanismo di ‘riciclaggio’ della carne. Il servizio mostra gli operai del macello mentre mettono a scongelare in vasconi pieni d’acqua calda centinaia di pacchi di carne, principalmente bovina, che avevano raggiunto o superato la data di scadenza.
Una volta scongelata la carne, gli operai rimuovevano con un coltello la parte superficiale, che appariva di colore più scuro o marrone perché ormai deteriorata. Quindi si riconfezionava la carne, apponendo una nuova etichetta con una data di scadenza falsificata, non più conforme a quella originale del produttore.
Le operazioni mostrate nel servizio, se confermate dalle indagini, possono comportare gravi rischi per la salute pubblica: lo scongelamento in acqua calda, infatti, favorisce la proliferazione di microrganismi, che poi contaminano tutte le superfici e i coltelli usati dagli operati per sezionare e ‘ripulire’ la carne. Report ha sottoposto le immagini e la documentazione raccolte all’ATS Valpadana, che ha annunciato l’intenzione di avviare indagini.
La replica di Bervini
A fronte delle accuse, Bervini ha risposto a Report una nota ufficiale, respingendo categoricamente ogni illecito e difendendo la legalità delle proprie operazioni, affermando che la carne commercializzata non ha mai, in alcun caso, raggiunto la data di scadenza, e tantomeno l’ha superata.
L’azienda sostiene infatti di aver applicato in modo puntuale le normative comunitarie e nazionali che consentono il congelamento della carne fresca refrigerata sottovuoto prima della data di scadenza assegnata dal produttore. Secondo Bervini, tale operazione non cambia lo status della carne, che passa legalmente da “carne fresca refrigerata” a “carne fresca congelata”. Le normative vigenti richiedono che sulle confezioni sia indicata unicamente la data di congelamento.
La società afferma, inoltre, che tutte le operazioni sono svolte “secondo procedure rigidamente controllate, che garantiscono la piena salubrità del prodotto” e ribadisce di essere costantemente sottoposta a controlli, sottolineando come in tutti gli anni di attività “nessuna problematica di sicurezza alimentare e nessuna allerta alimentare è stata mai generata” dalle sue lavorazioni.
Illegale?
Secondo Bervini la carne fresca in scadenza può essere congelata prima della data limite, come previsto dalle norme anti-spreco. Secondo Report la carne mostrata nelle immagini non è fresca ma risulta congelata da due anni (oltre il limite di sicurezza), scongelata e rigenerata (rilavorata), e questa è un’operazione illegale.
Bervini e il cibo per animali !
In un comunicato diffuso il 26 novembre dopo la pubblicazione di questo articolo la Bervini precisa che “La merce di cui al servizio è stata lavorata per finalità PET food. Il tutto confermato dal fatto che la parte non conforme è stata eliminata e la restante immagazzinata per essere destinata non già al consumo umano, ma appunto al PET food”.
Qualcosa però non torna. Secondo notizie in nostro possesso lo stabilimento dove sono state girate le immagini si trova a Pietole in provincia di Mantova e non è abilitato per la lavorazione del pet food, oltre al fatto che il filmato fa vedere carne congelata scongelata e non carne fresca.

Il ruolo dei veterinari
A questo punto, saranno le indagini dell’ATS e della Procura a stabilire se le manipolazioni riscontrate dall’inchiesta abbiano superato o meno il confine della legalità, mettendo a rischio la salute dei consumatori. È la seconda volta che ATS Val Padana è chiamata in causa in questi giorni.
Una settimana fa c’è stato lo scandalo de La Pellegrina (ne abbiamo parlato qui), azienda molto importante del settore che fornisce maiali ai prosciuttifici collegati alle filiere dei prosciutti di Parma, San Daniele e altri 14 salumi Dop.
