Il Tribunale di Roma il  giorno 18 febbraio 2011 ha stabilito che il biologo “può solo suggerire o consigliare profili nutrizionali finalizzati al miglioramento dello stato di salute e mai, in nessun caso, può prescrivere una dieta come atto curativo, che rimane sempre un’attribuzione esclusiva del medico” .

La segnalazione è stata fatta dall’Ordine provinciale dei medici, chirurghi e odontoiatri di Roma, contro le invasioni di campo da parte di professionisti che si cimentano in diete a persone “con rischio di minore tutela della salute e anche di notevole incremento di costi economici.

La controversia era nata da un giudizio del professor Eugenio Del Toma che rispondendo ad una  lettrice sulle pagine di un quotidiano sulla possibilità di  “un biologo nutrizionista di svolgere la sua professione in totale autonomia senza la presenza del medico”. Secondo Del Toma questo concetto contrastava “con il buon senso, ancor prima che con altre fondamentali leggi sulla professione medica e quindi sull’esercizio abusivo della professione”.

 L’ordine dei biologi si è sentito diffamato ed è così iniziata una querelle conclusa pochi giorni fa con la bocciatura dei biologi. Su questo argomento vale la pena ricordare il parere del ministro della Salute che nel  2009 attribuiva la competenza delle diete esclusivamente al medico mentre  riconosceva al biologo la possibilità di elaborare e determinare (quindi non prescrivere) diete.

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