Il WWF si è detto preoccupato per le sorti del pesce spada: le affermazioni nascono in conclusione alla sessione in preparazione della riunione ICCAT del Comitato Permanente per la Ricerca e le Statistiche (SCRS). Questa riunione, a sua volta, dovrà fornire le informazioni corrette affinché la Commissione Europea possa prendere decisioni strategiche sul destino di specie come pesce spada, tonno rosso e squali nel Mediterraneo. Giuseppe di Carlo, direttore della Mediterranean Marine Initiative del WWF, così commenta: «Circa l’85% della flotta di pesca del pesce spada nel Mediterraneo è costituita da imbarcazioni dell’UE che devono prendere l’iniziativa per garantire un futuro sicuro aquesta specie iconica del Mediterraneo».
Negli ultimi 30 anni si è assistito a un eccessivo sfruttamento e adesso le catture sono più del doppio rispetto al livello considerato sostenibile. I pesci vengono commercializzati prima che abbiano avuto il tempo di riprodursi e questo è un grosso problema. Si tratta di esemplari sottotaglia che rappresentano fino al 70% delle catture attuali. Il WWF ritiene necessario limitare i quantitativi , vietare la pesca con i palangari pelagici da ottobre a febbraio, stabilire una taglia minima per la commercializzazione, istituire un sistema di monitoraggio e auspica maggiori controlli per la pesca illegale. Nel corso della riunione il WWF ha parlato anche di altre specie per cui sarebbe necessario adottare criteri di pesca sostenibile come gli squali, la verdesca e lo squalo mako oltre ai tonni tropicali, come quello obeso.
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