In seguito alla segnalazione di Greenpeace sulla presenza di ratti e sulle condizioni igieniche critiche degli allevamenti, ATS è intervenuta tempestivamente ha sanzionato per 10 mila euro la società La Pellegrina e posto sotto sequestro gli animali presenti nell’allevamento senza altre spiegazioni.
Dai ristoranti al cibo per cani
Anche nel caso Bervini, nonostante l’episodio risalga a 10 giorni fa ATS non rilascia notizie sui fornitori della carne a Bervini e sui destinatari della carne rilavorate. L’azienda infatti distribuisce ai ristoranti e al mondo Horeca e, come ha precisato nell’ultimo comunicato, fornisce anche cibo per le scatolette di cani e gatti
© Riproduzione riservata Foto: Report Rai 3, Greenpeace

Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24




Report inutile se non infornate i poveri consumatori che acquistano ignari e possono avere danni anche alla loro salute.un servizio o si fa completo o non si fa della serie lancio il sasso ma nascondo la mano
Ovviamente le ulteriori informazioni verranno approfondite dagli inquirenti se sussiste un illecito. Le inchieste giornalistiche non possono fare il lavoro delle autorità. Si limitano a scoprire e denunciare le eventuali condotte illecite e a chiederne conto ai responsabili e a segnalarle alle autorità.
Mi lasci perplesso lo scongelamento in acqua calda. Ammesso che si voglia in qualche modo prolungare o toccare una data di scadenza sarebbe sufficiente rietichettare i prodotti congelati per evitare almeno la proliferazione batterica.
Se proprio la si volesse scongelare( non ne capisco il motivo) la si scongela in frigo a 2 gradi sempre per evitare la profiferazione batterica.
A prescindere da ciò io mi sono dato una regoloa poco praticabile, ma estremamente efficace: mangio solo gli animali che ho visto da vivi.
La scongelano per diversi motivi.
Un pezzo di carne in sottovuoto e surgelata spesso aderisce piuttosto bene alla propria confezione, cosa che rallenterebbe lo sconfezionamento e allungherebbe i tempi di questa pratica illecita.
Inoltre c’è sempre il rischio di ritrovare sulla carne riconfezionata residui dell’imballaggio precedente: tra i reclami più gettonati dagli acquirenti delle buste di affettati (di solito capita con pollo o tacchino) c’è il trovarci pezzettini di plastica blu, che gli addetti ai lavori sanno bene che provengono dagli imballaggi in plastica delle carni originariamente surgelate, “strappati” durante lo sconfezionamento che avviene quando il prodotto è ancora surgelato.
Inoltre, mantenere l’imballaggio originale staccando e/o sovrapponendo all’etichetta originale una nuova etichetta, lascia tracce ben visibili e quindi pericolose, oltre ad essere difficile da applicare ad una superficie a temperatura negativa, perché la colla fa poca o nessuna presa.
In più, immagino che queste pratiche illecite, siano eseguite nel più breve tempo possibile a scanso di rischi di ispezioni non annunciate da parte delle autorità competenti (ATS/ASL, NAS ecc…) e anche a scanso della possibile osservazione da parte di soggetti esterni che accedono all’azienda per i più disparati motivi (manutentori, buyer e commerciali vari, potenziali clienti, semplici autisti che caricano/scaricano, ecc…).
La carne ovviamente ne riceve un maltrattamento veramente orribile, ma immagino che quella merce non finisca sul banco di un macellaio ma sia girata ad aziende che la trasformano per la produzione di prodotti quali sughi, lasagne ecc…, ovvero quei prodotti, spesso della categoria “primo prezzo”, che poi ritroviamo nei supermarket…
Immagino che questi soggetti (sia produttori che distributori) saranno “deliziati” da questa inchiesta… e che l’azienda avrà il suo bel daffare a tranquillizzarli.
Non ho capito nulla. Grazie lo stesso.
È tutto scritto in italiano.
Le ipotesi sopra espresse hanno una loro logicità.
