pasta spaghetti

pastaAd ognuno il suo mestiere: sembra una banalità ma non è così. In un mondo ideale l’industria alimentare dovrebbe promuovere la bontà, la sicurezza e la qualità dei prodotti, non dare indicazioni terapeutiche. I giornalisti, invece che fare copia incolla dei comunicati stampa delle aziende, dovrebbero pubblicare solo le notizie di interesse collettivo e in ogni caso, verificare le fonti.

Questo nella realtà succede raramente soprattutto quando l’articolo deve essere pubblicato in rete e riguarda un argomento molto popolare come la pasta. È ormai quasi una settimana che al bar, in metro, al supermercato si ascoltano pezzi di conversazione in cui si dice che la pasta si può mangiare anche la sera perché aiuta il sonno, non fa ingrassare ma anzi fa dimagrire. Un miracolo? No, le persone riferivano di uno studio dell’autorevole rivista scientifica Lancet. Visto che in redazione ci occupiamo spesso di pasta e anche in modo approfondito abbiamo voluto vederci chiaro.

La prima sorpresa è che lo studio risulta introvabile. Ci siamo ricordati allora di un comunicato dell’Unione Italiana Food (1), arrivato qualche giorno prima alla redazione de Il Fatto Alimentare. Leggendolo si ritrovavano le stesse dichiarazioni mirabolanti sulle qualità della pasta, e un link non attivo al misterioso studio del Lancet. Andando sul sito dell’associazione si trovava lo stesso testo e finalmente si riesce a visualizzare anche la rivista scientifica. Peccato che lo studio riguardasse la mortalità e il consumo di carboidrati, proteine e grassi. Effettivamente c’era un errore nella stesura del comunicato stampa, ma allora viene spontaneo chiedersi quanti dei giornalisti che hanno scritto l’articolo sui benefici della pasta per il sonno abbiano letto lo studio o quanto meno controllato l’attinenza.

Abbiamo segnalato a Unione Italiana Food la svista e gentilmente abbiamo ricevuto il nuovo comunicato con i riferimenti agli studi. Peccato che, per la seconda volta nessuna delle ricerche indicate spieghi quale sia la relazione tra mangiare la pasta di sera, dormire meglio e perdere peso, come ribadisce invece il comunicato di Unione Italiana Food.

La notizia che la pasta aiuti a combattere l’insonnia e a dimagrire ha fatto il giro della rete, ma non è vera

Nel comunicato si legge che un piatto di spaghetti a cena combatterebbe l’insonnia perché si tratta di un cibo ricco di triptofano, un amminoacido a partire da quale il nostro organismo produce serotonina e melatonina, sostanze implicate nella regolazione dell’umore e del ciclo sonno-veglia. Peccato che la pasta non sia un alimento ricco di triptofano (105 mg ogni 100 g di pasta secca) (2): una fettina di petto di pollo alla piastra ne contiene più del triplo (359 mg/100g), mentre le mandorle ne hanno arrivano a 394 mg/100 g (vedi tabella in fondo all’articolo).

In realtà, mangiando un piatto di spaghetti, il triptofano potrebbe aumentare a livello cerebrale non tanto per il contenuto all’interno della pasta in sé, che come abbiamo visto è scarso rispetto ad altri cibi, ma perché i carboidrati aumentano la biodisponibilità dell’amminoacido tramite un aumento dell’insulina (3), come spiega (correttamente) un nutrizionista nel comunicato. Peccato che le sue parole siano state travisate e la pasta si è trasformata da “alimento che può favorire l’assorbimento del triptofano” a un “cibo ricco di triptofano”…

In ogni caso, mangiare alimenti ricchissimi di triptofano non sembra comunque in grado di aumentare i livelli di serotonina e melatonina, tanto che in uno studio si afferma che “i media generalisti spesso raccomandano diete e cibi per aumentare i livelli ematici di triptofano e incrementare i livelli  di serotonina nel cervello. Queste raccomandazioni non sono supportate da studi scientifici” (4). Anche i due report del Lancet citati da Unione Italiana Food nel comunicato stampa, datati rispettivamente 1967 e 1970 non parlano del rapporto tra pasta e sonno.