FANTASTICHE e PUNTUALI spiegazioni… grazie davvero.. ora le motivazioni di questa proatica sono molto più chiare. Grazie e lei e grazie a chi ha scritto l’articolo
Sempre più cala l’ombra del dubbio sull’efficacia dei controlli da parte di ATS. Posso capire la carenza di personale specializzato ATS , nel coprire l’area da ispezionare… Ma il personale in forze quando controlla… Ha le fette di prosciutto davanti agli occhi? E il veterinario assegnato e che presidia il macello giornalmente? Non pervenuti insomma… Poi per carità tutti innocenti fino a prova contraria. Ma a farne le spese resta sempre il solito consumatore.
Infatti è unaVergogna , ma cosa fanno i veterinari adetti al controllo sanitario negli allevamenti intensivi? E gli ispettori?
Hanno più coscienza certi operai che hanno avuto il coraggio di svelare il fattaccio!!!
Sono pressoché vegetariana da molti anni; ma veramente bisognerebbe tutti smettere di mangiare carne e salumi ,almeno che non siano certificati Bio o provenienti da un produttore conosciuto personalmente; per il nostro benessere e quello di queste povere creature!!
Ma secondo te i responsabili di questa azienda fanno fare queste operazioni ai propri dipendenti correndo il rischio di una eventuale ispezione del proprio veterinario?? sono tutte operazioni che vengono fatte fare lontano dai turni di lavoro canonici o in giorni in cui si è tranquilli di non incorrere in visite.
Quello che scrivi è condivisibile e se l’hanno fatta franca fino ad ora un motivo ci sarà. Però penso ok fuori dal turno di lavoro ma l’ ATS gli occhi per le celle di stoccaggio, i tunnel di congelamento dov’erano? L’azienda dove stoccava tutta la merce scaduta? A volte non serve cogliere in fragranza le operazioni difformi. Infatti poi è arrivato il sequestro del tunnel di congelamento e delle celle di stoccaggio. Meglio tardi che mai.
La logica del libero mercato e delle autocertificazioni ha sostituito/sconfitto quella dei controlli da parte degli enti preposti. E così, a proposito del personale di Igiene Pubblica (veterinari e ispettori di aziende alimentari compresi) son rimasti in “quattro gatti” per svolgere il lavoro di 100. Si occupano delle emergenze e dei casi particolari meritevoli di intervento diretto, oltre a governare (correggendolo) il sistema dell’autocertificazione aziendale.
Faccio il macellaio, tutt’ora, dall’età di 11 anni. Sono uno di quelli che , insieme al mio maestro, andavano a prelevare i bovini alle 5 per fare primi al mattatoio, abbatterlo e scuoiare. Potrei raccontare tante brutte cose a proposito di “carne” ma devo lavorare ancora…
Immagino che lei oramai con la sua esperienza sappia dove trovare ancora carne salubre!?
Non la invidio; ma capisco!
Vero e proprio attentato alla salute pubblica: carne immonda e deteriorata messa in circolazione senza scupolo; conta solo il profitto! Intervengano le autorità preposte e siano svolte indagini rigorose .
Ah certo!!! Ospedali intasati da tossinfezioni alimentari da carne scaduta
Si certo . .ospedali intasati da pazienti con tossinfezioni alimentari da carne scaduta o ricongelata.
Ma per piacere .
Prima si devono accettare infatti, la pratica descritta è ovviamente scorretta e fuorilegge, ma direi anche che il rischio per la salute eventualmente sarebbe davvero limitato.
Certe notizie ti fanno venire seriamente la voglia di diventare vegetariano o addirittura vegano (mio cugino in Francia lo è già da molto tempo… :))
Ecco i vegani si che sanno cosa mangiano.
Bravissimo! Lo faccia e il pianeta e gli animali la ringrazieranno! Solo per come trattiamo gli animali prima e durante la macellazione c’è da inorridire.
Mi piacerebbe sapere a chi è stata venduta grazie
L’azienda asserisce che la carne è scaduta era destinata al pet food. Che senso ha scongelare la carne, togliere la plastica, mettere a lavoro diverse persone a rifilare la carne e destinarla alla trasformazione per gli animali (tutte queste operazioni peggiorano la qualità della carne) quando si può mandarla direttamente congelata. Si penseranno le successive ditte a rimuovere la plastica. Qualcuno del settore può dare l’aiuto?
Senza pensare che se su un banco, con certi strumenti e certi indumenti e guanti vai a lavorare carne putrefatta, poi prima di rimetterti a lavorare la carne per uso alimentare devi, come minimo sterilizzare tutto…
Poi se c’è una catena del freddo ci deve essere anche l’igiene e percorsi separati per un tipo e per l’altro, mi sa che si stanno un po’ arrampicando sugli specchi o qualcosa, nel servizio, non è corretto, ma delle due propenderei più per la prima…
Ma i NAS immediatamente devono andare ed anche la notte di nascosto e devono chiuderle ed i dirigenti sanzionati solo così incominciano a capire che si deve marciare onestamente
Se la carne fresca non era ancora scaduta è normale allungarne la vita e l’utilizzo congelandola , ma l’etichetta deve riportare la data di confezionamento che deve essere molto recente e vicina . Tutt’altro è la carne scaduta da tempo, recuperata e lavorata in maniera fraudolenta come dal servizio di Report.
Ho avuto esperienze professionali con servizi di fatti dalla giornalista Giulia Innocenzi che , credo di sapere, non è una giornalista di Report ma una libera professionista che vende i suoi servizi a Report.
Diamo a tutti il beneficio del dubbio ed aspettiamo l’evolversi delle indagini che , a questo punto, non potranno che essere che una valanga di enti ed Autorità che, ognuno per suo conto, entreranno nell’azienda attenzionata a tutte le ore del giorno per un lungo periodo. Ricordiamo un servizio di Report fatto dalla stessa giornalista su un primario Gruppo avicolo italiano qualche anno fa risultando , poi, solo in parte corretto e veritiero. Sicuramente non per la cattiva fede della giornalista ma per il tecnicismo di quanto riportato che non può essere nella piena conoscenza della stessa che ha semplificato molte questioni. Report a distanza di un anno in ultima parte e per pochi minuti ha dato notizia della risultanza delle indagini riabilitando l’operato dello stesso gruppo.
Da cittadino e consumatore sono fiero di tutto ciò.
Siamo stati gli unici che hanno dato notizia della rettifica di Sigfrido Ranucci nella vicenda Fileni. Anche noi aspettiamo aggiornamenti della vicenda Bervini
A quale pagina del sito trovo la rettifica?
Grazie
A questo link: https://ilfattoalimentare.it/pollo-fileni-biologico-report-rettifica.html
Sig. Maurizio non sarei così sicuro che sia lecito allungare la vita commerciale ad una carne fresca fresca prossima a scadenza congela. Il regolamento 853 del 2004 impone agli operatori di congelarla nel più breve tempo possibile e comunque dopo la stabilizzazione (pH e temperatura). In Italia purtroppo le associazioni hanno fatto continue pressioni, tale da prendere inapplicato questo obbligo grazie anche al ministero della salute che si è reso partecipe di questa situazione.
In quel servizio c’erano delle chicche passate in secondo piano…ad esempio ad un certo punto mi pare di ricordare un allevamento avicolo su due piani di cui uno condotto in biologico e l’altro in convenzionale….cosa che non sta ne in cielo ne in terra…Immagino che i tecnici di qualche organismo di certificazione siano saltati sulla sedia vedendo le immagini scorrere….
Potrei aggiungere che queste pratiche avvengono anche nella GDO. Non vi è mai capitato di comprare una vaschetta di pollo che puzzava, anche se l’etichetta era corretta? Peccato che il fenomeno dell’operatore l’aveva applicata sulla vecchia e quindi la carne era scaduta. Ormai per massimizzare gli utili si è disposti a tutto. Grazie per la notizia.