Altri articoli citati nel comunicato parlano invece dell’associazione della dieta mediterranea con un sonno migliore e fanno un accenno al rapporto della qualità della dieta con l’apnea notturna. La dieta mediterranea però non consiste solo nella pasta, ma comprende cereali (preferibilmente integrali), frutta e verdura, legumi, pesce, poca carne rossa, olio extravergine di oliva. E quali componenti della dieta mediterranea siano responsabili di un sonno migliore non lo sanno nemmeno i ricercatori…

La notizia sulle “miracolose” proprietà della pasta è partita da un comunicato di Unione Italiana Food

Per quanto riguarda la pasta e la perdita di peso, Unione Italiana Food ci propone due studi che descrivono l’effetto sull’organismo della distribuzione dei carboidrati e delle proteine nell’arco della giornata, in persone in condizione di sovrappeso o obesità, spesso complicate da sindrome metabolica o diabete di tipo 2. I due gruppi di ricerca hanno riscontrato benefici sul metabolismo del glucosio e sui livelli di ormoni legati a fame e sazietà, ma non effetti diretti sulla perdita di peso. Insomma, secondo gli autori, mangiare carboidrati prevalentemente la sera potrebbe al limite aiutare a seguire meglio un regime dietetico ipocalorico, nel sovrappeso e nell’obesità.

Infine, non possiamo dimenticare lo studio di Lancet Public Health che tutte le testate hanno citato, che però parla di assunzione di carboidrati e mortalità. Secondo i ricercatori una dieta con meno del 40% di carboidrati o con più del 70% aumenta il rischio di mortalità, mentre un apporto ottimale si aggira intorno al 50-55%. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che non è la dieta low-carb in sé ad aumentare i rischi per la salute, ma il tipo di alimento con cui si sostituiscono i carboidrati, che spesso sono carne e altre fonti di proteine animali. Diete a basso apporto di carboidrati ma su base prevalentemente vegetale sono invece associate a un minor rischio di mortalità. Resta ancora un mistero, invece, come mangiare la pasta di sera migliori il sonno e aiuti la perdita di peso…

In ogni caso, si può stare tranquilli, la pasta si può mangiare tranquillamente sia a pranzo che a cena. I ragazzi, anzi, è importante che mangino pasta, riso o altri carboidrati sia a pranzo che a cena perché durante la crescita dovrebbero assumere dalle 2.500 (femmine) alle 3.400 (maschi) kcal al giorno! Però, ecco, la spaghettata di mezzanotte non deve essere un’abitudine : non è mai bene mangiare troppo tardi la sera, per cercare di arrivare a un digiuno notturno quanto più lungo possibile. Diversi studi, infatti, indicano l’esistenza di vantaggi metabolici nell’anticipare la cena serale, che dovrà essere più frugale rispetto a colazione e pranzo.

triptofano alimenti tabella 2019
Il contenuto di triptofano per alimento dagli alimenti più ricchi a quelli che ne hanno di meno (Tabella Crea-Nut)

Note:

  1. Unione Italiana Food nasce dall’unione di due delle più rappresentative associazioni di categoria dell’alimentare italiano, AIDEPI (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) e AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari).
  2. Tabelle di composizione degli alimenti Crea (ex-Inran)
  3. Markus C.R., Dietary Amino Acids and Brain Serotonin Function; Implications for Stress-Related Affective Changes. Neuromol Med 2008
  4. Soh e Walter, Tryptophan and depression: can diet alone be the answer? Acta Neuropsychiatrica 2014

Valeria Nardi e Giulia Crepaldi

© Riproduzione riservata

[sostieni]

0 0 voti
Vota
3 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Michele Sculati
Michele Sculati
18 Marzo 2019 21:23

Molto interessante questo articolo, spiega perché “Il Fatto Alimentare” rimanga un punto di riferimento per molti professionisti.

Gian Luca Moncalvi
Gian Luca Moncalvi
28 Marzo 2019 09:00

Benissimo. Articolo molto interessante ed esauriente. Però…anche voi così precisi di solito, siete incorsi in un’inesattezza un po’ fuorviante. Nel titolo del comunicato c’è scritto tra parentesi: “e non ingrassa”. Non è lo stesso che “fa dimagrire”!. Anche voi avete giocato un po’ con le parole, come fanno disinvoltamente tutti i giornali. Ma nel vostro caso è un pochino più grave…

Valeria Nardi
Reply to  Gian Luca Moncalvi
28 Marzo 2019 09:25

Prima riga del comunicato stampa: “Una buona notizia per quei 27 milioni di italiani che soffrono di disturbi del sonno: mangiare pasta a cena fa bene, rilassa, facilita il sonno e non fa ingrassare, anzi fa dimagrire.”