E lo fanno in modo talmente spudorato che mi è capitata della carne “riconfezionata” con etichetta recante la data del giorno dopo…
Tempo fa commentai un vostro articolo in cui parlavate della battaglia di Coldiretti contro la carne coltivata, perché ritenuta non sicura, a differenza della carne prodotta con il metodo tradizionale.
Nel commento scrivevo quanto fosse sciocco considerare la carne da allevamento più sicura rispetto alla carne coltivata, perché i controlli non garantiscono la salubrità della carne stessa.
In quell’occasione scrissi che gli animali malati erano macellati al pari di quelli sani e fui criticata per questa affermazione, probabilmente imprecisa, che però non si discosta molto dalla realtà dei fatti.
Nei giorni scorsi avete pubblicato la notizia dell’allevamento infestato da topi e parassiti, oggi questo articolo, e chissà quanto non è ancora stato scoperto!
Mi piacerebbe che Coldiretti spieghi come la carne di animali che vivono in condizioni igieniche precarie o la carne scaduta possa essere considerata più sicura della carne coltivata.
Premesso che la carne coltivata non salverà il mondo, perché il processo è molto energivoro, ma la domanda resta.
Sarebbe cosa buona e giusta, dice il profeta, che sulla scorta di quanto denunciato da Report, avviare una commissione di inchiesta per conoscere se i controlli delle ASL in campo nazionale, rispondano alle linee guida e alle normativa nazionali. Drammaticamente tanti reati anche sul versante della igiene e salubrità degli alimenti sono stati depenalizzati. La mia è l’uscita del cittadino che punta a quanti controlli si debbono svolgere e quanto personale necessita per assolvere a questa funzione primaria.
E Bervini ha il coraggio di smentire la verità che è sotto i nostri occhi
a parte che personalmente non mangio carne se non raramente ma sarebbe utile conoscere a chi nel PET food fa a finire quella schifezza….non la darei neppure al mio cane e alla mia gatta…..
Le numerose e sempre più gravi irregolarità in stabilimenti che hanno l’obbligo di sorveglianza sanitaria a mio avviso pone quantomeno una serie di riflessioni sulla efficacia del sistema di controlli e certificazioni è inutile negare l’evidenza, l’autoreferenzialità non giova a nessuno e soprattutto la salute dei consumatori sembra essere l’ultima delle preoccupazioni.
Il responsabile di ATS ha dichiarato che avvisano prima di fare i controlli……ma vi sembra normale tutti ciò o c’è altro ?
Per legge i controlli sanitari devono essere fatti senza preavviso.
Mi sono preso la briga di vedere contro voglia il servizio. Totale disinformazione .
Preciso: non ho l’ anello al naso e sono consapevole che pratiche scorrette nella filiara alimentare ci siano , ma da questo servizio si ha una distorsione totale dell’ informazione.
Non sto qui ad elencare tutti i buchi del servizio….ci vorrebbero pagine e pagine. Ne cito solo una siamo sicuri che quelle persone che fanno quelle cose lavorino in nome e per conto della ditta citata?
Ribadisco…non ho l’ anello al naso, i casi davvero documetari e sanzionati ci sono stati, ma non certo con metodi come questo.
Salve, complimenti per i vostri articoli, mi chiedo questa carne che e una minaccia alla salute pubblica, a chi viene venduta? Oltre ai produttori di cibo per animali, alle catene di fast food, alle aziende che producono carne in scatola,? Può essere smistata in molti settori ed alimenti. Il solo pensare di mangiare questa carne, seppur come ingrediente, rafforza la mia scelta di essere vegetariano.
Dalle immagini si evince che buona parte della carne avesse come destinazione ristoranti e supermercati trattandosi di tagli pregiati di manzo